Giornalista RAI aggredito in un cantiere fotovoltaico di Collepasso

31 Agosto 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il gravissimo fatto è avvenuto lo scorso lunedì 29 agosto. Emilio Casalini, giornalista di Report, stava realizzando per conto della RAI un’inchiesta su caporalato e fotovoltaico nel leccese. Voleva riprendere le fasi di costruzione di un impianto, ma ha trovato la reazione di un energumeno che lo ha aggredito a sprangate. I cantieri sono quelli situati accanto alla Masseria Grande, di proprietà delle tre aziende fotovoltaiche (Wind One Energy, Panda Energy, Sun One Energy), che hanno “donato” un parco giochi per ragazzi al Comune di Collepasso. (p.g.)

 
Era venuto nel Salento per realizzare una inchiesta sul caporalato nei campi dove vengono installati, sempre più numerosi, gli impianti fotovoltaici. E proprio durante l’ultimo giorno di riprese e interviste, Emilio Casalini ha subito una aggressione davanti al cantiere di un impianto di energia alternativa. Giornalista free-lance, collaboratore di “Report” e nella squadra di “Crash” di Rai Educational, Casalini non è certo un inviato alle prime armi. Eppure questa aggressione, tanto violenta quanto inspiegabile, non se l’aspettava.
Si trovava tra Casarano e Collepasso, dove voleva riprendere le fasi di costruzione di un impianto su un terreno agricolo. Dopo un primo rifiuto ricevuto da un operaio intento a installare i pannelli, si è spostato su altri due cantieri, dove ha potuto lavorare tranquillamente. Al ritorno si è fermato nuovamente davanti al primo impianto e lo stesso operaio, appena vistolo, ha cominciato a inseguirlo con una spranga di ferro tra le mani.
Incredulo il giornalista ha protestato con l’uomo, che però continuava ad avvicinarsi sempre più minaccioso. Tanto che è stato solo per un soffio che è riuscito a evitare i colpi, rifugiandosi in macchina. Ed è stata proprio l’autovettura ad essere colpita dai colpi di spranga.
Casalini si è precipitosamente spostato verso Casarano. Dove ha denunciato l’accaduto alla locale stazione dei carabinieri che hanno subito avviato le indagini, avvisando la Procura della Repubblica di Lecce. Danneggiamento è l’ipotesi di reato, ma i magistrati valuteranno anche la sussistenza di altri reati, come violenza privata, minacce ingiurie e tentate lesioni. Restano un mistero le origini della rabbia dell’operaio. Tanto che, a causa del suo comportamento violento, è probabile che i magistrati vogliano vederci chiaro su tutto il funzionamento di quel cantiere.
 
Vedi la cronaca e le immagini di TeleRama:

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Pantaleo Gianfreda
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