Intimidazioni, manipolazioni e menzogne: “Zu’ Totò” colpisce ancora…

22 Agosto 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Lo scorso 30 luglio, “lu zu’ Totò te Culupazzu”, il “protestante” oggi “protestato”, aveva concluso il suo comizio, dopo offese e menzogne farneticanti, ululando minacce da “bulletto di periferia”: “…se qualcuno pensa di strumentalizzare qualche mio familiare, è un uomo morto!”. Ora su un sito “amico” se la prende anche con privati cittadini, minacciando ritorsioni persino per presunti fatti risalenti al… 1988!!! Non solo, minaccia (proprio lui!) di “far applicare la legge, nel passato come nel presente”… Intanto, cominci lui a rispettare la legge “nel presente”, regolarizzi (se può) la sua posizione di “abusivo” e paghi al Comune. Ferma e nobile risposta della cittadina interessata.

 
Un sito internet “antagonista” alla sinistra democratica collepassese e “fiancheggiatore” dell’attuale amministrazione di destra, cui devotamente innalza nubi di “incenzo” (sic!!!) quasi giornaliere, ha ospitato in questi giorni “interessanti” commenti, che sento il dovere di far conoscere, ad un articolo.
L’articolo in questione, dal titolo pilatesco e tartufesco “privacy sì, privacy no!”, come altri di analogo tenore, è stato scritto da un soggetto chiaramente “ateo” (nel senso di “profano”) dei principi di buona amministrazione, trasparenza e legalità della Pubblica Amministrazione e ricorda due personaggi de “I promessi sposi”. Don Abbondio e don Ferrante. Il primo, noto per la sua pusillanimità verso don Rodrigo. Il secondo, celebre per un suo assunto, secondo il quale siccome la peste non si vede e non si tocca, non esiste… salvo poi morire di peste!
Questo “ateo” (non solo “amministrativo”), già corrosivo e dissacrante autore di una “Commedia delle sante menzogne” (in cui irride i sacri testi del Vecchio e Nuovo Testamento), che alterna nei suoi scritti un brusco e sommario estremismo (per i fatti nazionali e internazionali) ad un ostentato e melenso moderatismo (per i fatti locali), è tenuto oggi (ma il feeling è nato circa due anni fa) in grande considerazione da alcuni degli attuali amministratori, noti “cattolici” integralisti praticanti… l’ipocrisia e la “cattiva politica”…
Tutti questi “personaggi” – atei, cattolici ipocriti e integralisti, con il contorno di “piccoli diavoli” – sembrano essersi tutti ritrovati e riuniti in una santa e diabolica “Alleanza per Collepasso”. Contro chi?!? Indovinate…
C’è solo da aggiungere che l’”ateo” in questione, per “confondere le acque”, si è “ritagliato” in questi anni una particolare e personale “nicchia” politica e, partendo decenni fa dal “comunismo in un solo paese” del suo antico maestro Stalin, è arrivato oggi alla realizzazione del “comunismo in una sola persona”, cioè solo ed esclusivamente in se stesso, che gli ha permesso anche la leadearship incontrastata della c.d. “estrema sinistra individuale ed ereditiera”, per i cui interessi ha “lottato” e “lotta” con grande coerenza ed energia…
Colgo l’occasione per una doverosa postilla a quell’articolo, che riguarda una presunta privacy sulle vicende della casa abusiva di Salvatore Perrone. Intanto, il primo degli “organi competenti”, “al fine di fare chiarezza nell’interesse di tutti” sulla vicenda, è proprio l’Amministrazione comunale. Inoltre, al di là di minacce e intimidazioni del “galante” (grazie dei fiori!!!) Perrone, non esiste assolutamente alcuna privacy nelle faccende in questione. D’altra canto, se questo fosse vero, perché lo stesso Perrone presentò, sulla medesima vicenda, un’interrogazione, ottenendo dal sindaco Vito Perrone risposte chiare e severe nel Consiglio comunale del 28.11.2008, che lo esposero ad un’inenarrabile figuraccia?!?
Mi sembrano piuttosto improbabili, giuridicamente, tipologie di privacy “a convenienza” o “a comando”…
Lasciamo perdere, poi, qualche “azzeccagarbugli” in erba… “leguleio da strapazzo”, “povero (più che piccolo) diavolo” che si autosuggestiona e cerca di suggestionare altri… Pensi a studiare meglio!
Se qualcuno pensa di strumentalizzare qualche mio familiare, ve l’ho detto prima, è un uomo morto!”, aveva ululato zu’ Totò “Cor di leone” nel comizio del 30 luglio, insieme a tante offese, minacce, manipolazioni e menzogne. Aveva osato persino strumentalizzare il povero padre defunto per “toccare il cuore” degli astanti e “raccattare” consenso alle sue scelleratezze… quando è noto a tutti che, nella vicenda della casa abusiva di Sant’Anna, nessuno se l’è presa con il padre. Da un accurato esame delle “carte” risulta chiaramente che il vero “destinatario” di quella casa è proprio Salvatore Perrone e che il padre è stato “usato” e “strumentalizzato” dal figlio per le sue ‘mbroje e il perseguimento di illeciti interessi privati… persino molte firme messe a nome del padre sono chiaramente false…
Certo, “fa specie” sentire invocare strumentalmente e fuori luogo la privacy per vicende proprie e poi violentare pesantemente e costantemente la privacy altrui… Basta ascoltare i rabbiosi comizi di Zu’ Totò o leggere certi suoi scritti, compreso quello che segue, in cui si riportano capziosamente vicende e circostanze in maniera chiaramente falsa e nomi di persone di specchiata onestà e moralità, anche per una vicenda – udite, udite!!! – di 23 anni fa… Cioè, in ogni eventualità, prescritta…
Come “fa specie” vedere vecchi rivoluzionari e qualche dipietrista di facciata discettare strumentalmente di privacy per difendere e “coprire” illegalità chiare ed evidenti… Si iscrivano al PdL… Sarebbero più coerenti!
E’ inutile chiedere a Salvatore Perrone di vergognarsi. La “vergogna” non si “vergogna” di se stessa. Già da tempo avrebbe dovuto sentire il dovere di ritirarsi dalle attività pubbliche in buon ordine… D’altro canto, un assessore provinciale, “protestato” per decine e decine di migliaia di euro, è un “pericolo pubblico” per sé e per gli altri… E’ immerso nel fango sino ai capelli per tante vicende che lo riguardano… eppure continua, imperterrito e disperato, a gettare palate di fango su altri… Poverino!
Comunque, lascio ai lettori la valutazione dei commenti che seguono e che vede come protagonisti la sig.ra Liliana Verducci e il sig. Salvatore Perrone.
 
Riporto integralmente gli interventi.
 
liliana verducci
Agosto 3rd, 2011 at 08:20    
Caro Gaetano, capisco perfettamente, cosa significa vedersi “minacciate” certe “sicurezze???”.
Il signor (signor, naturalmente è un eufemismo) Salvatore Perrone ha tentato nel 2006 di buttare in mezzo ad una strada la mia famiglia (che non vale certamente meno della sua), facendo sospendere i lavori di ristrutturazione (per una piccola e irrilevante discordanza col progetto originale), del distributore di carburanti di cui siamo titolari della gestione, da sempre unica fonte di reddito e sostentamento della mia famiglia.
Ho pagato al prezzo della salute (e non solo!) quel drammatico periodo. E’ giusto che paghino anche gli altri! Il dovuto!
 
salvatore perrone
Agosto 13th, 2011 at 19:02
caro Gaetano, per la prima volta nella mia vita rispondo su un sito, il tuo, ai continui attacchi alla mia famiglia, perché la persona che ha lasciato il commento che mi riguarda si firma e, quindi, sia pur virtualmente, mi dà la possibilità di “guardarla” negli occhi mentre rispondo.
Quando si denunciano alcuni fatti o atti, passati e presenti, bisogna sempre, e sottolineo sempre, dire la verità, se si è onesti e non di parte. Le parole della sig.ra Verducci mostrano ancora il sentimento di odio e di invidia che nutre nei miei confronti. Continua a gettare fango su di me e la mia famiglia anche attraverso questo sito ma non “vede”, perché accecata, che quel male lo fa a se stessa e alla sua famiglia. Lei continua a farselo. Io, invece, decisi di non farglielo un po’ di tempo fa. Ho sbagliato? Le “insistenze” della signora oggi mi obbligano a rivedere anche le mie vecchie decisioni.
Il signor Salvatore Perrone (la ringrazio per l’eufemismo!) nel lontano 2006 ha subito dalla sig.ra Verducci continui attacchi personali, e non solo. Ella, forse per timore della concorrenza o per invidia, dichiarò guerra all’impianto di carburanti gestito dalla Cooperativa di cui sono il Presidente. Con la “trovata” delle irregolarità sugli orari di chiusura ed apertura del servizio, del tutto rispettosi, invece, di quanto prevedeva e prevede la Legge Regionale, mandò quotidianamente sull’impianto Vigili e Carabinieri con la conseguente produzione di metraggi di verbali.
Il 2006 fu anche l’anno che vide la ristrutturazione dell’impianto gestito dalla signora Verducci, una ristrutturazione non regolare, perché la Legge Regionale impone ai Comuni di spostare in periferia, per ragioni di sicurezza, gli impianti vecchi e nuovi posti nei centri urbani e soprattutto su incroci pericolosi. Così han fatto molti Comuni. Naturalmente la figlia, allora amministratrice al Comune di Collepasso, il Sindaco e l’Assessore fecero tutto il possibile, distinguendosi nell’impossibile, per farlo rimanere lì dov’è. Quindi, il suddetto impianto era fuori legge nel 2006 e lo è oggi nel 2011. Il signor Salvatore Perrone (continuo ad usare l’eufemismo della gentile signora), pur conoscendo tutto questo, mosso da un rispetto, evidentemente non corrisposto, verso la persona e il lavoro degli altri, giunto ad un certo punto della vicenda ha ritenuto di fermarsi perché andare oltre significava “buttare” per strada una famiglia. La signora, invece, forte della “protezione amministrativa”, ha continuato a mandare Vigili e Carabinieri, incurante del “male” che poteva procurare alle famiglie dei lavoratori (e non dello scrivente, sia ben chiaro!) dell’altro impianto. Evidentemente ognuno ha il suo stile.
Infine, in merito al fatto che, come sostiene la signora Verducci, è giusto che si paghi il dovuto, riferendosi alla casa di civile abitazione realizzata con regolare concessione edilizia dal defunto sig. Perrone Paolo, per la quale avrebbe fatto bene ad informarsi almeno presso l’Ufficio Tecnico prima di ripetere panzane (così come invito qualsiasi altro cittadino a farlo), voglio ricordare alla signora Verducci che è giusto che il signor Perrone Paolo paghi il “dovuto” dopo che le Autorità competenti lo abbiano definito, ma voglio ricordare, sempre alla signora Verducci, visto che continua a ripetere quello che dicono altri senza documentarsi, che il signor Perrone Paolo nel lontano 2005 ha ottenuto regolare concessione edilizia in virtù della Legge Regionale n.66/79 art.2 in quanto coltivatore diretto, con regolare iscrizione alla Camera del Commercio, essendo proprietario di sette ettari di terreno di varie colture, con le agevolazioni previste dalla stessa. Tanto è vero che, e mi sembra strano che la signora Verducci non lo sappia ma si limita a ripetere pappagallescamente, che nel 1988 un certo signor Verducci Salvatore, padre della signora ha ottenuto una concessione edilizia sempre con la Legge Regionale n.66/79 art.2 in zona agricola, pur avendo o dichiarando solo 70 are!!!
Ora, è giusto, come dice la signora, che paghino il dovuto anche gli altri e mi auguro che vorrà far pagare anche a suo padre quel “dovuto”, dal momento che ha ancora la fortuna di averlo su questa terra a differenza del mio, avendo beneficiato entrambi delle stesse agevolazioni.
Non me ne voglia la signora se domani mi recherò presso l’Ufficio Tecnico per far applicare la legge, nel passato come nel presente, e far versare il “dovuto” anche a suo padre.
Non avevo alcuna intenzione signora Liliana, mi creda. Ma la sua attenzione, la sua cura, il suo pappagallesco accanimento verso il mio defunto padre e la mia persona mi richiamano al dovere che un senso del rispetto mi ha fatto trascurare forse per troppo tempo!
Buon Ferragosto a lei e alla sua famiglia.
E un caro saluto a te, Gaetano.
Salvatore Perrone
 
liliana verducci
Agosto 20th, 2011 at 13:26    
Chissà se Salvatore Perrone conosce il significato della parola “verità”!?
Mi piacerebbe visionare tutte le copie dei verbali che sostieni di aver pagato. Ti abbiamo convocato una sola volta nell’ufficio di Totò Bonatesta insieme alla signora Fachechi, testimone Antonio Malerba responsabile dei vigili urbani all’epoca dei fatti, per metterci d’accordo su orari e turnazioni, ma tu non sentisti ragioni, poiché asserivi che le esigenze della tua clientela erano tante e tali che non potevi permettere pause di chiusura. Ti abbiamo mandato a quel paese e non se n’é più parlato.
I tuoi operai li hai danneggiati tu stesso, trattandoli alla stregua di schiavi e non pagando mai loro uno straccio di salario, dichiarazioni queste ricevute dai diretti interessati.
Io non ho nessuna intenzione di danneggiare la tua famiglia, perché dovrei!? Che colpa ne hanno i figli!?
Non hanno la facoltà di scegliersi i genitori.
Per quanto riguarda la concessione per la ristrutturazione dell’impianto, fai finta di non sapere qual’è stato l’iter. La pratica è stata avviata, conclusa e autorizzata con la Signora Mauro, commissario comunale in carica all’epoca della richiesta. Sorvolo su ciò che avresti o non avresti potuto fare. Ciò che ho sempre condannato in quella circostanza, sono state le tue intenzioni, conoscendo i tuoi famigliari appunto, ero convinta che anche tu fossi una persona onesta e corretta. Non ti conoscevo. Non sei NESSUNO e NIENTE avresti potuto fare o non fare.
Per l’ ENI S.p.a., la più grande multinazionale in Italia per quanto riguarda gli idrocarburi, il “mio” impianto è solo un numero e della tua esistenza, della mia e di quella di mia figlia non credo sia al corrente.
Per quanto riguarda mio padre, ti puoi recare tranquillamente presso l’Ufficio Tecnico e chiedere tutte le pratiche e le delucidazioni che desideri, avrai solo speso tempo inutilmente.
Mio padre è: la legge, l’onestà, la correttezza, la serietà, la coerenza, il rispetto fatti persona, a differenza di qualcun altro.
Noto con piacere che lo stile ti contraddistingue sempre. Menzogne e minacce.
Quando ho a che fare con individui come te, mi viene sempre in mente un noto proverbio. “In un branco di muli, un asino è re”!
 
P.S.
Lo hai fatto di proposito a metterci tanto a rispondermi!?
Come per dire ”ci ccoju, ccoju”
Per fortuna mi hanno avvisato, altrimenti avrei perso una simile delizia. Vederti scrivere “caro Gaetano……” il più famoso e incallito COMUNISTA (che schifo!) della nostra cittadina, rende perfettamente l’idea di che individuo viscido tu sia!
 
Grande Liliana!!!

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Pantaleo Gianfreda
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