Menozzi aumenta le tasse e “fugge” ignominiosamente dal Consiglio comunale

22 Luglio 2011 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Spettacolo inverecondo nel Consiglio comunale, tenutosi giovedì 21 luglio presso il Castello, iniziato alle ore 16.15 e protrattosi oltre la mezzanotte. La maggioranza approva un bilancio che aumenta del 20% la tassa sulla spazzatura e del 400% la tariffa per l’uso del campo sportivo. Respinte le proposte della minoranza che chiedeva di inserire alcune voci “dimenticate” (ad esempio, il notevole pagamento ICI sugli impianti fotovoltaici già realizzati). Nell’ultimo punto all’o.d.g. del Consiglio, per non rispondere all’interrogazione sulla casa abusiva in cui abita l’assessore provinciale Salvatore Perrone, il sindaco Menozzi “fugge” ignominiosamente

 
Poniamo pubblicamente al sindaco (non è una “bestemmia”, il suo status di sindaco è una realtà, purtroppo!) Paolo Menozzi una domanda: “Perché Lei si è sottratto al Suo dovere di dare risposta in Consiglio comunale ad un’interrogazione? Perché ha abbandonato il Suo posto in Consiglio ed è fuggito?”.
Domande legittime, soprattutto perché Menozzi, nel suo, seppur indegno, ruolo di sindaco, aveva il sacrosanto dovere di rispondere (non solo ai consiglieri, ma a tutti i cittadini) ad una dettagliata, documentata e rigorosa interrogazione su una vicenda reale, scabrosa e scandalosa che riguarda l’abitazione abusiva in cui abitano l’assessore provinciale Salvatore Perrone e la moglie Maria Assunta Specchiarello. Un’abitazione situata in zona agricola, a poche centinaia di metri dall’abitato urbano, per la quale era stato inizialmente richiesto il permesso di costruire come “locali ad uso deposito attrezzi agricolo con annessa abitazione rurale”, ma che poi è diventata fittiziamente una “villetta bifamiliare”, in realtà “unifamiliare”, che ha ampiamente superato la superficie originaria prevista e che presenta tali e tanti punti oscuri e violazioni di norme da far rabbrividire.
Perché Menozzi non ha voluto rispondere ed è “fuggito”, esponendosi ad una incredibile figuraccia ed omettendo dolosamente, come era suo dovere, di rispondere?!? Non se l’é sentita di fare un torto al suo patron politico o teme ritorsioni per la sua Amministrazione? Oppure non se l’é sentita di confermare i rigorosi e documentati contenuti dell’interrogazione e di decidere secondo legge?!?
Molti sono i dubbi ai quali Menozzi non ha voluto dare risposte, ingigantendo nei cittadini il sospetto, divenuto ormai certezza, della fondatezza delle denunce contenute nell’interrogazione.
Qualche “utile idiota”, diventato con i suoi rozzi e sconnessi articoli – per fortuna semiclandestini – giullare e megafono della destra più retriva e antidemocratica, pone senza pudore e scienza problemi di privacy!!!
E’ la peggiore “bestemmia” che si possa ascoltare!
Solo aver posto pubblicamente un tale problema rivela una profonda ignoranza dei basilari principi su cui si basa la democrazia e la Pubblica Amministrazione e rivela, soprattutto, un profondo e degradante deficit del principio di trasparenza degli atti pubblici, che è uno dei cardini su cui poggia la Pubblica Amministrazione.
Non esistono negli atti della Pubblica Amministrazione, salvo rarissimi casi espressamente previsti dalla legge, problemi di privacy.
Inoltre, un consigliere comunale ha il potere e il diritto di sindacare o chiedere notizie e spiegazioni su qualsiasi atto amministrativo con tutti gli strumenti previsti dalle normative vigenti.
Oltretutto, chi convoca il Consiglio potrebbe decidere, assumendosene la responsabilità e prevedendola esplicitamente nella stesura dell’ordine del giorno, la seduta segreta del massimo Organo amministrativo. Non lo ha potuto fare, perché nella fattispecie non era possibile prevedere la seduta segreta. Ancora, se il Presidente del Consiglio comunale avesse potuto ritenere inammissibile la discussione in Consiglio dell’interrogazione avrebbe dovuto comunicarlo preventivamente ai consiglieri interroganti e non inserirla nell’ordine del giorno. Così non è stato: non lo ha fatto per il semplice fatto che non poteva farlo e che l’interrogazione era ammissibile e, pertanto, si poteva e doveva discutere in Consiglio. Sebbene, abusando (come è ormai solito) del suo potere, il noto “massimo” (della presunzione e dell’arroganza) Sabato abbia omesso, nell’inserire il punto all’ordine del giorno, di indicarne l’oggetto, limitandosi burocraticamente e irragionevolmente al numero di protocollo e alla data dell’interrogazione. Inaudito! “Cose da pazzi” e da regimi totalitari, che a Collepasso, a quanto pare, unisce gli estremisti di destra che oggi ci governano e qualche isolato estremista di un’altra sponda disfattista e inconcludente che giustifica ignominiosamente le più becere azioni dell’attuale Amministrazione, di fronte alle quali ogni spirito democratico dovrebbe sentire ribrezzo e ribellarsi!
Quello che più preoccupa, di fronte ad una denuncia aperta e dettagliata di gravi fatti amministrativi e di reati evidenti, è il “lassismo” di certi animi, l’omertà dei “tifosi” (e non solo) che rifiutano di “elevarsi” a cittadini, la connivenza morale con chi viola ripetutamente regolamenti e leggi, l’assurda concezione del “tanto lo fanno tutti” (così come ho sentito dire da un esponente della maggioranza), la mancanza assoluta di spirito civico e critico e del senso del rispetto delle leggi e delle norme da parte di tanti, l’irresponsabilità di pubblici amministratori che pensano di poter fare quello che vogliono, invece che essere di esempio.
Questa è “mafia”!
Omertà, connivenza, senso di “onnipotenza”, dispregio delle leggi e delle regole, intimidazioni, silenzi: questa è “mafia”, come ci hanno ripetuto nel passato Falcone e Borsellino ed oggi Saviano!
E Menozzi e la sua maggioranza, con i loro comportamenti, oltre ad aver aumentato le tasse, stanno aumentando – circostanza ancora più grave e delittuosa – il tasso di “mafiosità”, di illegalità e immoralità nel nostro Comune. Mi auguro di non dover rivivere i tempi bui e cupi degli anni ’80-’90!
Su questa ed altre vicende ritorneremo con diverse iniziative popolari ed istituzionali, al fine di denunciare, oltre che l’ormai evidente inettitudine amministrativa degli attuali “sgovernanti”, palesi e gravi illegalità, con l’obiettivo di ripristinare la legalità e censurare l’arroganza e le malefatte di certi politici, che, non sappiamo in base a quale diritto, ritengono di non essere, come tutti i cittadini, soggetti ad alcuna legge e di poter fare e disfare a proprio piacimento i propri interessi, anche in dispregio della legge.
Lo avevamo già detto sin dall’insediamento del nuovo Consiglio comunale e della nuova maggioranza: sull’attuale Amministrazione pende una “questione morale” grande come un grattacielo, anzi una montagna, che coinvolge non solo il principale patron di questa maggioranza, ma anche altri amministratori a lui legati da interessi o che hanno coperto nel passato (e continuano a coprire, come ha dimostrato l’ultimo Consiglio comunale) le sue innumerevoli malefatte. Oltre ad altre situazioni. Avremo tempo per parlarne. Certo a quel patetico e tronfio assessore che a fine Consiglio si rivolgeva a me provocatoriamente sul filo del “tutti sanno chi sono io e chi sei tu”, ho ricordato alcune sue antiche “coperture” al famoso “ratto delle colonne”! Ed è bene che tutti sappiano chi è questo (come altri) assessore, chiuso ed ottuso nel suo formale perbenismo piccolo-borghese, ipocrita e farisaico. Ma in quali mani si è ridotta questa povera Collepasso?!?
Il Consiglio comunale dello scorso giovedì era iniziato, per la verità, con un certo fair play istituzionale e un confronto sostanzialmente corretto, seppure a tratti duro. Poi è degenerato per l’incapacità di un presidente del Consiglio arrogante ed incompetente e l’inconsistenza/inettitudine politica ed amministrativa di un sindaco “vacuo e fatuo”, i quali stanno dimostrando sempre più platealmente e palesemente tutta la loro inadeguatezza a rivestire tali ruoli.
La cronaca del Consiglio meriterebbe di essere raccontata tutta per filo e per segno, ma si riempirebbero molte pagine. I numerosi cittadini fortunati/sfortunati che erano presenti sono stati testimoni del degrado totale in cui questo sindaco e questa amministrazione stanno portando il Comune di Collepasso.
Riporto solo alcuni episodi più significativi, sorvolando sui “superman” e similari.
Intanto, mi sono divertito moltissimo, portando i verbali delle sedute consiliari degli anni precedenti, a leggere le “menozzate” che sugli stessi-identici argomenti diceva l’attuale sindaco quando era all’opposizione. Ieri votando contro ed inveendo contro l’allora Amministrazione. Oggi votando a favore, senza nemmeno avvertire il senso del ridicolo, ed esaltando la sua inconsistente Amministrazione.
Ieri Menozzi tuonava lagnosamente e legnosamente contro l’aumento delle tasse sulla spazzatura.
Oggi è Menozzi ad aumentare quelle tasse del 20%.
Ieri, per l’ex oppositore oggi sindaco, l’aumento rappresentava un “male assoluto” per i cittadini e un sintomo di cattiva amministrazione.
Oggi, invece, lo stesso si affanna “menozzianamente” a dimostrare che è un “bene supremo” e sintomo di buona amministrazione… Anzi, un’opera “degna di santità” e riconoscenza, soprattutto se ad essere “fellinianamente” aumentate sono le tariffe del campo sportivo di ben il 400%!!!
Inutili sono stati gli appelli e le proposte dell’opposizione, in particolare mie e di Vito Perrone (ma anche di Carlo Marra). Sul bilancio Vito ha inchiodato alle loro responsabilità e contraddizioni Menozzi e la sua maggioranza e, soprattutto, ha fatto fare figuracce “da perdersi” ai vari Roccucci Sindaco & C. In particolare a quel “Montagna” che, da assessore, “ha partorito il topolino” di questo bilancio.
Respinte le proposte della minoranza che chiedeva di inserire nel bilancio alcune voci che erano state “dimenticate”, ma che avrebbero potuto eliminare totalmente o abbassare di moltissimo l’aumento del 20% della spazzatura. Ad esempio, l’obbligatorio pagamento dell’ICI da parte dei proprietari o gestori degli impianti fotovoltaici (estesi su circa 18 ettari), che possono garantire al Comune dai 60 ai 90mila euro di introiti per l’anno in corso e quelli successivi. Oppure i 66mila euro di sanatoria che il loro patron dovrebbe pagare per la casa abusiva di contrada S. Anna. Oppure, ancora, le tantissime multe dei photored che vanno a ruolo già da subito e prevedono un introito certo per il Comune di migliaia (anzi, centinaia di migliaia) di euro.
Queste entrate, non iscritte nel bilancio 2011, sono il “tesoretto” che la vecchia Amministrazione ha “regalato” alla nuova, smentendo le note malelingue che vanno in giro cianciando di debiti lasciati da Vito Perrone e dalla sua Giunta.
Evidentemente, Menozzi temeva e teme di rendere evidente questo “tesoretto” ed arriva persino ad occultare irresponsabilmente queste entrate (tutte certe, eccetto quelle del suo protettore politico), preferendo penalizzare i cittadini con aumenti della tassa sulla spazzatura che avrebbe potuto evitare… Non solo, ma come ha pubblicamente riconosciuto la stessa Responsabile della Ragioneria del Comune, su precisa domanda di Vito Perrone, la passata amministrazione lascia un avanzo di 400-500 mila euro…
Come è ormai arcinoto, Menozzi ha sempre “predicato” male e “razzolato” ancora peggio… Non una promessa elettorale o impegno programmatico sta mantenendo… dalla diminuzione delle tasse all’impegno a coinvolgere tutto il Consiglio nella scelte sino alla tanta sbandierata partecipazione popolare… Dopo il primo Consiglio comunale in piazza e dopo le figuracce fatte in quell’occasione, questi “nuovi” amministratori hanno deciso di “chiudersi” nel Castello e impedire una più ampia partecipazione di cittadini… Per loro sfortuna, nonostante l’orario e pur in presenza di una partecipazione inferiore rispetto ai Consigli in piazza, erano presenti tanti cittadini, i quali hanno potuto assistere a figuracce peggiori del primo Consiglio da parte di questa “armata Brancaleone”.
Patetico Menozzi! Che ha superato persino se stesso, quando, nell’intervenire sul bilancio in maniera confusa e lagnosa, ha esaltato l’emendamento presentato dal consigliere di maggioranza dott. Rocco Resta per azzerare tutte le indennità come segnale per i cittadini e la politica… Salvo poi – lui e i suoi colleghi di Giunta – non dare l’esempio (come egli stesso chiedeva l’anno scorso agli “altri”) rinunciando esplicitamente e per iscritto alla sua indennità. Solo una rinuncia esplicita avrebbe potuto far accogliere l’emendamento Resta. La mancata rinuncia alle indennità da parte di Menozzi e degli altri assessori, nonostante le tante “chiacchiere e tabacchiere” arieggiate dalla sua bocca l’anno scorso e persino, ipocritamente e falsamente, quest’anno, ha reso impossibile persino la messa ai voti dell’emendamento, dichiarato pertanto inammissibile, dell’ingenuo cons. Resta, che poi è “restato” a votare a favore del bilancio e di un sindaco e di una maggioranza che lo hanno, pubblicamente e di fatto, preso in giro e deriso.
Ma la cosa ancora più grave, nonostante le sue “chiacchiere e tabacchiere”, è che Menozzi ha votato contro persino sulla mia proposta di non prevedere il gettone di presenza per i consiglieri componenti della Commissione consiliare. Su questo episodio è stata plateale la spaccatura della maggioranza, divisasi come una mela: quattro hanno votato a favore della mia proposta, permettendo che essa venisse approvata, e quattro (compreso il “predicatore d’aria” Menozzi) contro. Che figuracce!!!
Tra i cittadini, pur in presenza di tifosi e familiari (qualcuno dei quali – poverino! – alla fine del Consiglio mi si è avvicinato in maniera minacciosa e provocatoria) di amministratori di maggioranza “piccinni” (alcuni dei quali hanno bisogno di essere assistiti persino in Consiglio da mamma e papà), più di uno si è espresso nel modo più classico e naturale possibile: “A ‘cci mani imu tdatu lu paese”!!!
Chissà, forse erano proprio elettori “pentiti” di Menozzi e della sua “armata Brancaleone”…

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Pantaleo Gianfreda
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