Una indimenticabile e splendida mattinata di cultura, storia e giornalismo
10 Aprile 2011Spread the love
V. le foto della giornata. Antonio Caprarica, a Collepasso per presentare il suo libro “C’era una volta in Italia. In viaggio fra patrioti, briganti e principesse nei giorni dell’Unità”, ha incantato tutti per la sua cultura enciclopedica e la vivace, e talora ironica, dialettica nell’esposizione di un pezzo di storia d’Italia unitaria, ma anche preunitaria e postunitaria. Una esposizione da storico preparato e da giornalista brillante. La splendida mattinata di venerdì 8 aprile sarà vissuta probabilmente dai numerosi alunni presenti come momento indimenticabile della loro vita e della loro formazione.
Momenti e sensazioni veramente indimenticabili quelli vissuti nell’Auditorium della Scuola Elementare, gremita da tanti cittadini e studenti, nella mattinata di venerdì 8 aprile con Antonio Caprarica, invitato a Collepasso per presentare il suo libro “C’era una volta in Italia. In viaggio fra patrioti, briganti e principesse nei giorni dell’Unità”, in occasione degli eventi programmati dall’Amministrazione comunale per festeggiare degnamente i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Senza nulla togliere alle altre, belle e importanti precedenti iniziative, che, nella mia qualità di assessore alle Attività istituzionali insieme all’intera amministrazione, abbiamo voluto programmare e preparare, credo che questa sia stata quella, almeno per quanto mi riguarda, che più mi è piaciuta e che mi ha maggiormente soddisfatto.
Personalmente, nel corso dell’intervento e delle successive risposte di Antonio Caprarica, accanto a lui per tutta la durata dell’incontro, mi sentivo estasiato da così tanta conoscenza e cultura, da così puntigliosa completezza storica, capace di guardare “a 360°” vicende e fatti storici che hanno riguardato e riguardano l’Italia ma anche l’intera Europa, di cui Caprarica è attento osservatore e conoscitore.
Non avevo avuto, sinora, dimestichezza o amicizia diretta con Antonio Caprarica. In questi ultimi mesi, l’ho dovuto inseguire telefonicamente e per email in giro per l’Europa e per l’Italia per proporgli e organizzare l’incontro. Il nostro rapporto era solo di antica e fugace conoscenza, legata alla figura del padre. Tanti anni fa, l’ho incontrato talora nei locali della Federazione provinciale del PCI, dove lavoravo e dove Antonello (ancora non così noto come oggi) veniva a trovare il padre, il mitico Ninì, che, da pensionato e responsabile degli Enti Locali, dava il suo apporto alla causa del partito. Ricordo di averlo reincontrato casualmente, pochi anni fa, a Lecce, in piazza S. Oronzo, dove ero “in gita” per far conoscere la città al mio amico P. Jean Paré. Jean, scrittore e giornalista anche lui, era stato presidente dell’Associazione canadese della stampa cattolica e, successivamente, a Ginevra, vicepresidente della Federazione internazionale delle associazioni della stampa cattolica. Mi pareva ovvio far conoscere i due. Infatti, fermai Antonio, mi presentai, rivendicai l’antica amicizia con il padre e gli presentai Jean. Non potevo non far incontrare due personalità di grande levatura culturale: uno europeo (e anglofono), l’altro americano (e francoanglofono). Poche battute, naturalmente, ma sufficienti per far conoscere due persone che ammiro e stimo profondamente.
L’incontro di venerdì scorso, in un Auditorium affollato di studenti e cittadini, rimarrà certamente, tra i tanti eventi organizzati in questi anni dall’attuale Amministrazione, uno dei più riusciti e che maggiormente hanno contribuito ad arricchire la “conoscenza” della comunità collepassese. Probabilmente sarà vissuta dai numerosi alunni presenti come momento indimenticabile della loro vita e della loro formazione.
E’ doveroso un ringraziamento ai due Istituti scolastici che hanno garantito la presenza di tanti studenti. Un grazie a quello di Istruzione Superiore (ex Professionale) e, soprattutto, all’Istituto Comprensivo, alla sua Dirigente e ai suoi docenti, che hanno preparato l’evento nelle classi, aiutando i ragazzi a porre varie domande, tutte molto interessanti, a Caprarica. E naturalmente il giornalista RAI, oggi corrispondente da Londra, ha risposto da par suo. Ma bravissimi sono stati i ragazzi ed i loro docenti nel selezionare e porre le domande.
Nonostante sia “parte interessata”, credo di cogliere il sentimento comune di tutti presenti nel definire quella di venerdì scorso una indimenticabile e splendida mattinata di cultura, storia e giornalismo. Ma anche di grande amicizia e affabilità, considerata la disponibilità di Antonio, nonostante suoi successivi impegni, ad interloquire con i presenti e a firmare dediche e autografi al suo libro, che in tanti hanno voluto acquistare. Qualcuno non mi tacci di alcunché se mi permetto (non l’ho mai fatto) un vezzo “veniale”. Ma confesso che mi ha emozionato (e anche gratificato) il pensiero che mi ha scritto nella dedica sul suo libro: “A Pantaleo impegnato da sempre nel difficile compito di … fare gli italiani!”. … “Fare gli italiani”, ieri come oggi, è un impegno civile e morale di ognuno di noi, di ogni vero italiano! Un grazie personale ad Antonio!
Doveroso, però, anche un pubblico ringraziamento ad Antonio Caprarica per aver accettato di venire a Collepasso e farci vivere una bella giornata “intessuta” di cultura.
Grazie, Antonio!
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