Amarcord … quell’8 maggio 1966…
28 Aprile 2011Spread the love
“La neonata STELLA DEL COLLE è stata promossa in Seconda Categoria con due giornate di anticipo, al termine di un gran galoppo senza rivali all’inseguimento. Il Campionato chiuderà i battenti l’otto maggio e la memoria dei molti, in avanti con gli anni, non può non andare indietro di ben quarantacinque anni, esattamente all’otto maggio del millenovecentosessantasei, ad un purtroppo indimenticabile ‘Collepasso-Parabita 1 a 2’, con cui si chiuse quel maledetto campionato”, inizia così questo bellissimo articolo di Giuseppe Lagna nello struggente ricordo di quella tragica giornata e di Giovanni De Simone, giovane atleta e promessa della Stella…
La neonata STELLA DEL COLLE è stata promossa in Seconda Categoria con due giornate di anticipo, al termine di un gran galoppo senza rivali all’inseguimento.
Il Campionato chiuderà i battenti l’otto maggio e la memoria dei molti, in avanti con gli anni, non può non andare indietro di ben quarantacinque anni, esattamente all’otto maggio del millenovecentosessantasei, ad un purtroppo indimenticabile “Collepasso-Parabita 1 a 2”, con cui si chiuse quel maledetto campionato.
La collina di Sant’Eleuterio non aveva ancora le antenne, il campo sportivo a mala pena sterrato di tufina polverosa, i pali delle porte a sezione quadrata, il pallone color cuoio da ingrassare; ma gli undici che scesero quel pomeriggio in campo e il migliaio di spettatori che seguirono l’incontro furono protagonisti del più gran tributo che si possa dare ad un giovane.
Giovanni aveva giocato ad Uggiano la Chiesa la domenica precedente e il lunedì di mercato, sotto la “baracca” del presidente Pippi Cezza, aveva commentato piacevolmente la vittoria per 2 a 1.
Il giorno dopo, martedì mattina, forse a decine accorremmo all’ospedale di Scorrano, per donargli il sangue; un secchio di acqua fresca, bevuta dopo la partita, l’improbabile causa di tutto, o la complicanza di un’appendicite.
La terribile agonìa durò l’intera settimana e a mezzogiorno della domenica Giovanni morì nella sua casa a cinquanta metri dal campo sportivo e a due ore e mezza dalla partita col Parabita, che aveva già il campionato in tasca.
L’arbitro, come da regolamento, fischiò il minuto di raccoglimento prima dell’avvìo e nel silenzio generale si udivano forti i singhiozzi dei nostri giocatori; come una liberazione, l’inizio dell’incontro, ma con i nostri che sembravano statue di sale: due, forse tre passaggi, rete, uno a zero per il Parabita.
In molti gridammo di rabbia contro l’arbitro, reo di aver fatto tributare il silenzio all’inizio della partita, causando la forte emozione, deleteria ai fini del nostro rendimento; comunque, non fu poi affatto una goleada, perché i nostri beniamini, pur inferiori tecnicamente, si riscattarono subito con un impegno inimmaginabile.
Il tempo, con i paletti messi dai mortali per segnarlo, indica da quel giorno quarantacinque anni, di trecentosessantacinque/sei giorni cadauno; quanto fa?
Che importa? Giovanni è fermo a diciassette anni, giovane mediano dallo scatto rapidissimo da un’elevazione insolita per un piccoletto come lui, pulito negli interventi, forte nell’anticipo.
La STELLA DEL COLLE domenica otto maggio giocherà fuori casa e, pertanto, il “memorial” di Giovanni è bene che si faccia domenica primo maggio, in occasione dell’ultimo incontro casalingo, magari alla presenza dei giocatori di quel lontano otto maggio, quasi tutti raggiungibili. *
Questa la formazione che scese in campo, con il lutto sul petto:
Luigi COLUCCIA (Portiere); Quintino GIANFREDA e Francesco RIA (Terzini), Cosimo SPECCHIARELLO, Pietro BARDOSCIA e Fernando CUPPONE (Mediani), Agostino MALORGIO, Pino RIA, Grazio LONGO, Luigi ROSSETTI, Minuccio SCOLLATO (Avanti).
Allenatore: Oronzo GIANFREDA
* Nulla toglie che si tenga il raccoglimento anche l’otto maggio p.v., nella partita dell’ USD Collepasso.
Il titolo “Amarcord”, “Mi ricordo” in vernacolo emiliano, vale come tributo personale al mister Ivan PATERLINI.
Nella foto: (In piedi, da sinistra) Gino Mastria e Vincenzo D’Aquino (accompagnatori) Gigi Rossetti, Francesco Ria, Pietro Bardoscia, Cosimo Specchiarello, Agostino Malorgio, Luigi Coluccia, Pippi Cezza (Presidente), Oronzo Gianfreda (Allenatore); (Accosciati, da sinistra) Quintino Gianfreda, Pino Ria, Fernando Cuppone, Grazio Longo, Minuccio Scollato; (In alto, nel tondo) GIOVANNI DE SIMONE.
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