Altra “figuraccia” scolastica: il sindaco di Tuglie umilia Menozzi e chiede il ritorno della Dirigenza a Tuglie

17 Novembre 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Ogni giorno “ne esce una”. Ogni giorno Menozzi “procura una pena” per sé e per tutti i cittadini.

Sarebbe il caso, dopo le tante figuracce cui l’attuale Amministrazione continua ad esporre il Comune e la comunità di Collepasso, che gli attuali amministratori “sgombrassero il campo” al più presto. Ormai, persino il suo ex patron Salvatore Perrone e il suo ex vicesindaco Rocco Sindaco scrivono di “Amministrazione Menozzi al capolinea” e di “fallimento”. E nemmeno i loro stessi amici politici “li considerano” più. Anzi, si permettono di umiliarli e sbeffeggiarli persino in atti pubblici.

E’ inutile continuare questa lunga e amara agonia dell’attuale maggioranza, che sta danneggiando inesorabilmente la nostra comunità. Menozzi dovrebbe capire, dopo l’ulteriore umiliazione subita dal sindaco di Tuglie Ria, suo compagno di partito e di corrente, che è il caso di “gettare la spugna” e affidare il Comune in mano a persone più capaci e competenti, in grado di amministrare bene e di difendere la dignità e il buon nome della comunità collepassese.

Cosa è successo stavolta?

Si tratta, ancora una volta, delle problematiche inerenti la situazione dell’Istituto Comprensivo scolastico, che tutti ritenevano risolte con la decisione regionale di accorpare i due Istituti scolastici di Collepasso e Tuglie in un unico Istituto Comprensivo con sede a Collepasso.

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Alla luce, però, dei noti “casini” e “figuracce” della pregiata ditta “Menozzi & Company” in merito alle carenze degli uffici amministrativi scolastici collepassesi, il Comune di Tuglie “è tornato alla carica”.

Con delibera n. 234 del 14 novembre scorso, la Giunta di Tuglie, presieduta dal sindaco Daniele Ria, nell’ambito delle disposizioni regionali per far esprimere i Comuni sul “dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa 2013-2014”, ha chiesto alla Regione di “rivedere la precedente decisione e di stabilire a Tuglie la sede della direzione amministrativa dell’Istituto Comprensivo Collepasso-Tuglie” o, in alternativa, “l’aggregazione dell’Istituto Comprensivo di Tuglie con altre comunità locali quali ad esempio Sannicola ed Alezio”.

Certamente legittime, seppur contraddittorie, le richieste del Comune di Tuglie. Io stesso, nel Consiglio nel 20 febbraio scorso, avevo rilevato come i due Comuni avessero, nonostante la contiguità territoriale, affinità diverse “di carattere culturale, sociale e amministrativo”, in considerazione, soprattutto, dei diversi ambiti dei Servizi sociali e dei Servizi socio-sanitario di appartenenza (Collepasso a Casarano e Tuglie a Gallipoli), che svolgono un ruolo fondamentale nell’istruzione obbligatoria. Purtroppo, i ritardi e le responsabilità enormi dell’Amministrazione di Collepasso, che, come si ricorderà, convocò il Consiglio comunale richiesto dall’opposizione nell’ultimo giorno utile e “di notte”, non permisero né un esame serio dell’intera questione né iniziative appropriate.

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Quello, però, che maggiormente amareggia ed umilia l’intera comunità di Collepasso, per responsabilità di Menozzi & C., sono le motivazioni addotte dal sindaco di centro-destra di Tuglie per chiedere alla Regione di “scapparsene” da Collepasso.

Dopo aver “magnificato” i numerosi ed “ineguagliabili” meriti delle strutture scolastiche di Tuglie, il sindaco Daniele Ria e i suoi assessori, infatti, sottolineano nella delibera le “deficienze” di quelle di Collepasso, “rilevato – cito testualmente dalla delibera – che la medesima situazione pare non sussista anche a Collepasso, atteso che all’inizio dell’anno scolastico in corso il Dott. Paolo Menozzi, in qualità di Sindaco di Collepasso, ha dovuto ufficialmente richiedere a questa Amministrazione alcune scrivanie da far utilizzare al personale amministrativo poiché aumentato per effetto della citata aggregazione”.

Mi esimo da ogni commento. Certo, c’è “ccu ne cate la faccia”!!! Che vergogna! Una vergogna per Collepasso, ma una vergogna, soprattutto, per ambedue i sindaci di centro-destra, amici di partito e di corrente fittiana. Per l’inetto e ingenuo Menozzi per aver chiesto “l’elemosina” di “quattro scrivanie con sedie” al Comune di Tuglie. Per Daniele Ria, “fratello-coltello” politico di Menozzi, per la meschinità di “rinfacciare” l’”elemosina” fatta, dopo “essersi fatto bello” sulla stampa.

Come è basso il livello politico, civile e culturale di questa classe politica di centro-destra, che si cannibalizza, pur di far valere egoismi e interessi di parte!!!


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Pantaleo Gianfreda
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