Accorpamenti scolastici: débacle per l’Amministrazione Menozzi

29 Marzo 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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L’Amministrazione di Tuglie ricorre al TAR contro l’accorpamento con Collepasso

Sulla vicenda dell’accorpamento scolastico dell’Istituto Comprensivo di Collepasso con quello di Tuglie, l’Amministrazione Menozzi ha dimostrato assoluta inettitudine e incapacità amministrativa e politica e una confusione enorme, collezionando un pasticcio dietro l’altro e creando un danno notevole alla scuola e alla comunità collepassese.
Non solo l’Amministrazione non si è mossa in tempi dovuti (nei mesi di ottobre-novembre) per esprimere un proprio parere e una seria proposta alla Regione, ma, quando l’opposizione, il 27 gennaio scorso, in seguito alla pubblicazione, il giorno precedente, della delibera regionale, ha sollevato ufficialmente il problema con la richiesta di immediata convocazione del Consiglio comunale, ha preferito prendere e perdere tempo, convocando, “a scoppio ritardato”, il 20 febbraio, alle ore 20.00, il Consiglio comunale.
Nel frattempo, il 2 febbraio, Menozzi e la sua Giunta, invece di fare subito il Consiglio richiesto dalle opposizioni, avevano “partorito” una delibera in cui accettavano “a scatola chiusa” la soluzione proposta dalla Regione dell’accorpamento dell’Istituto di Collepasso e Tuglie, salvo rivendicare la “Direzione amministrativa”.
Quando il 20 febbraio scorso si svolse tardivamente il Consiglio comunale, la stessa maggioranza (insieme all’opposizione) smentì sostanzialmente la scelta della Giunta e, di fatto, “annullò” quella delibera, non accettando l’accorpamento con Tuglie e chiedendo, invece, per il prossimo anno scolastico, l’autonomia dell’Istituto Comprensivo di Collepasso e, per l’anno successivo, l’istituzione dell’Istituto Onnicomprensivo Statale (dalle Materne al professionale).
Troppo tardi…
Per fare un “dispetto” alle opposizioni, Menozzi e la sua “armata brancaleone”, invece di convocarlo a fine gennaio, avevano convocato nell’ultimo giorno possibile il Consiglio, perdendo tempo preziosissimo e collezionando una disfatta dietro l’altra.
Nel frattempo, infatti, altri Comuni (come, ad esempio, il vicino Comune di Supersano), che non condividevano le scelte della Regione, si erano mossi subito e seriamente, ottenendo, con una delibera regionale del 7 febbraio, significative modifiche al Piano regionale degli accorpamenti.
Adesso, “al danno la beffa”!
La vicina amministrazione di centro-destra di Tuglie (“amica” di Menozzi) ha deciso di ricorrere al TAR perché… non vuole stare con Collepasso!!!
Una figuraccia immensa e una débacle totale per Menozzi e la sua inetta e stolida amministrazione!!!

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Sulla decisione del Comune di Tuglie, è stato pubblicato un articolo “No alla fusione con Collepasso. La scuola al Tar”, a firma di Federica Sabato, sul “N. Quotidiano di Puglia” del 28 marzo, che si riporta di seguito integralmente.

Sarà il Tar di Lecce a stabilire se l’Istituto Comprensivo di Tuglie verrà accorpato a quello di Collepasso. L’Amministrazione comunale di Tuglie guidata dal sindaco Daniele Ria ha deciso di ricorrere al giudice dando mandato all’avvocato Pietro Quinto contro la fusione dei due istituti scolastici.
A Tuglie ci si era da subito opposti alla decisone della Regione Puglia che lo scorso 26 gennaio aveva disposto l’aggregazione tra l’Istituto Comprensivo di Tuglie e l’Istituto Comprensivo di Collepasso all’interno del piano di riorganizzazione della rete scolastica. Le “Linee di indirizzo regionali per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa 2021-2013” stabiliscono che il dimensionamento non può avvenire sulla base di un puro dato numerico, ma si devono considerare anche le caratteristiche fisiche dei territori, con particolare riferimento alla viabilità, al sistema dei trasporti, ai tempi di percorrenza tra le due sedi, al contesto socio-culturale, ad altri servizi socio-educativi esistenti.
La stessa delibera della giunta regionale dello scorso 7 febbraio, tra le argomentazioni addotte a sostegno delle rettifiche operate rispetto al piano del 26 gennaio, scrive testualmente che l’accorpamento debba avvenire «a prescindere da logiche meramente numeriche, considerando il più possibile la qualità del servizio, le esigenze dell’utenza e la tutela dei posti di lavoro». Proprio questi punti rappresentano le basi di quella che si preannuncia una lunga battaglia legale e che vede schierati da un lato, il personale della scuola tugliese, i genitori degli alunni, maggioranza e opposizione politiche e dall’altro la regione Puglia che in questa decisione non sembra tener conto di tutte quelle esigenze legate non solo alla popolazione scolastica, ma anche alla specificità dei due territori in questione, distanti geograficamente.
I genitori degli alunni, poi, che si tengono informati sulla questione con riunioni, passaparola e lettere, hanno sempre dichiarato che, se proprio un accorpamento si deve realizzare, è meglio che si faccia con l’istituto comprensivo di Sannicola, visto che già l’Istituto Comprensivo di Tuglie, nei vari ordini di scuola, ospia molti alunni residenti nel territorio sannicolese.


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Pantaleo Gianfreda
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