Domani torna a casa la salma di Braj. Giovedì i funerali a Collepasso

26 Giugno 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il rientro della salma del carabiniere Manuele Braj, morto ieri in Afghanistan, è previsto per domani. L’arrivo alle 10.30 all’aeroporto di Ciampino. La salma sarà poi trasferita all’ospedale militare del Celio, a Roma, dove verrà allestita la camera ardente. Poi, alle 19, si terranno le esequie solenni presso la basilica di Santa Maria degli Angeli

Intanto, già da oggi e fino al giorno dei funerali, giovedì prossimo, è lutto cittadino a Collepasso, piccolo comune del Salento, dove vive la famiglia del carabiniere Braj effettivo al 13° Reggimento ‘Friuli-Venezia Giulia’.

“Con un’ordinanza fino a giovedì sera – dice all’Adnkronos il sindaco Paolo Menozzi – è stato proclamato il lutto cittadino, le bandiere saranno a mezz’asta e le attività del consiglio comunale sono rinviate. Questo per noi e per tutta la comunità è il momento del dolore”. Il sindaco partirà stasera con la famiglia di Manuele e della moglie per ricevere domani mattina la salma di Braj all’aeroporto di Ciampino. “Per l’ultimo saluto di Collepasso verrà allestita – ha spiegato Menozzi – una camera ardente nei locali adiacenti alla parrocchia Cristo Re dove giovedì alle 17.30 si terranno i funerali. Il nostro modo per rendere omaggio a Manuele”.

La garitta ad Adraskan colpita nell’attentato che ha ucciso il carabiniere Manuele Braj (Foto Difesa)

Parlando dell’attentato che ha ucciso Braj il sottosegretario alla Difesa Filippo Milone, in aula alla Camera, ha detto che si è trattato di un “attacco ostile deliberato e che, tra l’altro, è stato rivendicato dal portavoce degli insorti talebani”. Braj, ha aggiunto, “è stato colpito in modo vigliacco” da un attacco “terroristico”. Il terrorismo “lo ha ucciso per impedire la nascita di un Afghanistan libero e democratico”. Milone, inoltre, ha smentito alcune notizie circolate lunedì, ad esempio quella che non si sia trattato di una attentato ma di un incidente dovuto “a incauto maneggio di ordigni”. Il sottosegretario, a sostegno della sua tesi, ha mostrato in aula alcune foto del luogo dell’attentato.

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E la morte del carabiniere, ha detto ancora Milone, “ripropone il tema del nostro impegno nelle nostre missioni internazionali”. Secondo quanto concordato tra i Paesi presenti nella missione in Afghanistan, Milone ha ribadito che “a metà del 2013” inizierà “una irreversibile riduzione” dei militari presenti fino al completo ritiro a fine del 2014. 

Fonte: Adnkronos/Ign, 26 giugno, ore 16:38


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Pantaleo Gianfreda