Il cordoglio dei politici salentini per la tragica morte di Manuele

26 Giugno 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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COLLEPASSO (Lecce) – E’ il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il primo ad esprimere sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari del caduto, dopo aver appreso la notizia della tragica esplosione in cui ha oggi perso la vita un carabiniere e altri due sono rimasti gravemente feriti.

I militari stavano svolgevano i propri compiti operativi nella missione internazionale Isaf in Afghanistan. Come spiega Francesco Tirino, portavoce del contingente italiano “i carabinieri appartenevano a un team che cura l’addestramento della polizia afghana e lavorano per formarli e garantire la sicurezza. La zona – ha detto Tirino – è stata isolata per i rilievi di rito, al momento non possiamo fare alcuna ipotesi e dire se si sia trattato o meno di un attentato”. In tarda mattinata la notizia che l’esplosione pare sia stata causata da un razzo lanciato dall’esterno.

Mario Monti, presidente del Consiglio: “Il mio pensiero va alla famiglia di Braj e all’Arma dei carabinieri, impegnata nell’importante missione di addestramento delle forze di polizia afghane. Voglio augurare una pronta guarigione ai due carabinieri rimasti feriti nell’attentato. Il nostro paese sta facendo uno sforzo molto grande in Afghanistan a sostegno della stabilità e della sicurezza contro il terrorismo internazionale”.

Di seguito le note di cordoglio dei politici salentini. La vittima dell’esplosione, Manuele Braj, era di Collepasso, piccolo comune della provincia di Lecce.

Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia: “E’ un elenco troppo lungo quello dei nostri soldati caduti nelle missioni all’estero. Manuele Braj, 30 anni, una creatura di 8 mesi, è l’ultimo nome che si aggiunge a questa lista del dolore e del lutto e la Puglia intera è oggi in lutto. Tutti quanti sentiamo innanzitutto come sentimento prevalente quello della solidarietà, dello stringerci attorno alla comunità di Collepasso, alla famiglia di Manuele Braj. Con più serenità – ha concluso – continueremo a porre domande sul senso di questa missione”.

Onorevole Raffaele Fitto: “Ancora una volta la Puglia e il Salento piangono un giovane eroe, il carabiniere scelto Manuele Braj, impegnato nella missione di pace in Afghanistan. Un tributo di sangue altissimo per il nostro Paese e la nostra Puglia, per il quale rivolgiamo un sentimento di profonda gratitudine ai nostri ragazzi che sono in prima linea per la tutela della democrazia e della libertà in quel Paese. Alla famiglia del carabiniere scelto Braj e alla città di Collepasso giungano sentimenti di profondo cordoglio e ai due carabinieri feriti, auguri di pronta guarigione”.

Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce: “Ancora una volta il Salento piange la morte di un suo ragazzo, tragicamente scomparso in un Paese martoriato dai conflitti interni e attraversato dalla crudeltà aberrante del terrorismo internazionale. La morte del giovane Manuele Braj ci spezza il cuore, colmo di sentimenti di rispetto e stima nei confronti di questi ragazzi che quotidianamente servono il Paese nelle missioni all’estero, nei territori più difficili, portando la loro straordinaria professionalità. Anche questo giovane di Collepasso era partito alla volta dell’Afghanistan con la ferma convinzione di poter contribuire al processo di ri-pacificazione della zona. In questo momento di atroce e inimmaginabile dolore per la famiglia di Manuele, per la comunità di Collepasso e per l’intero territorio salentino, le istituzioni non possono far altro che rappresentare il loro cordoglio davanti al sacrificio estremo della vita compiuto in nome dei più alti ideali, quelli di libertà e democrazia”.

Onorevole Alfredo Mantovano: “L’uccisione in Afghanistan di Manuele Braj, e il ferimento di Dario Cristinelli e di Emiliano Asta, tutti valorosi appartenenti all’Arma dei Carabinieri, addolora e fa sentire profondamente vicini alle famiglie così colpite. L’Italia e troppi militari italiani continuano a pagare un costo pesante alla ricostruzione di una Nazione ancora fortemente instabile, al cui interno in tanti chiedono ai nostri soldati di restare sul territorio”.

Rocco Palese, capogruppo del Pdl alla Regione Puglia: “Il vile attentato di questa mattina contro il nucleo addestrativo speciale dei carabinieri in Afghanistan, ha toccato ancora una volta al cuore la Puglia e il Salento impegnati in prima linea con un gran numero di giovani eroi nella missione di pace. La morte del carabiniere scelto nato di Galatina Manuele Braj ci colpisce profondamente. Alla sua famiglia e a tutta la comunità di Galatina, i nostri sentimenti di dolore, cordoglio e di gratitudine per il lavoro di pace svolto da Manuele che ha perso la vita servendo l’Italia”.

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Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd.:”Esprimo vivo e profondo cordoglio a nome mio e del Partito Democratico per l’uccisione di Manuele Braj un carabiniere del contingente italiano e per il ferimento di altri due militari nell’esplosione di un ordigno avvenuta questa mattina in Afghanistan. Siamo vicini fraternamente alla famiglia del militare ucciso e a quelle dei due feriti e ci rivolgeremo al ministro della Difesa perché estenda la nostra vicinanza a tutti i militari impegnati in una delicata missione in Afghanistan. Chiederemo al governo di riferire in Parlamento circa la natura e la dinamica del grave episodio avvenuto questa mattina”.

Onofrio Introna, presidente del Consiglio regionale: “E’ la cinquantunesima vittima italiana in Afghanistan e il tributo del sangue pugliese sale ad 11 giovani vite. Oltre ad esprimere la vicinanza del Consiglio regionale e mio personale, rivolgo un pensiero sinceramente accorato ai familiari, in particolare alla giovane moglie ed al piccolo, ai quali va il nostro affetto”. Il cordoglio dell’Assemblea va anche all’Arma dei carabinieri, con gli auguri ai due militari feriti nell’attentato.

Presidenti dei gruppi Sel e Ppv, Michele Losappio e Angelo Disabato: “Non basta il doveroso e naturale cordoglio ai familiari di Manuele Braj, ennesima vittima pugliese e italiana della guerra in Afganistan, e la solidarietà per i feriti e per l’Arma. Occorre ripensare la nostra presenza militare dopo 11 anni e riportare in patria i soldati. Non siamo truppe di occupazione e non siamo lì per combattere una guerra infinita. Si prenda atto della situazione e si evitino nuovi lutti alla Nazione”.

Gero Grassi, vicepresidente commissione Affari sociali della Camera dei deputati: “Porgo sincere condoglianze alla famiglia del carabiniere scelto Braj, il cui destino è segnato dal dolore. Un figlio crescerà senza conoscere suo padre, il suo primo giorno di scuola, la prima comunione e tutti gli altri momenti importanti nella vita di un ragazzo che cresce… vedranno le lacrime di gioia mescolarsi a quelle del dolore, per la mancanza di un padre strappato dalla brutalità di una guerra lontana. Le missioni di ‘pace’ all’estero mettono a repentaglio la vita di migliaia di giovani italiani e distruggono altrettante famiglie. Come si può parlare di pace e continuare ad investire in armamenti da guerra? Basta con le missioni militari! Ho sempre votato no per quel che riguarda i finanziamenti finalizzati ad irrobustire gli armamenti militari italiani e continuerò a votare no! Non c’è pace dove ci sono armi, non c’è vita dove ci sono bombe. La Puglia perde l’ennesimo figlio per una guerra che si combatte altrove. Non possiamo continuare a piangere i morti a non fare nulla per bloccare questa tragedia”.

Il Consigliere Regionale Pdl Saverio Congedo: “Nell’ennesimo attentato in Afghanistan, il Salento ha pagato un nuovo tributo di sangue alla causa della pace e della civiltà. Il carabiniere scelto Manuele Bray si aggiunge agli altri nostri eroici ragazzi caduti sullo stesso campo del dovere nel dolore ma anche nell’onore della nostra gente sacrificale.Nell’attesa di iniziative concrete che ricordino stabilmente il sacrificio di questi nostri figli e fratelli che esprimono il meglio di noi, non possiamo che stringerci ai lori cari in un abbraccio commosso e partecipe”.

“Esprimo profondo cordoglio per la morte di Manuele Braj, il giovane Carabiniere caduto in Afghanistan in seguito all’ennesimo attentato. Le 51 vittime, i 51 minuti di assordante silenzio dal 2004 ad oggi esprimono più di tante parole il nostro dolore per una missione di guerra dai risvolti sempre più tragici. La sola Puglia piange l’undicesimo soldato che sacrifica la propria vita in territorio afghano, è doveroso porre fine a questo stillicidio e riportare a casa il nostro contingente. Partecipo al dolore della comunità di Collepasso, alla famiglia di Braj va tutta la mia vicinanza e ai suoi commilitoni gli auspici di pronta guarigione”. Lo dichiara il Capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Difesa al Senato, Giuseppe Caforio.

Il presidente ANCI Puglia Perrone ha commentato: “Ancora una volta una vita spezzata e una famiglia distrutta. Un pesante contributo della Puglia e dell’Italia per portare pace e sicurezza in Afghanistan.”

“Ancora una giovane vita di un militare del Salento è tragicamente stroncata in una missione che ormai non può  più connotarsi come missione di pace”. Lo afferma la senatrice di Grande Sud Adriana Poli Bortone nell’esprimere il suo cordoglio per la morte di Manuele Bray. “Il ritiro dei militari dall’Afghanistan – prosegue – era un impegno già assunto dal governo Berlusconi in occasioni di altri tragici incidenti. C’è da chiedersi se nella pesantissima crisi economica in cui versano l’Italia e l’Europa non debbano rivedersi anche gli impegni internazionali per razionalizzare drasticamente le risorse destinate alla guerra: costi ormai insopportabili in termini economici ma soprattutto umani”.  “Avremmo preferito – conclude – che il nostro eroe Manuele Bray morto in terre straniere fosse stato messo nelle condizioni  di  spendere i suoi trent’anni in un lavoro nel nostro Meridione. Grande Sud è vicino con affetto e umana comprensione allo strazio della famiglia dell’eroe salentino e della città di Collepasso, che gli ha dato i natali”.

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Consigliere regionale del Pdl Roberto Marti: “Grande dolore e profondo cordoglio per la drammatica morte del carabiniere scelto Manuele Braj. L’ennesimo tributo in vite umane pagato dal Salento per garantire la pace e la democrazia in Afghanistan ci lascia profondamente colpiti. Alla famiglia del carabiniere scelto e alla comunità di Collepasso, giungano sentimenti di cordoglio e vicinanza”.

Consigliere Regionale de “La Puglia prima di tutto” Andrea Caroppo, segretario del Consiglio Regionale: “Un altro tributo di sangue versato dalla Puglia e dal Salento alla Causa della Pace e dei Diritti umani, quello del Carabiniere scelto Manuele Braj, che allunga ancora un elenco di giovani vite troncate, di affetti falciati, di famiglie condannate ad un perpetuo, straziante dolore. Una nuova, tragica occasione per conoscere ed apprezzare il valore di una gioventù sana e coraggiosa, che onora in silenzio il nostro Paese con la quotidiana dedizione alle Cause migliori dell’Umanità, e che resiste senza paura anche di fronte a rischi terribili. Rendendo omaggio a quest’altro nostro Eroe, noi lo piangiamo con i suoi cari e lo additiamo come merita, quale esempio cristallino di un mondo migliore. Nella certezza che le Istituzioni sapranno dare seguito e sostanza a quest’ennesimo dolore della nostra Terra”.

Presidente del gruppo Udc alla Regione Puglia, Salvatore Negro: “Il sacrificio di un altro figlio del Salento e della Puglia per la causa della pace internazionale ci lascia sgomenti e ci addolora profondamente. La nostra regione continua a pagare un prezzo molto alto in termini di vite umane per collaborare alla costruzione di un ordine democratico. Come Gruppo Udc ci sentiamo vicini al dolore della famiglia del Carabiniere Manuele Braj, in particolare al suocero Antonio Giaccari, alla comunità di Collepasso e a tutta l’Arma dei Carabinieri. Allo stesso tempo siamo vicini a tutti i militari che con sacrificio e mettendo a rischio ogni giorno la propria vita continuano il loro impegno in Paesi stranieri per garantire la pace”.

Il consigliere regionale Franco Pastore (Gruppo misto-PSI): “Provo grande commozione e dolore per il 30enne salentino deceduto in Afghanistan, il carabiniere di Galatina ucciso all’interno di un campo di addestramento della polizia afghana. Alla sua famiglia, alla sua giovane moglie, al suo bambino, il mio cordoglio più mesto. Provo un sentimento di grande impotenza in queste circostanze e di rabbia, perché i nostri ragazzi continuano a morire su un fronte che, ipocritamente, continuiamo a chiamare di pace e, lungo il quale, si contano cadaveri”.

Coordinatore regionale dell’Udc, onorevole Angelo Sanza: “La Puglia continua a sacrificarsi con coraggio ed eroismo per la costruzione della democrazia in quel lontano Paese. La morte del carabiniere scelto Manuele Braj in Afghanistan ci riempie di dolore, così come non dimentichiamo il sacrificio di tanti altri pugliesi ed italiani che hanno dato la loro vita per la libertà. Esprimiamo la più sincera vicinanza a queste famiglie, oggi a quella salentina di Braj e ai due carabinieri rimasti feriti augurandogli pronta guarigione. Perdite dolorose, ma che suscitano in tutti noi anche orgoglio di vivere in un Paese ricco di giovani uomini generosi che per la pace hanno dato tutto, anche se stessi. Ed è questa certezza che vorremmo fosse impressa nei cuori delle loro famiglie: hanno perso tanto, ma tanto verrà ricordato”.

Giorgio Pala, coordinatore giovani del controdestra di Lecce: “Noi giovani di centro-destra esprimiamo solidarietà nei confronti della famiglia del carabiniere scelto Manuele Braj, che lascia una giovane moglie ed un figliolo di appena 8 mesi oltre a due genitori stimati dalla comunità come lavoratori onesti e precisi. Una vita stroncata ad appena 30 anni per colpa delle atrocità dell’eterno conflitto in Afghanistan, una vita dedicata al servizio militare del proprio paese, una perdita che non deve essere vana. Noi ragazzi possiamo e dobbiamo prendere ad esempio persone del genere per intraprendere un percorso che porti alla riscoperta di grandi valori come quello della patria, spesso trascurato negli ultimi anni. In virtù di questo, ci mettiamo a totale disposizione delle famiglie Braj e Giaccari, colpite da questo tragico lutto”.

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Coordinatore provinciale Udc, l’onorevole Salvatore Ruggeri: “Un’altra giovane vita salentina strappata violentemente all’affetto dei suoi cari. Non finiremo mai di ringraziare coloro che svolgono questa preziosa funzione di pacificazione internazionale, proprio come faceva Manuele Braj, carabiniere appassionato e dedito al suo lavoro. Alla moglie Federica, al figlio piccolissimo, che purtroppo non conoscerà mai il padre, ai genitori, alla comunità tutta di Collepasso, va il mio più sincero e profondo cordoglio per la perdita di uno dei suoi figli migliori. Nel contempo, rivolgo le mie condoglianze all’Arma dei Carabinieri, che non potranno più contare su un militare valoroso”.

Onorevole Ugo Lisi: “Con la morte del giovane Manuele Braj, deceduto tragicamente nella mattinata di oggi in un attacco terroristico ad Adraskan in Afghanistan, l’Italia e il Salento in particolare sono, ancora una volta, costretti a provare lo stesso sgomento e lo stesso dolore avvertiti in occasione di altri stragi che hanno colpito questo Paese. Con Manuele Braj viene a mancare una persona coraggiosa che ha profuso grande impegno in una missione di peacekeeping, un vero e proprio eroe che ha pagato con la vita l’adempimento di un compito dal grande spessore umanitario. In questo momento così doloroso giungano ai suoi familiari le mie più sentite manifestazioni di cordoglio. La perdita di un proprio caro è sempre un avvenimento drammatico che solo l’affetto delle persone più vicine può in qualche modo lenire”.

Onorevole Raffaele Baldassarre: “Il prezzo che stiamo pagando in termini di vite umane è molto, troppo alto. La morte del carabiniere salentino Manuele Braj è l’ennesimo capitolo di un libro nero sul quale sono scritti i nomi di tanti giovani della nostra terra impegnati in missioni di pace all’estero. Non conta la causa o la dinamica dell’evento che ha portato alla morte del carabiniere di Collepasso. Conta la morte di un uomo. Che sia attentato o incidente cambia poco il nostro dolore e il rammarico per non essere riusciti a tutelare l’incolumità di un servitore dello Stato. Pur confermando la necessità di adoperarsi nelle attività di polizia internazionale che portano sollievo e solidarietà alle popolazioni colpite da guerre o regimi oppressivi, abbiamo anche il dovere di pretendere, per i nostri soldati, livelli di sicurezza maggiori e più efficaci. Perché la vita di un giovane è senza prezzo”.

Coordinatore regionale di Fli puglia, onorevole Francesco Divella: “Ancora una giovane vita spezzata da un vile attentato ai danni di chi, come il carabiniere scelto Manuele Braj, era impegnato a garantire pace e democrazia in una terra martoriata. La Puglia piange un altro dei suoi figli migliori. Tutto il gruppo dirigente e i militanti di Futuro e Libertà esprimono il più profondo cordoglio e sono vicini ai familiari di questo nostro eroe, cui siamo profondamente grati, e in particolare alla moglie e al figlioletto di Manuele, così presto privato della guida paterna. Ai ragazzi feriti va il nostro sentito augurio di pronta guarigione”.

Onorevole Teresa Bellanova: “Quello che avvertiamo è un profondo dolore. Oggi il Salento piange la perdita di un altro figlio, Manuel Braj, rimasto vittima dell’attentato avvenuto stamani ad Adraskan, in Afghanistan. La follia omicida ha colpito un ragazzo che solo otto mesi fa era diventato padre. Ai genitori, alla giovane moglie, al piccolo figlio privato dell’affetto di suo padre ed a tutti i familiari va tutto il mio cordoglio”. 

Fonte: Ines De Marco, ilpaesenuovo.it


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