La Gazzetta: “Distributore chiuso. Gianfreda scrive a prefetto e carabinieri”
15 Maggio 2012La chiusura dell’impianto è stata determinata da una interrogazione al sindaco in cui lo stesso Gianfreda paventava «possibili legami del marchio “Ewagrill” con la camorra napoletana» e da un volantino del Pd sull’”Emergenza illegalità”. Per questo Salvatore Perrone (presidente della cooperativa che gestisce l’impianto) aveva sospeso l’attività dei cinque operai che vi lavoravano per «una seria ed attenta riflessione». Da qui un incontro col prefetto chiesto dal sindaco «in relazione ai problemi occupazionali ma anche alla preoccupazione diffusa nella collettività» e l’intenzione di Salvatore Perrone di «riaprire immediatamente l’impianto» dopo che Prefetto e Comandante dei Carabinieri avevano assicurato che «non emerge nessun riscontro all’asserita “emergenza”». Il distributore, però, a due settimane dalla promessa di riapertura, è sempre chiuso. Per questo Pantaleo Gianfreda scrive che «appare in tutta evidenza la strumentalità dell’iniziativa di licenziare dei lavoratori dopo una mia interrogazione ed il volantino del Pd» ed aggiunge «Il mancato rispetto degli accordi assunti in Prefettura dal presidente della società “L’Orizzonte” rappresenta una beffa e un’offesa ai lavoratori licenziati, dimostra scarso rispetto delle Istituzioni e una presa in giro per l’opinione pubblica e, in particolare, per i cittadini di Collepasso».
——————-Di seguito il testo integrale della lettera———————–
Sig. Prefetto - Lecce
Sig. Comandante prov.le Arma Carabinieri – Lecce
p.c. Organi di stampa - LL.SS.
Oggetto: chiusura impianto carburanti “Ewa” S.P. 361Collepasso-Maglie. Richiesta audizione.
In merito alle notizie diffuse dalla stampa – “«Nessun rischio di infiltrazioni». Il distributore riapre i battenti” (La Gazzetta del Mezzogiorno, 1.5.12), “«Niente infiltrazioni mafiose». E il distributore riapre” (Quotidiano di Lecce, 4.5.12) -, si rileva che a tutt’oggi il distributore “Ewa” sulla S.P. 361 Collepasso-Maglie gestito dalla società “L’Orizzonte”, di cui è presidente il consigliere provinciale Salvatore Perrone ed amministratore l’assessore comunale Giovanni Montagna, non è stato ancora riaperto né i cinque lavoratori licenziati sono stati riassunti, nonostante l’”intendimento di riaprire immediatamente l’impianto manifestato” dal sig. Perrone nell’“incontro chiarificatore” di fine aprile avuto con le SS.VV. e richiesto dal sindaco di Collepasso.
Alla luce di queste circostanze, appare in tutta evidenza la strumentalità dell’iniziativa del sig. Perrone di procedere al licenziamento dei lavoratori dopo una mia interrogazione su sospetti collegamenti camorristici del marchio “Ewa” e il volantino “Emergenza legalità” del circolo PD.
Il mancato rispetto degli accordi assunti in Prefettura dal presidente della soc. “L’Orizzonte” rappresenta una beffa e un’offesa ai lavoratori licenziati e, al contempo, dimostra scarso rispetto delle Istituzioni e una presa in giro per l’opinione pubblica e, in particolare, per i cittadini di Collepasso.
La stampa, inoltre, riporta una presunta “nota della Prefettura”, in cui si rileva che “non emerge nessun riscontro all’asserita ‘emergenza legalità’ nel territorio di Collepasso, in quanto l’impianto risulta essere sottoposto ad amministrazione giudiziaria che ne ha affidato alla cooperativa la gestione”.
Rilevo che l’”emergenza legalità” a Collepasso non riguarda solo questa vicenda ma anche altre e sarebbe stato opportuno e doveroso ascoltare sulle circostanze anche gli autori delle denunce.
Alla luce delle notizie fornite dal sindaco alla mia interrogazione, risulta che la società ”Ewa” sia gestita dal 2007 da un’Amministrazione giudiziaria, dopo – come si deduce da notizie di stampa – il sequestro dei beni per collegamenti con la camorra. Nello stesso anno venne costituita la Picc. Coop. “L’Orizzonte”, di cui è presidente il sig. Perrone Salvatore e amministratore il dott. Montagna Giovanni. Ad essa, società neo costituita e apparentemente priva di esperienza nel settore, venne affidata la gestione del distributore.
In verità, dal 2005 al 2007, il distributore è stato sempre gestito dagli stessi soggetti tramite la coop. agricola “Madonna delle Grazie”, di cui era ed è presidente lo stesso Perrone ed amministratore il Montagna. Chi aveva affidato nel 2005 la gestione del distributore a questa cooperativa? Quali erano i rapporti di Salvatore Perrone, nella sua duplice veste di sindaco e di presidente della cooperativa, con le diverse società del marchio “Ewa” coinvolte nelle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia Campana?
Appaiono evidenti, nel tempo, almeno sin dal 2002, rapporti molto discutibili ed ambigui.
Il sindaco Menozzi, infine, ha riferito alle SS.VV. le vicende del Consiglio comunale del 18 giugno 2005, che “approvò”, con il voto di Perrone, Montagna, Menozzi e altri componenti dell’attuale Amministrazione, uno scandaloso ed illegittimo atto, che permise l’apertura ufficiale del distributore di carburanti?!?
A Collepasso persiste, pertanto, un’“emergenza legalità”, che tocca questa ed altre vicende e che riguarda personaggi politici e amministrativi, che continuano a gestire e a determinare le scelte amministrative.
Il sottoscritto chiede, pertanto, di essere ascoltato con urgenza dalle SS.VV.
Distinti saluti.
Il Consigliere comunale
Dott. Pantaleo Gianfreda