Le “disperate” menzogne e manipolazioni di Menozzi

Le “disperate” menzogne e manipolazioni di Menozzi

10 Novembre 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Paolo Menozzi, dopo un comunicato dei consiglieri di opposizione dell’Unione per Collepasso e del Circolo PD sul “licenziamento” del vicesindaco Rocco Sindaco, ha risposto oggi sulla stampa con un suo comunicato.

Oppresso dai suoi precoci fallimenti politico-amministrativi, disperato per una maggioranza sempre più traballante, isolato nell’opinione pubblica, incapace di dare risposte ad una deteriorata situazione amministrativa, ormai Paolo Menozzi non argomenta più. Vaneggia. Non risponde. Sparge menzogne. Non guarda la realtà. Si costruisce la “sua” realtà. Non vede i fatti. Li manipola. Non cerca il confronto. Provoca ed aizza.

Anziché polemizzare con la minoranza che mette in luce la pochezza dell’amministrazione e i danni che provoca con la sua inoperosità, Menozzi dica qualcosa sui motivi, mai esposti, che lo hanno spinto a sostituire un assessore tre mesi fa ed oggi a revocare l’incarico al suo vicesindaco. Per capire il profondo degrado politico, morale, civile e finanziario in cui ha portato Collepasso, basterebbe, infatti, che Menozzi spiegasse all’opinione pubblica le motivazioni reali del “licenziamento” del suo vicesindaco. Oppure fosse in grado di ribattere all’accusa all’Amministrazione di “fare solo disastri” da parte del suo autorevole consigliere dott. Rocco Resta, da tempo critico nei confronti dell’operato del sindaco e della giunta.

La verità fa male a Menozzi, ma non si può permettere che un sindaco continui a manipolare la realtà, a mentire e a violare i fondamentali principi della Pubblica Amministrazione né che usi in modo ignobile la vendetta e la ritorsione contro i suoi avversari politici.

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Il sindaco Menozzi afferma il falso nel far risalire all’amministrazione di Vito Perrone il pignoramento di 520 mila euro, poi sfociato nel riconoscimento di debito fuori bilancio di oltre 532 mila euro. E’ vero solo che quel pignoramento è caduto nell’ultima settimana del mandato amministrativo di Vito Perrone, ma risale a pratiche di esproprio generate negli anni ’70 e ’80 per responsabilità di amministrazioni delle quali lo stesso Menozzi era parte. Vero è, invece, che quel debito, gestito in modo dilettantistico da Menozzi, ha prodotto lo sforamento del patto di stabilità e la conseguente penalizzazione del Comune con una multa di € 105.250 da parte del Ministero.

La “stagione dei veleni” è opera dello stesso Menozzi e dei suoi alleati quando furono ricacciati all’opposizione nel 2006 e continua tuttora da parte di questi “apprendisti stregoni” che, tornati fortunosamente al governo del Comune, hanno già dimostrato la loro inettitudine e ricorrono a invettive, scontri, menzogne, provocazioni e ritorsioni per coprire loro responsabilità e fallimenti.

In merito alle indennità dovute ad alcuni ex amministratori, Menozzi sa di mentire. Non solo l’ex sindaco Vito Perrone non ha mai negato tali diritti, ma persino l’Ancitel, interpellato da Menozzi, e gli stessi funzionari comunali hanno riconosciuto il diritto degli ex amministratori di percepire tali indennità. La precedente Amministrazione aveva correttamente riconosciuto, nel 2006, uguale  diritto a tre assessori dell’Amministrazione di cui Menozzi era vicesindaco, uno dei quali è di nuovo attualmente assessore. Questi ha ritenuto legittimo percepire per sé il saldo dell’indennità nel 2006, ma non ritiene legittimo che oggi lo percepiscano tre ex assessori “avversari”. E’ questo il loro modo di amministrare?!? Menozzi sa anche che l’estemporanea e rabbiosa decisione di votare contro una delibera che riconosceva tale diritto, da loro predisposta con i pareri favorevoli dei funzionari, rappresenta un vergognoso abuso e  graverà per maggiori costi sulle casse comunali, apportando un ulteriore danno al Comune, essendo ex lege acclarato il diritto dei tre ex assessori.

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Di quale “clima di serenità e collaborazione” va vaneggiando Menozzi se ha voluto e fomentato lo scontro e le provocazione sin dal primo giorno del suo insediamento e utilizza metodicamente e malvagiamente metodi illegittimi e ritorsivi per “punire” i suoi avversari politici e persino una nota squadra calcistica locale, che, pur avendo in soli tre anni riportato Collepasso in Prima Categoria, ha la sola “colpa” di avere quale presidente un consigliere di opposizione?!?

Di fronte a queste enormità sarebbe opportuno un intervento fermo ed autorevole da parte del Prefetto. Non è pensabile che in un regime democratico un sindaco, oltre a mentire, calpesti metodicamente anche i principi di legalità, trasparenza, imparzialità e buona amministrazione.

Per il bene del paese e riportare serenità e buona amministrazione è necessario che il sindaco Menozzi si dimetta. Ormai lo reclamano a gran voce la maggioranza dei cittadini collepassesi.


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Pantaleo Gianfreda