L’inquietante “profumo” di “Ewa” che “turba” le Amministrazioni Perrone-Menozzi…

19 Aprile 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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All’interrogazione da me presentata in data 30.3.12/prot. 2071 “Impianto carburanti “Ewa Grill” (ex Q8) sulla S.P. 361 per Maglie e possibili legami del marchio “Ewa” con la malavita organizzata – Interrogazione con risposta in Consiglio”, il sindaco Paolo Menozzi ha risposto nel Consiglio del 4 aprile u.s.
La risposta di Menozzi è stata reticente e omissiva, con l’evidente scopo di “coprire” e favorire due esponenti del suo schieramento politico. Il sindaco, pur non smentendo le irregolarità esposte, ha omesso di rispondere sulle doverose iniziative da me richieste, che avrebbe dovuto intraprendere “per verificare la regolarità e la correttezza della gestione del distributore di carburante”. Inoltre, il rifiuto di rendere pubblici i nomi della società e dei due politici interessati nella gestione del distributore, nonostante fossero a lui noti (come dimostra la “stizzita” e illegittima interrogazione presentata dall’assessore Giovanni Montagna nella stessa seduta consiliare), rileva chiari condizionamenti politico-amministrativi, scarso rispetto verso il Consiglio e violazione dei basilari principi amministrativi di trasparenza, legalità, buon andamento, imparzialità.
Ben conoscendo le risposte, solitamente reticenti e omissive, di Menozzi alle mie interrogazioni, ho provveduto io stesso ad acquisire preventivamente le dovute informazioni e comunicare al Consiglio i nomi dei “due noti politici, sostenitori dell’attuale maggioranza” e “amministratori della società“ che gestisce il distributore. Essi sono: Perrone Salvatore, sindaco di Collepasso dal 1998 al 2005 (con Menozzi suo vicesindaco), assessore provinciale alle Attività Produttive sino al 9 marzo u.s. e attuale consigliere provinciale, da circa due decenni presidente della cooperativa agricola “Madonna delle Grazie”, che ha gestito inizialmente l’impianto di carburanti, nonché presidente della Piccola Cooperativa “L’Orizzonte”, che lo gestisce attualmente; Montagna Giovanni, attuale assessore al Bilancio (e già assessore con Salvatore Perrone), anch’egli amministratore delle cooperative “Madonna delle Grazie” e “L’Orizzonte”.
Nonostante il riferimento capzioso del sindaco alla mia esperienza assessorile “dal maggio 2006 al maggio del 2011”, solo recentemente sono venuto a conoscenza che il marchio “Ewa” è “in odore di camorra” e ho provveduto immediatamente a rendere pubblica e denunciare la circostanza, così come ho sempre fatto in casi analoghi nel corso della mia attività politica ed amministrativa, all’opposizione o in maggioranza. Sebbene non mi fosse noto tale obbrobrioso legame, ero, però, a conoscenza delle “anomale” circostanze (da tempo riferite alla Magistratura), riguardante l’iter per l’apertura di quel distributore, che ebbe il suo “completamento” nell’assurdo e inquietante Consiglio del 18 giugno 2005 (Salvatore Perrone sindaco, Paolo Menozzi vicesindaco e Giovanni Montagna assessore), convocato per discutere e approvare il seguente punto all’o.d.g.: “Localizzazione nuovo impianto stradale per la distribuzione carburanti e lubrificanti per uso autotrazione”.
Quell’ordine del giorno era “assurdo” perché il Consiglio era chiamato a “localizzare” un impianto… già costruito!!! “Inquietante” perché all’apertura di quel distributore era interessato lo stesso sindaco Salvatore Perrone, quale presidente della coop. “Madonna delle Grazie”, il quale, nonostante palesi perplessità della stessa maggioranza, “convinse” i suoi consiglieri ad approvare il punto all’ordine del giorno (votarono a favore anche lui e Montagna). “Inquietante”, inoltre, il voto di quel Consiglio, alla luce dei fatti oggi emersi, per possibili condizionamenti ed inquinamenti. “Inquietante”, però, anche la circostanza che Salvatore Perrone, utilizzando il suo ruolo di sindaco e perseguendo chiari interessi privati, intraprenda già dal 2002 – e prosegua per gli anni successivi – rapporti di collaborazione e di affari con società legate alla camorra al fine di far insediare a Collepasso un distributore di carburanti e farlo gestire a società, di cui egli e Montagna erano e sono amministratori.
Nella risposta all’interrogazione, il sindaco non fa alcun riferimento ad alcuna di tali circostanze. Anzi, persiste nel “coprire” le responsabilità di Perrone e Montagna (e anche sue, considerato il ruolo amministrativo svolto in quegli anni), affermando che, “da informazioni assunte” (da chi?!? E come mai, in questo caso, tanto zelo?!?), “la Società EWAGRILL di Salzillo Vincenzo è sottoposta a regime di amministrazione giudiziaria da alcuni anni e, pertanto, con ampia garanzia di correttezza e trasparenza amministrativa, posto che tutta l’attività è vagliata dagli uffici giudiziari competenti”.
Se la notizia fornita dal sindaco è fondata per il presente (e mi auguro che lo sia), mi sembra che egli stesso involontariamente ed oggettivamente riconosca che, prima del “regime di amministrazione giudiziaria”, cioè per un periodo di 6-7 anni (e forse più), non vi sia stata “garanzia di correttezza e trasparenza amministrativa” nella gestione di quel distributore di carburanti.
Lo stesso sindaco, volutamente sorvolando sulle “inquietanti” circostanze amministrative del periodo 2002-2005, conferma gli “oscuri” rapporti, nel rilevare che “con comunicazione del 17.1.2006 il responsabile dello SUAP prende atto della modifica della ragione sociale da “EWAGRILL s.n.c.” a “KOT” di Farina Antonio e C. s.n.c. Successivamente, in data 3.1.2007 il responsabile dello SUAP prende atto della modifica della ragione sociale da “Kot di Farina Antonio e C. s.n.c.” a “EWAGILL di Salzillo Vincenzo & C. s.n.c.”. Tutte queste sono “società prese in esame” dalla Magistratura campana e facenti capo “a Vincenzo Salzillo … «imprenditore colluso e polivalente» in contatto con numerosi gruppi ed organizzazioni criminali delle province di Napoli e Caserta”.
Nel periodo in cui ho ricoperto l’incarico di assessore all’Urbanistica e allo Sviluppo Economico, informai la Magistratura di alcune gravi anomalie rilevate in alcuni atti (tra i quali, quelli relativi al distributore di carburanti) della precedente Amministrazione Perrone-Menozzi tramite una “dichiarazione presso la Stazione dei Carabinieri di Collepasso”, resa, dopo mie ripetute sollecitazioni, il 26 agosto 2008. A seguito di indagini avviate dalla Procura della Repubblica (Proc. n. 3395/08 R.G.N.R.), il 10 marzo 2009 i Carabinieri acquisirono presso il Comune anche documentazione riguardante “l’impianto distribuzione carburanti e lubrificanti, ubicato sulla S.P. 361 Maglie-Collepasso, altezza località Masseria Grande”. In data 2 luglio 2009 presentai alla Procura, su invito della stessa, ulteriori “dichiarazioni spontanee e documentazione”.
Per opportuna conoscenza, riporto ampi stralci della parte delle “dichiarazioni” riguardante la “COSTRUZIONE DISTRIBUZIONE CARBURANTI”:

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—– “La vicenda si svolge interamente nel periodo in cui il sig. Perrone Salvatore è sindaco.
Una società con sede a Caserta presenta al Comune di Collepasso, in data 27.12.2002, domanda per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività di nuovo impianto stradale di distribuzione carburanti.
Il Comune è sprovvisto del Piano di localizzazione di distributori di carburanti.
Nonostante ciò, la ditta individua ed acquista, con l’ausilio del sindaco Salvatore Perrone, un’area in zona agricola, … posta sulla Collepasso-Maglie, per la localizzazione del nuovo distributore ed ottiene tutte le autorizzazioni necessarie.
Il 25 giugno 2003 vengono, contestualmente, rilasciate la concessione edilizia n. 39 e l’autorizzazione n. 1/2003 per l’apertura del nuovo impianto stradale di distribuzione carburanti.
Il 23 febbraio 2005 viene rilasciato permesso di costruire in sanatoria n. 8.
Il 9 novembre 2005 viene rilasciata l’autorizzazione SUAP n. 1.
In tutta questa fase, il sindaco Salvatore Perrone si attiva direttamente per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni … anche per ottenere, il 9 giugno 2005, … la sottoscrizione dell’autorizzazione all’Enel e alla ditta dell’attraversamento del cavo elettrico su terreni contigui…
Solo dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni, ci si accorge che la pratica è carente di un atto amministrativo essenziale e propedeutico: la delibera consiliare di localizzazione dell’area.
A tal fine, viene convocato il Consiglio comunale il 18 giugno 2005 con all’o.d.g.: “Localizzazione nuovo impianto stradale per la distribuzione carburanti e lubrificanti per uso autotrazione”.
La lettura integrale del verbale dà un’idea chiara del clima della discussione. Il sindaco Salvatore Perrone “si arrampica sugli specchi” per sostenere e giustificare la proposizione di un atto che da “propedeutico” è diventato “postumo”, chiamando il Consiglio a decidere di “localizzare” un impianto già… esistente. D’altra parte, lo stesso sindaco, in apertura dei lavori, parla di una “presa d’atto”, tenta ripetutamente di giustificare l’atto e, con la sua presenza e i suoi interventi, di condizionare il voto e superare le perplessità della stessa maggioranza, paventando danni per il Comune. L’assessore Carlo Marra, ad esempio, nel suo intervento afferma che “la localizzazione dovrebbe essere precedente al rilascio di una concessione edilizia” e definisce “anomalo questo iter”. Lo stesso Responsabile dell’Ufficio Tecnico geom. Antonaci, chiamato, nel corso del Consiglio, a chiarire la situazione, cerca di giustificare il tutto, ma anche egli è costretto ad ammettere che “comunque sarebbe stato opportuno farla prima (la localizzazione), questa è una cosa evidente…”.
Alla fine, dopo una sospensione del Consiglio, il punto all’o.d.g. viene approvato con 11 voti favorevoli della maggioranza e 4 contrari della minoranza. Lo stesso sindaco Perrone esprime voto favorevole, ma non informa il Consiglio che egli e/o la cooperativa di cui è presidente ha un interesse diretto sull’esito positivo dell’intera vicenda.
A tal proposito, si allega una richiesta al Comune da parte del sig. Perrone Salvatore, datata 3.1.2007, per ottenere copia dell’autorizzazione n. 1/9.11.05. Nella richiesta egli si qualifica come “gestore dell’impianto di distribuzione di carburanti sito in questo Comune alla Via Provinciale Collepasso/Maglie, all’insegna Q8, in nome e per conto della ditta Ewagrill s.n.c. titolare dell’impianto”
”——.

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In merito all’inquietante interrogazione presentata, in modo palesemente ritorsivo e intimidatorio, dall’assessore Montagna, in data 2.4.2012, fuori dai termini prescritti dall’art. 22 comma 2 del Regolamento del Consiglio e, nonostante ciò, inserita dal Presidente del Consiglio comunale Sabato Massimo nell’o.d.g. del Consiglio del 4 aprile, avente all’oggetto “Situazione delle cooperative ‘Soc. Coop. Agricola Il Quadrifoglio’ e ‘Cantina Sociale Coop. Acli’ – Interrogazione con risposta in Consiglio”, io e il cons. dott. Vito Perrone abbiamo rilevato l’inammissibilità dell’interrogazione con nota 4.4.2012/prot. 2210. Ciononostante il sindaco ha risposto, riconoscendo, però, di non avere “alcun elemento per entrare nel merito”, smentendo, in questo modo, il suo stesso assessore!
Nella stizzosa e sconclusionata interrogazione, l’assessore Montagna sostiene in modo infondato e calunnioso che la Cooperativa Quadrifoglio, società sciolta da molti anni, “ha trasferito ‘di fatto’ tutti i suoi terreni e, quindi, i terreni dei suoi soci, ai soli amministratori che contavano”. La “Quadrifoglio”, di cui sono stato presidente dal 1978 (anno della sua costituzione) al 1996, era una cooperativa che conduceva terreni di proprietà della società e non di singoli soci, i quali non hanno mai conferito propri terreni. Inoltre, la proprietà non è stata trasferita “ai soli amministratori che contavano”, come calunniosamente sostiene il Montagna, ma, a seguito del suo scioglimento dovuto a continui attentati criminali subiti (a fine anni ’80) e a pesanti esposizioni finanziarie, è stata rilevata da un solo operatore agricolo. L’insinuazione e il sospetto, da sempre messi in giro da avversari politici, che io sia subentrato nella proprietà dei terreni dell’ex cooperativa è calunniosa e completamente priva di fondamento, con l’aggravante, per l’assessore Montagna, di aver riportato tali circostanze in atti pubblici e aver agito per “motivi abietti”.
Vorrei, infine, rilevare che, a differenza delle due cooperative di cui è presidente il Perrone ed amministratore il Montagna, che, stando ai fatti emersi in questi giorni, hanno avuto negli anni contatti e rapporti di affari con persone e società che facevano capo a “gruppi ed organizzazioni criminali”, la coop. Quadrifoglio è stata vittima di “gruppi ed organizzazioni criminali”. Per questo ha dovuto cessare la sua attività, avendo subito ripetuti atti criminali e quello finale e “mortale”, nella notte del 25-26 ottobre 1989, dell’incendio del capannone e delle macchine ed attrezzature agricole e per la lavorazione dei prodotti agricoli. A tutti è noto che tali crimini contro quella cooperativa furono messi in atto per ritorsione contro la mia persona, per il costante impegno e le pubbliche denunce di quegli anni contro la criminalità organizzata.
E’ chiaro ed evidente che sarà mia cura informare le competenti Autorità di tutte queste circostanze…
Intanto, vengo a conoscenza, tramite un odierno articolo de “La Gazzetta del Mezzogiorno” e una lettera inviata anche al sindaco, che Salvatore Perrone, presidente della coop. L’Orizzonte, ha provveduto al “licenziamento operai Impianto di carburante EWA”, a seguito – udite, udite!!! – dell’”articolo apparso sulla G.M. del 10.4.2012 dal titolo “Distributore EWA in odore di camorra?” e il volantino del PD sezione di Collepasso del 13.04.2012 dal titolo “Emergenza legalità””, che, a suo parere, “impongono una seria ed attenta riflessione da parte della Società che gestisce l’impianto in questione”.
La lettera “merita” di essere riportata all’attenzione e alla riflessione dei lettori.
Due sembrano essere le strade percorribili – prosegue Perrone nella lettera ai cinque dipendenti –: continuare a dare lavoro, sia pur con gran sacrificio e trasparenza, a giovani disoccupati di Collepasso ignorando le calunnie e i veleni sparsi oppure fermarsi fino a quando le Autorità non interverranno per fare chiarezza sulle ombre gettate. Nella veste di Presidente della Società in causa, e a nome anche del Consiglio di Amministrazione, ritengo di dover seguire la seconda ipotesi, utile a rasserenare il clima ed evitare ulteriore stress emotivo alla mia persona e agli altri Amministratori. Nell’attesa di tale opportuno e immediato, si spera, chiarimento, le SS.LL. da giorno 18.04.2012 sono sospese dal servizio senza stipendio” e, “per difendere l’onore e la dignità degli Amministratori”, Perrone preannuncia che “presenterà denuncia avverso gli autori degli articoli sopra citati”.
Un normale cittadino, di fronte a questa impudica lettera, non può non chiedersi: “Ma se tutto è a posto, perché Salvatore Perrone chiude il distributore e licenzia i dipendenti? Cosa ha veramente da nascondere”?!?
Il “licenziamento” (o “sospensione”) dei cinque lavoratori è un atto di ritorsione vergognoso e ignobile, oltre che illegittimo, essendo in violazione delle basilari norme di tutela dei lavoratori.
Un atto ritorsivo – e un chiaro “diversivo” – che evidenzia il disperato e ignobile tentativo di “giocare” sulla pelle dei lavoratori una “partita” tutta personale e politica e di strumentalizzare i licenziamenti per fini ignobili… O, come si sussurra in giro, c’è “altro”?!?
E’ incredibile, poi, che proprio Salvatore Perrone, che ha impedito in anni recenti, spargendo “calunnie e veleni” (di cui è ineguagliabile “maestro”), l’insediamento a Collepasso di importanti attività produttive che avrebbero dato decine e decine (forse centinaia) di posti di lavoro a tanti “giovani disoccupati di Collepasso”, oggi decida di non “continuare a dare lavoro” (!!!) e scelga, invece, in modo meschino e ritorsivo, di licenziare cinque lavoratori.
A questi lavoratori la mia solidarietà e il mio totale sostegno! Pronti, io e il mio partito, a sostenerli nei loro sacrosanti diritti di lavoratori. Un pubblico suggerimento: non si facciano “abbindolare” e si rivolgano subito ai sindacati, per tutelare la loro dignità di persone e di lavoratori.
Se, poi, l’ex sindaco vuole veramente “rasserenare il clima” ed ha un briciolo di “onore e dignità”, provveda, “sia pur con grande sacrificio“, ma con atto di auspicabile ed effettiva “trasparenza“,  a “licenziare” se stesso dalla presidenza delle due cooperative (e dalla “casa abusiva” in cui abita)… “sino a quando le Autorità non interverranno per fare chiarezza”… O intende solo, con certe meschine e ignobili “uscite”, continuare a “pescare nel torbido” e impedire che si faccia veramente “chiarezza”?!?
Ben vengano le denunce (le attendo con ansia…), ma abbia il buon senso e la dignità di non giocare “sulla pelle” dei lavoratori e ritiri, se ha un minimo di buona fede, licenziamenti smaccatamente “ritorsivi” e “diversivi”…
Chiariscano, invece, Salvatore Perrone, Giovanni Montagna e lo stesso Paolo Menozzi tutte le “oscure” vicende attorno a un distributore “nato” in quell’assurdo e inquietante Consiglio comunale del 18 giugno 2005 (con il loro voto favorevole), quando ancora tutti i personaggi e le società legati al marchio “EWA” erano in “piena attività”…
… e poi, diciamocelo con franchezza, se quelle società, “in odore di camorra”, sono oggi (da 2-3 anni, a quanto pare) sotto “amministrazione giudiziaria”… ci sarà pure qualche “inquietante” e serio motivo…
…o no, Menozzi… tu, che oggi ti stai “beatamente” facendo “affondare” dal tuo “Salvatore”?!? … per paura, ingenuità, connivenza o corresponsabilità?!?

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