Maggioranza alla deriva. Le insulse e macabre “zucche vuote” dell’Amministrazione Menozzi-Hallowen

1 Novembre 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Sorvolo sul dibattito nel merito dei 17 punti all’ordine del giorno. Così come sorvolo momentaneamente su una penosa e illegittima “vendetta” perpetrata da questa “armata brancaleone” di fascisti e scalmanati estremisti (non a caso “fiancheggiata” dall’unico collepassese ancora nostalgico dello stalinismo comunista) ai danni di alcuni ex amministratori (me compreso). Poverini! Non capiscono la differenza tra diritti/doveri politico-amministrativi e discrezionalità personali e politiche. Una vicenda, dagli esiti imprevedibili per la stessa maggioranza, che dimostra la natura profondamente antidemocratica e non-legalitaria dei suoi esponenti, che, pur di “fare dispetti” a loro avversari politici, violano leggi e regolamenti e devastano le norme basilari del diritto e della Pubblica Amministrazione, non approvando atti che avevano persino il parere positivo dei Dirigenti comunali competenti e abusando clamorosamente, pertanto, del loro ufficio di amministratori. E’ proprio il caso di dire che l’astio, l’ignoranza e l’insulsaggine accecano costoro sino ad indurli, come nel caso di quel famoso marito tradito, ad “autocastrarsi”. Contenti loro! Hanno proprio ragione i vecchi e saggi proverbi latini: “Quos perdere vult, eos Fortuna obcaecat” (“La Fortuna acceca coloro che vuole mandare in rovina”) o, nella versione cristiana, “Quos Deus vult perdere, dementat prius” (“A coloro che vuol mandare in rovina, Dio prima toglie il senno”). E, in effetti, costoro hanno ormai perso definitivamente il senno, dispersi nelle oscure brume delle loro turpi brame, delle loro vendette e fobie, delle loro evidenti inettitudini e dei loro acclarati fallimenti.

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Il Consiglio, iniziato verso le 18.30, si è protratto sin quasi all’una di notte, in un “batti-e-ribatti” tra esponenti dell’opposizione (solo due i presenti) e maggioranza e, soprattutto, tra esponenti della stessa maggioranza. Le oltre sei ore di Consiglio testimoniano soprattutto le forti tensioni tra maggioranza più che con l’opposizione. Sebbene l’opposizione presente (di fatto il solo cons. Vito Perrone, essendo “altalenanti”, contraddittorie e imprevedibili le posizioni del cons. Carlo Marra) abbia ribattuto colpo su colpo alle diverse “verità” che tentano invano di “costruirsi su misura” questi “superman ormai defunti” della maggioranza e che tentano di accreditare come “verità”. Pare che l’ingloriosa fine di Berlusconi non abbia insegnato niente a questi ultimi e resistenti “berluschini” collepassesi, stretti tra realreazionari e pseudo rivoluzionari.

Emblematico lo sberleffo finale del consigliere dott. Rocco Resta ai suoi stessi “amici” di maggioranza, in occasione dell’approvazione del bilancio 2012. Dopo aver ironicamente sostenuto che “al termine di questo Consiglio ce ne andremo in serenità a casa perché abbiamo fatto il meglio per la nostra comunità…”, l’affondo deflagrante nell’esprimersi sui 21.000 euro previsti in bilancio per le indennità di carica degli assessori (Una doverosa parentesi: Menozzi, Felline & C. non proponevano, quando erano all’opposizione, di eliminare del tutto le indennità per gli assessori?!?).

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Se dobbiamo vedere la produttività degli assessori – ha “tuonato” il cons. Resta – 21.000 euro sono un peso per questa comunità. In un anno questa Amministrazione comunale non ha prodotto nulla per questa comunità. Se si va in profondità per ogni assessorato c’è qualche assessore che dovrebbe restituire quanto ha preso. Questo bilancio è più giusto affossarlo che approvarlo”.

Testuale. E se lo dice il cons. Resta che li conosce meglio di tutti noi (salvo poi contraddirsi e votare anche lui a favore del bilancio, mentre lo stesso vicesindaco si asteneva) “è tutto dire”!!!

Certamente, però, sono d’accordo con il dott. Resta: Paolo Menozzi, Rocco Sindaco, Luigi Felline, Giovanni Montagna e Angelica Giustizieri non meritano quei 21.000 euro!!! Né hanno meritato le ben più pingui indennità per il 2011. Sarebbe stato loro dovere rinunciare completamente alle indennità, come atto di simbolico risarcimento per i danni provocati nel corso di un solo anno e mezzo amministrativo, ivi compresa la multa di 105.254 euro comminata al Comune dal Ministero per lo sforamento del Patto di stabilità.

Che dire?!? Veramente penosa e patetica questa maggioranza… e macabra… proprio come le maschere di Hallowen nella “Notte delle Streghe”, di cui si sono appena spente le “zucche” vuote…

Mutuando l’accorato appello di Paolo VI alle Brigate Rosse, in occasione del sequestro di Moro (“Uomini delle Brigate Rosse, liberate l’onorevole Aldo Moro, semplicemente, senza condizioni”), i cittadini lanciano un accorato appello a questa fallimentare classe politica che “governa” e tiene in ostaggio Collepasso: “Uomini della maggioranza, liberate Collepasso, semplicemente, senza condizioni. Andatevene a casa!”.


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Pantaleo Gianfreda
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