Ordinanza di demolizione per le opere abusive della “villetta” di Salvatore Perrone

1 Agosto 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Quel che più sconcerta, nonostante l’evidenza e la gravità dei fatti, è il tentativo dell’”empio” Salvatore Perrone e della “pia” moglie di criminalizzare me e Vito Perrone con stolte ed infondate denunce “per diffamazione” (!!!) per le circostanze, tutte rigorosamente documentate, riportate nell’interrogazione del 13 luglio 2011. Denunce, cui non vi è stato seguito, che, probabilmente, si trasformeranno oggi in boomerang per i due soggetti. Tralascio (lo farò in altra occasione) di riferire della “guerra giudiziaria” che il soggetto ha scatenato contro di me per intimidirmi e condizionare le mie doverose battaglie per la legalità e la moralizzazione della vita amministrativa (recentemente, il 2 luglio scorso, sono stato assolto “perché il fatto non sussiste” da una delle sue risibili accuse). Non mi intimoriscono certamente…

Certo, la “faccia tosta”, la cecità, l’arroganza, le assurde pretese di impunità del soggetto (capzioso “protestante” oggi clamorosamente e sonoramente “protestato”) non hanno limiti e, purtroppo per lui, lo stanno portando, in tutti i campi, “verso la perdizione” e la rovina (non solo politica). Ma, come dice un vecchio adagio latino, “Quos perdere vult, eos Fortuna obcaecat” (“La Fortuna rende ciechi coloro che vuole rovinare”)…

Il tentativo di “farla franca” non è riuscito. Né poteva riuscire, nonostante i risibili e patetici tentativi di tanti soggetti. Sia per la costante opera di vigilanza e di denuncia da parte dell’opposizione di centrosinistra, sia per l’enormità della vicenda, sulla quale pare che oggi la Magistratura voglia indagare seriamente.

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Di fronte alla Legge e alla Pubblica Amministrazione non ci possono essere “cittadini di serie A” e “cittadini di serie B”… né i politici (a qualsiasi livello) possono vantare, come pur arrogantemente qualcuno fa, “diritti particolari”… anzi, essi hanno il dovere di dare il buon esempio e di rispettare per primi leggi e regolamenti… ma qualcuno, anche dell’attuale Amministrazione, pare non capire questa fondamentale regola e crede di poter “fare e disfare” a suo piacimento…

Certo, a conclusione del lunghissimo e contrastato iter amministrativo di questa vicenda, qualcuno dovrebbe avere la dignità e il buon senso di dimettersi, dopo aver tentato per mesi di “coprire” le illegalità di Salvatore Perrone e dei suoi familiari. Non solo il patetico e inetto vicesindaco Rocco Sindaco (memorabili le sue “sfuriate” in Consiglio e le sue ridicole dichiarazioni e gag  in difesa dell’amico e “compare” Salvatore), ma lo stesso sindaco Paolo Menozzi e tutta l’Amministrazione, a conclusione di questa “sporca vicenda” della “malapolitica” del centrodestra collepassese, dovrebbero, per dignità e serietà (ma ne hanno?!?), rassegnare le loro dimissioni.

Troppi scandali, illegalità ed omertà hanno connotato in un solo anno di amministrazione (tra gli altri, la grave vicenda del distributore di carburanti “Ewa Grill”) questa maggioranza. Menozzi e i suoi degni “compari” non hanno più titoli – sia  morali che politici ed amministrativi – per continuare a governare una comunità di persone oneste e laboriose. Oltretutto, si stano dimostrando anche amministratori inetti e incapaci. Il paese è allo sbando. Se ne vadano a casa!!!


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Pantaleo Gianfreda
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