“Il Marittima aggancia la Stella”. La Gazzetta del Mezzogiorno intervista mister Paterlini
2 Marzo 2012Nel recupero con l’Andrano, il Marittima si impone per 2-1 e va a 49 punti
Nelle odierne pagine sportive provinciali de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, accanto alla cronaca della partita Marittima-Andrano, un articolo di Daniele Greco con l’intervista a mister Ivan Paterlini. Di seguito il testo integrale dell’articolo.
Un duello per il primato che sta infiammando il campionato. Ieri la Stella del Colle Collepasso si è vista raggiungere in vetta dal Marittima che ha sconfitto l’Andrano nella gara di recupero del girone D di seconda categoria.
Il primo a rendersi conto che tutto si deciderà sul filo di lana è l’allenatore Ivan Paterlini: «La vittoria esaltante di Minervino ci dà entusiamo, ma le avversarie stanno dimostrando tutto il loro valore».
Certo è però che la prova di forza espressa a Minervino da Francesco Marra e compagni in un confronto fra big del girone è di quelle destinate a lasciare il segno. «Indubbiamente sul piano della consapevolezza nei propri mezzi questo successo è fondamentale – spiega ancora mister Paterlini – Ma ora dobbiamo essere bravi a capitalizzare quanto abbiamo realizzato finora fornendo continuità alle nostre prestazioni. E da questo punto di vista sono convinto che i ragazzi sapranno continuare ad applicarsi come fanno ogni settimana durante gli allenamenti. Per un tecnico è facile ottenere risultati quando si ha a disposizione giocatori che oltre ad avere gambe hanno anche la testa apposto e sanno seguire le direttive ed i suggerimenti».
Ora comunque viene il bello, per la capolista di Collepasso. Ad iniziare soprattutto da domenica prossima quando sulla strada della Stella si presenta il Jurdinianum, una squadra che naviga nelle zone a rischio retrocessione della classifica e che per questo sulla carta non produce grossi patemi all’undici primatista. «Per noi ogni avversario va rispettato – conclude Ivan Paterlini – Ed ogni gara può nascondere delle insidie inaspettate. Anzi è proprio da simili avversari che ci dobbiamo guardare maggiormente – ammonisce il tecnico reggiano – Alle volte dopo aver toccato il cielo con un dito si rischia di cadere inaspettatamente. Ed allora si finisce per farsi più male».