Articolo di “Bordocampo” su Sandro Miceli: “Bomber si nasce o si diventa?”

18 Febbraio 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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“La Stella del Colle è in vetta anche grazie ai gol della sua punta Alessandro Miceli”

 
Nel numero 51, in edicola sabato 19 febbraio, il settimanale sportivo del Salento “Bordocampo” dedica un’intera pagina e un articolo a Sandro Miceli, giovane attaccante della Stella del Colle.
Di seguito  il testo integrale dell’articolo scritto da Alessandro Miglietta.
 
Cominciamo a conoscere da vicino, dopo aver chiacchierato con presidenti e allenatori e dirigenti, i veri protagonisti della stagione, i giocatori. Ce ne sono alcuni che fanno parlare di sé a suon di gol, oltre che per l’ottimo campionato della propria squadra. Il torneo roseo disputato sinora dalla Stella del Colle ha messo sulla bocca di molti addetti ai lavori il nome dei suoi attaccanti. Accanto alla prima punta Marra, ogni domenica viene schierato tale Alessandro Miceli, classe 1985 proprio come il suo compagno di reparto, con il quale ha messo a segno ormai più di 30 reti.
Sentiamo cosa ha da dirci il ragazzo, raggiunto telefonicamente.
Oltre a “Bobone” Lazzari (Marittima), anche lei ha un nomignolo?
«I miei compagni mi hanno sempre chiamato “Micelinho”, per via della mia passione sfrenata avuta per Luis Nazario da Lima, in arte Ronaldo. Con la nuova dirigenza sono qui da due anni; ho fatto il campionato di terza categoria che abbiamo vinto e quest’anno, ma ho giocato anche con la vecchia dirigenza quando la squadra militava in seconda categoria, anche se all’epoca principalmente militavo nella juniores.»
Ha mai avuto occasione di diventare professionista?
«No, a diri la verotà ci ho sperato tanto, ma purtroppo quando mi stavo formando come giocatore ho subìto un infortunio tibia e perone e da allora mi son fermato, son rientrato dopo circa 3 anni; il fattore psicologico conta molto per un giocatore ed io avevo paura a scendere nuovamente in campo, non ero io. Ora comunque sto bene, posso dire di essere in forma ma non al massimo, si può sempre fare di più e non bisogna mai darsi dei limiti altrimenti non possiamo mai imparare a migliorare.»
Che ruolo occupi? Chi sono i tuoi compagni di squadra e reparto?
«Il mio ruolo è la mezza punta, i miei compagni di reparto sono il bomber Checco Marra e Luca Giaffreda (che ha siglato il gol della vittoria contro l’Ugento). Per il resto sono tutti giocatori di ruolo e con esperienza partendo dal portiere Frassanito, il capitano Vellitri. A centrocampo siamo una squadra compatta ed una cosa molto importante siamo tutti amici, non ci sono mai stati degli screzi negli spogliatoi, ora mi dispiace scordare qualcuno ma sono tutti giocatori validi per non parlare degli under che sono veramente fenomenali Matteo Mariano e il terzino David Latino.»
Nomina la sorpresa come squadra e la delusione del torneo.
«Per quanto riguarda la delusione purtroppo devo dire Usd Collepasso, ma solo perché ha dei giocatori che sono veramente forti e la dirigenza che mette cuore ed anima nel loro lavoro. Non capisco come facciano a stare così in basso in classifica, spero possano riprendersi. Tra le sorprese scelgo sicuramente l’Andrano, ha una bella squadra e sta facendo un bel campionato.»
Che senso ha la parola derby a Collepasso?
«Parlavamo con alcuni compagni di squadra pochi giorni fa, dicevamo che il derby è una partita differente dal campionato, non importa chi sia primo o ultimo, l’emozione, il pubblico e la parola deby ti fa giocare qulla partita in un modo diverso, la si vive anche in modo diverso, all’andata si è visto questo e credo che anche domenica succederà!»
Chi sono i giovani più promettenti del torneo?
«Non voglio essere di parte ma credo allo stesso modo che gli under più forti sono proprio i nostri due terzini Matteo Mariano e David Latino. Fanno letteralmente paura per senso della posizione e velocità. Oltre a loro mi sento anche di menzionare Lorenzo Amico che è un gladiatore e corre per 90 minuti oltre a inventare cose bellissime a centrocampo, Antonio Mariano ha un gran bel tiro e lancua bene, per non parlare di Luca Giaffreda che in qualsiasi momento può risolvere la partita con delle giocate che solo pochissimi sanno fare. I due cugini Mariano ed Amico sono del ’91. Latino del ’92 mentre il bomber Giaffreda del ’93. Come si è capito ormai gli under sono un’arma in più per vincere, specie poi se segnano tanti gol!»

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Pantaleo Gianfreda
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