Cinque anni di squalifica ad un calciatore dell’Usd Collepasso

1 Febbraio 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda
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E’ la dura ed esemplare decisione assunta dal Giudice sportivo dopo il grave episodio avvenuto domenica 29 gennaio nel corso dell’incontro di calcio di seconda categoria Usd Collepasso-Matino. In quell’occasione, il calciatore Ivan Caricato colpiva l’arbitro “con un calcio al tallone sinistro provocandogli forte dolore” e “dopo la notifica del provvedimento di espulsione, lo stesso calciatore colpiva l’arbitro con un violento pugno allo zigomo sinistro provocandogli fuoriuscita di sangue”. Il soggetto era stato già squalificato per nove mesi nel 2009 e il 25 novembre scorso si era reso responsabile di un’aggressione nei confronti di un dirigente dell’Asd Stella del Colle. Partita persa per 3-0 all’Usd. Alcune doverose riflessioni

 
Dura ed esemplare decisione assunta dal Giudice sportivo e resa nota dal sito internet pugliacalcio24, dopo i gravi e noti fatti accaduti, domenica 29 gennaio u.s., nel corso dell’incontro di calcio tra Usd Collepasso e Matino, sul campo comunale di Collepasso.
Questa la delibera del Giudice sportivo, così come riportata dal sito sportivo:

CAMPIONATO SECONDA CATEGORIA GARE DEL 29/ 1/2012
DECISIONI DEL GIUDICE SPORTIVO
GARA DEL 29/1/2012 COLLEPASSO – MATINO.
Il Giudice Sportivo, esaminati gli atti ufficiali;
rilevato:
che al 32º minuto del 2º tempo, in seguito alla segnatura di una rete da parte della ASD Matino, il calciatore n. 7 della USD Collepasso, CARICATO Ivan, in segno di protesta, si dirigeva verso il direttore di gara e, una volta raggiuntolo, lo colpiva con un calcio al tallone sinistro provocandogli forte dolore;
che dopo la notifica del provvedimento di espulsione, lo stesso calciatore colpiva l’arbitro con un violento pugno allo zigomo sinistro provocandogli fuoriuscita di sangue;
che il direttore di gara, tentando di sottrarsi all’aggressione del suddetto calciatore, veniva tuttavia inseguito dallo stesso fino a quando calciatori di entrambe le squadre non riuscivano finalmente ad intercettarlo;
che a causa dell’aggressione subita e delle conseguenze patite, l’arbitro non era più in grado di terminare la gara, sospendendola definitivamente al 33º minuto del secondo tempo;
tutto ciò rilevato, visti ed applicati gli artt. 17 e 19 C.G.S.
DELIBERA
di comminare al sig. CARICATO Ivan la squalifica fino al 2.2.2017 con preclusione definitiva ai sensi dell’art.19 comma 2 CGS;
di comminare alla USD Collepasso la sanzione sportiva della perdita della gara con il risultato di 0-3 in favore della ASD Matino”.

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A livello umano, spiace che sia capitata una disavventura del genere ad un giocatore. A livello civile e sportivo, occorre, però, aggiungere che se l’è meritata.
Il grave episodio di domenica scorsa ha portato Collepasso alla ribalta delle cronache non solo sportive e  gettato un’ombra pesante sull’intera comunità, oltre che su “certo” calcio e sui meccanismi deleteri con i quali “certo” calcio viene organizzato e “governato”.
Ad onor di cronaca, bisogna aggiungere – e non certo in maniera “interessata” o di parte, ma solo per dovere di informazione e rispetto per la dignità e il decoro del calcio e dell’intera comunità collepassesi – che un “altro” calcio sta permettendo, contemporaneamente, di dare onore e prestigio a Collepasso, con un’altra squadra – la Stella del Colle – che lotta oggi ai vertici della classifica.
E’ proprio vero, come qualcuno ha scritto, che la situazione delle due squadre collepassesi, ambedue militanti nella seconda categoria (una – la Stella – per aver vinto il campionato; l’altra – l’Usd – per essere stata “ripescata”, forse poco opportunamente e certo in maniera artificiosa, con eccessi di trionfalismo e di attese…), è un po’ “emblema” – “paradigma”, direi – dell’attuale condizione in cui versa la comunità collepassese: da una parte, la “Collepasso migliore” (o almeno, la più impegnata e seria) che si “eleva” e fa onore a tutta la comunità; dall’altra, la “Collepasso peggiore” (o, almeno, la più decadente) che “sprofonda” verso i “bassifondi”, come qualcuno un po’ incautamente e freudianamente ha scritto, rivelando una verità già nota a tutti.
Non è un caso la “simpatia” e l’”empatia” verso l’Usd dell’attuale Amministrazione, in particolare del delegato alle Attività sportive (presidente, tra l’altro, di una società amatoriale, recente protagonista anch’essa di episodi “incresciosi” sul Comunale di Collepasso…), dello stesso Menozzi e di qualche incauta “assessorina” (e annesso “genitore”)…
Il calciatore, oggi destinatario della pesante decisione, era stato già squalificato per nove mesi nel 2009, quando militava con il Parabita, e il 25 novembre scorso si era reso responsabile di un’aggressione nei confronti di un dirigente dell’Asd Stella del Colle, prontamente comunicata ufficialmente all’Amministrazione comunale e ai Carabinieri.
Quel che spiace rilevare è che, in quell’occasione, la dirigenza dell’Usd, in primis il povero presidente-carabiniere (più “vittima” che responsabile), aveva incautamente ed arrogantemente cercato di giustificare il grave episodio di cui si era reso protagonista il Caricato, esprimendo circostanze e considerazioni “abominevoli”… salvo che, poco tempo dopo, qualche incauto dirigente Usd si mise a “gridare al lupo” e “alla violenza” sul sito ufficiale della squadra per un commento di un anonimo su questo sito e lanciare una campagna “Stop the violence”… con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti…
Fa pena leggere sulla cronaca sportiva dell’odierna “Gazzetta del Mezzogiorno” le dichiarazioni del “segretario” dell’Usd (l’ex “dirigente calcistico più giovane d’Italia”, “segretario” da sette, fallimentari, anni calcistici di quell’associazione sportiva), il quale, dopo aver dichiarato che “comportamenti di questo genere (ndr: quelli del Caricato) sono intollerabili in un campo di calcio”, aggiunge che “è impegno della società a far sì che il giocatore che si è reso protagonista del brutto gesto, durante il prevedibile lungo periodo di squalifica, frequenti corsi di antiviolenza anche in modo che capisca l’immenso errore commesso”… No comment!!!
Ma non sarebbe più opportuno che l’ormai “vetusto” segretario, che da sette anni continua a condizionare negativamente quella società sportiva, si astenesse dal “pontificare” in maniera così maldestra e si assegnasse come “penitenza” sette anni di “autosqualifica”, di “inibizione temporanea” dalle società e dai campi sportivi e, anche per lui, di almeno “cinque anni” di “corsi” di… rieducazione?!?
Sarebbe necessaria una riflessione seria su quanto accaduto, ma anche sugli avvenimenti complessivi che hanno “qualificato” in questi anni un certo modo di concepire e gestire a Collepasso lo sport e il calcio in particolare, che dovrebbero rappresentare per i giovani solo momenti di leale e corretto agonismo e “scuola” di vita e di formazione (con il dovere degli adulti di aiutare questo processo)… non “altro”…
Sono sotto gli occhi di tutti le parallele (e divergenti) vicende di due società calcistiche collepassesi: una in vetta alla classifica… è un caso?!?… un’altra nei “bassifondi”… è un caso?!?…
Lungi da me – e lo dico con estrema sincerità – la volontà di “maramaldeggiare”… ho avuto una pazienza e una tolleranza infinita in questi ultimi due anni, imponendomi spesso, per amore dello sport e dei giovani, silenzi per me inconsueti… Oggi non è più, però, momento di tacere…
Oggi, dopo quanto successo e alla luce delle tante vicende di questi anni (di cui la “vicenda Caricato” è solo l’ultima e più grave), è tempo di riflessioni e, soprattutto, me lo auguro di vero cuore, occasione di “ripartenze” unitarie e leali per il bene dei giovani, dello sport e del calcio collepassesi, “depurati” da “concezioni” e “governanti” “alieni”…
Mi chiedo, e pongo costruttivamente la domanda: che senso ha avuto ed ha per Collepasso avere due squadre in seconda categoria… che senso ha avuto ed ha per l’Usd ricercare ad ogni costo la seconda categoria, pur essendo arrivata sesta nel campionato di terza… che senso ha avuto ed ha aver creato “artificiose” competizioni e rivalità, che soddisfano non l’agonismo dei giovani, ma solo le impudiche ambizioni di altri soggetti… che senso ha avuto ed ha “drogare” con clientelismi e “truffe” evidenti il calcio giovanile con “società d’importazione” camuffatesi per “collepassesi”… che senso ha avuto ed ha la strumentale “invadenza” di certa “cattiva politica”… che senso ha avuto ed ha ricercare smaccatamente appoggi e sostegni di politicanti locali e forestieri… che senso ha avuto ed ha “avere soldi” e non avere lo “spirito giusto” per costruire qualcosa di serio e valido per il calcio collepassese… che senso hanno avuto ed hanno “progetti” calcistici fasulli e cartacei partoriti dalla fervida “fantasia” di qualcuno, che stancamente si ripetono inutilmente e in modo fallimentare da sette anni… il calcio è strumento di elevazione fisica, morale e civile per i giovani o strumento, per personaggi “in cerca d’autore”, per ricercare “altre” soddisfazioni?!?
E’ tempo di “voltare pagina”…
Alla luce della sua tradizione, il calcio collepassese merita certamente qualcosa di più e meglio… la Stella del Colle sta facendo del suo meglio… ma si può fare qualcosa “di più” e “di meglio” solo unendo le migliori energie e capacità… per valorizzare le potenzialità e la bravura di tanti ragazzi collepassesi anche nel calcio… se l’impresa è riuscita nella pallavolo, con la Luna Blu femminile oggi in serie C, perché non anche nel calcio?!?

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Pantaleo Gianfreda
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