“Quattro moschettieri” del ciclismo collepassese sulle Dolomiti

22 Giugno 2012 Off Di Pantaleo Gianfreda

Sempre più in alto!“, come nello spot di Mike Bongiorno per la nota marca di grappa; questo avran pensato Pippi Mangia, Fabrizio Marra e Pasquale Mellone, cicloamatori collepassesi, evidentemente non paghi dell’altimetria della NOVE COLLI l’anno prima.

E così si sono iscritti già diversi mesi fa alla micidiale Gran Fondo SPORTFUL di domenica 17 giugno 2012 a Feltre, coinvolgendo nell’impresa Gianni Cenere e partendo quindi in quattro verso le Dolomiti.

Cresciuti nel Salento, dove l’erta più faticosa è costituita dagli appena seicento metri lineari del “Pescatore” a Porto Tricase, ritrovarsi a penare sulle Alpi è divenuto un vero e proprio inferno, avendo oltretutto imbroccato una giornata tutt’altro che nordica, ben oltre i trenta gradi centigradi, lungo i tornanti esposti ai dardi del sole ad oltre duemila metri.

Ma, come dice il proverbio, “dove c’è gusto non c’è perdenza” (in questo caso “pendenza”); se poi ci metti l’inguaribile passione per quella che un tempo era definita il “cavallo d’acciaio”, divenuta oggi un “aeroplano” in fibra di carbonio unidirezionale, allora il gioco è fatto: perché non provare?

E non volete aggiungerci il viaggio da Collepasso fino a quelle lontane contrade, le uniche dove poter sentirsi per un giorno Coppi, Gaul, Pantani?

Infine, il ritorno a casa, per un totale di disagi (un guasto al furgone), la fatica nelle gambe e il borsellino, quest’ultimo da non trascurare, visto che per i cicloamatori puri vige solo l’autofinanziamento.

LEGGI ANCHE  “Stelle” e “Stelline” al top: Stella “piccola” batte Vi.Lù. Casarani 2-0; Stella “grande” batte Tuturano 3-2

In cauda venenum, non conosco le loro mogli, ma la mia al rientro, parlo ormai di oltre vent’anni fa, mi teneva “lu musu mpizzatu” per diversi giorni.

Insomma, tutto ciò è giusto che si sappia in giro, quando si parla a vanvera del nostro sport preferito; sono il primo a non mettere le mani sul fuoco per i più noti campioni, ma sul “mattonaro” Pippi, 59 anni, sul “fruttarolo” Gianni, 45, sull’ “illuminotecnico” Fabrizio, 39, e sul “fabbricatore” Pasquale, 37, garantisce il sottoscritto.

Sentite quanto ha resocontato a caldo il mio vicepresidente Fabrizio, forse sulla bici prima ancora di imparare a camminare bene: “Veramente un inferno, 220 km con 5300 metri totali di dislivello, caldo tanto caldo, ma tanta tanta soddisfazione: per due volte ho pensato di non farcela, ma ho stretto i denti e sono andato avanti fino alla fine.

Questa domenica non è stata una granfondo come tutte le altre, si dovevano trovare stimoli e forze nuove come non avevamo mai fatto, le salite erano tante, lunghe e dure; abbiamo affrontato l’Università del ciclismo.

La Sportful Dolomiti Race non è una granfondo come le altre, per portarla a termine hai bisogno di forza, condizione, testa e profonda conoscenza di te stesso, ma non solo!

Il meteo è stato giudice severo, sul passo Valles abbiam pedalato con 39 gradi, per due ore di sofferenza lungo venti km di salita con pendenza media al 7% e lunghi tratti al 12%; una battaglia sportiva, prima ancora che contro gli avversari, contro te stesso, soli io e la mia bicicletta insieme più che mai in un’avventura spettacolare quanto devastante.

LEGGI ANCHE  La Stella del Colle sconfitta in casa dal Castiglione per 5-0

Alzare lo sguardo al cielo e vedere il panorama stupendo delle Dolomiti è una cosa che ti ripaga di tutta la fatica; mi sono emozionato nel tagliare il traguardo dopo dodici ore di grande fatica, perché sapevo che mia

moglie e i miei figlioli mi stavano guardando in diretta streaming.

Dopo l’arrivo, nel giro di un secondo lo sguardo di sofferenza si è trasformato in vero orgoglio per aver portato a termine l’impresa, una sensazione e un ricordo unici; anch’io potrò dire: – Ce l’ho fatta!”

Nient’altro da dichiarare, se non una speciale menzione al “vecchio bersagliere” Pippi Mangia, afflitto lungo il percorso da non semplici problemi, ma indomabile.

Ora i “quattro moschettieri” mi hanno già proposto di far loro da autista, necessario in quanto gara in linea, nel corso della MILANO-SANREMO 2013 ed io ho logicamente accettato: vuol dire che sarò un… “presidenteoperaio”.

E chi li ferma più questi qua?

Post Scriptum: tutta l’attività dell’ ASD CICLISTICA COLLEPASSESE viene svolta nel costante ricordo del suo storico presidente Vittorio FERSINI.

Autore dell’articoloGiuseppe Lagna 

Nella foto:  Gianni Cenere, Pippi Mangia, un cicloamatore di Racale, Fabrizio Marra e Pasquale Mellone, alla punzonatura con Yuri Chechi, il “Signore degli Anelli”, oggi “testimonial” Pinarello

Spread the love