Elisa Melica, ”orma indelebile di una delicata carezza”
14 Giugno 2012Alla sua famiglia mancherà molto Elisa. Mancherà molto anche alla nostra comunità, che, soprattutto per le nuove generazioni, ha bisogno di messaggi, esempi, punti di riferimento ed ancoraggi positivi, solidi e significativi. Come quelli di Elisa Melica.
Il prof. Salvatore Marra, nell’intelligente e sensibile presentazione (dal significativo titolo “Come una delicata carezza”) di quel libro scriveva:
“Elisa Melica, in questi suoi racconti, non rievoca nostalgicamente, ma rivive intensamente un’atmosfera esistenziale semplice, intrisa di cose buone, di sorrisi puri, di sguardi innocenti, di orizzonti teneramente accarezzati, ma anche di sogni infranti e di lacrime struggenti.
Una vita vera, insomma, che non ha nulla a che vedere con l’isola felice né con le regge sfavillanti con cui oggi si baratta l’esistenza.
Scorrendo queste pagine, scritte col cuore, si avverte forte un palpito di vita, un anelito di autenticità, un desiderio irrefrenabile di freschezza interiore che dice l’insopprimibile anelito dell’uomo al bello e al buono, che nessuna sottile deriva nichilista, nessun grossolano fascino dell’effimero, nessun vorticoso stordimento può mai totalmente sopprimere ed estinguere.
Messaggi delicati, eppure forti, per le nuove generazioni… ma forse, non solo per loro!
Da questi racconti si leva, infatti, anzi, insorge, delicata eppure netta, una voce ch’è proposta umile ma coraggiosa di chiara alternatività. Non si può permettere che l’indifferenza, la superficialità, il materialismo, l’imbarbarimento issino il loro vessillo grigio sulle nostre teste e nei nostri cuori. Non ci si può arrendere all’impero volgare ma suadente dell’omologazione che annulla ogni originalità e inaridisce lo spirito creativo. E’ necessario rifare il mondo a misura d’uomo, ma prioritariamente occorre “rifare” l’uomo, attualizzando nell’oggi l’imperativo che, nel clima sociale del secondo dopoguerra, il poeta Salvatore Quasimodo protestava quale irrinunciabile missione per l’intellettuale e la cultura”.
E con lirica umanità profetica, oggi che la “signora Lisetta” non c’è più, così concludeva il prof. Marra:
“Quelle di Elisa Melica sono piume, ma non svolazzano. Sfiorano e accarezzano l’anima. E non c’è orma più indelebile di quella lasciata da una delicata carezza”.
Pantaleo Gianfreda
ciao Lucia….ricordo con affetto la mamma, Lisetta, così ci permetteva di chiamarLa
simpaticamente…Vi sono Vicino, posso capire questi momenti…
un abbraccio, Marco Tramacere
Ricordo “Lisetta” come una donna semplice,umile e affettuosissima con tutti soprattutto con i bambini..Ci lascia un profondo ricordo e indimenticabile.Io e la mia famiglia e la mia nonna “Tuta”così Lisetta amava chiamarla,abbiamo avuto la fortuna di averla conosciuta,una donna splendita,che trasmetteva amore,una donna semplice e carismatica.Il mio ricordo e quello della mia famiglia rimarrà sempre nei nostri cuori.Ciao Lisetta.
Se con la memoria rivado alla mia classe la vedo sospesa, immersa nella tua luce.La vedo dall’alto e da lontano rivedo i miei compagni,piccoli con degli enormi fiocchi inamidati al collo, ma soprattutto rivedo te, la tua dolcezza il tuo sorriso.Quanto avrei voluto incontrarti ora che sono cresciuta,raccontarti le mie esperienze,confidarti i miei timori,le speranze.Una parte di me ti appartiene…grazie di cuore. Marinella
Pur potendo prendere nel 1986 una prima classe elementare e, quindi, mio figlio Andrea, dopo attenta autoanalisi, decisi di affidare il bambino alla collega Lisetta, ritenendola la giusta compensanzione al clima, forse un po’ troppo razionalista, della nostra famiglia.
Ecco cose scrisse Andrea, dopo pochissimi giorni di scuola, in un pensiero sulla sua nuova “figura” di relazione:
“CARA SIGORA, QUADO TIOVISTO, ME VENUTO UN BATITO DI QUORE, CHE MIAFATO VENIRE UNO SVENIVENTO”.
Lisetta, in seguito, scelse questo spontaneissimo e disortograficissimo scritto di un bambino di sei anni, per proporlo in diverse circostanze e pubblicazioni.
“SIT TIBI TERRA LEVIS”, indimenticabile collega.
Ciao Maestra,rimarrai’sempre nei nostri cuori.