“Rondò della vergogna”: “una «banale» bretella” riapre il traffico sulla Maglie-Gallipoli
4 Ottobre 2013“La Gazzetta del Mezzogiorno”, in un odierno articolo a firma di Antonio De Matteis (titolo “Riapre al traffico da stamane la provinciale Maglie-Gallipoli”; occhiello: “Realizzata in meno di una settimana una «bretella» capace di aggirare il «rondò della vergogna»”), dopo aver ridefinito anche in una didascalia fotografica “rondò della vergogna” la rotatoria in costruzione/demolizione/ricostruzione in località Masseria Grande, rende noto che “Già da questa mattina la provinciale Maglie-Collepasso-Gallipoli sarà transitabile, sia pure con le dovute limitazioni”.
Così prosegue l’articolo: “La ditta che ha in appalto i lavori per il rondò all’altezza della “Masseria Grande”, ha infatti costruito in meno di una settimana dall’ok della Provincia (riadattando in parte un tratto del vecchio percorso della «361»), una strada di servizio, già inclusa nel progetto generale, lunga circa duecento metri e con due carreggiate di 3 metri ciascuna.
Una decisione opportuna che poteva essere presa prima di dare avvio ai lavori di demolizione e rimozione del rondò costruito difformemente su un vistoso rialzo mentre era previsto uno sbancamento, per raggiungere una soluzione altimetrica ottimale dove adagiarlo. Lavori poi interrotti per il sequestro giudiziario dell’area prospiciente la «Masseria Grande», disposto dal Procuratore aggiunto Ennio Cillo che vuole approfondire il tema della demolizione di una parte del muro di cinta della masseria mentre non è del tutto scongiurata la demolizione delle colonne d’ingresso.
Ora, con la realizzazione del tratto che scongiura la chiusura della provinciale 361, viene da chiedersi perché mai l’intervento non sia stato realizzato prima, risparmiando un’infinità di disagi a migliaia di automobili «imbottigliati» davanti allo sbarramento improvviso delle provinciali 361 e 69”.
Ho riportato questa prima parte dell’articolo perché ne condivido totalmente le considerazioni.
Rimangono, comunque, i disagi per gli automobilisti che da Casarano devono dirigersi verso Maglie e viceversa. Disagi che potrebbero essere attenuati con la realizzazione di un’altrettanto «banale» bretella sul versante della S.P. 69 o, almeno, momentaneamente, con una segnaletica adeguata che incanali gli smarriti automobilisti verso le strade della Zona industriale e la stradina rurale che sfocia sulla Collepasso-Maglie (nell’uno e nell’altro verso), accanto ad un noto opificio (di fronte ai terreni della masseria Quagliasiero).
Questa lunga e vergognosa vicenda pare, finalmente, avviarsi a conclusione. Il ripristino della situazione antecedente gli scandalosi lavori e lo smantellamento degli abusivi e “vistosi rialzi” – sia quello addossato al settecentesco portale della Masseria, sia l’ampio “rialzo” centrale e quello laterale, dove oggi è stata costruita la “bretella” di collegamento per/da Maglie – stanno riportando l’area, così come da noi sempre richiesto, al suo originario assetto urbanistico e paesaggistico. La realizzazione della rotatoria dovrà ora essere effettuata nel rispetto di tale contesto e della storica presenza della settecentesca masseria. Il provvidenziale e opportuno sequestro dell’area prospiciente la masseria Grande da parte della Procura della Repubblica, infatti, potrà impedire (ci auguriamo!) la realizzazione di ulteriori scempi, essendo stata ipotizzata da parte della Provincia, in una riunione della Commissione Lavori Pubblici dell’aprile scorso, persino l’abbattimento del settecentesco portale con (udite, udite!!!) la possibilità di una sua ricostruzione in posizione più arretrata!!!
Volutamente tralascio di riportare la seconda parte dell’esposizione odierna della Gazzetta, di cui pubblico in fondo l’articolo integrale e che invito a leggere. Ognuno faccia le sue considerazioni.
Chi, sinora, ha ripetutamente sostenuto che nessuno “scempio” era stato realizzato… chi non ha osteggiato, anzi ha caldeggiato, la realizzazione di quello “scempio”… chi ha anche pubblicamente negato, in comizi stravaganti e “lunari”, l’evidenza – cioè lavori abusivi (ma costui è “di casa” con l’abusivismo!) – nella costruzione della rotatoria… ebbene, costui – un “azzurro” ed “ewa-carburato” consigliere provinciale – ha chiesto alla Provincia di «risarcire i danni subiti dalla Cooperativa», di cui è presidente, che gestirebbe un “distributore di carburanti” (da tempo noto come il “il fantasma di Ewa” o “il deserto dei Tartari“) lungo la Collepasso-Maglie – chiuso da mesi, ben prima dell’inizio dei lavori – a causa, a suo dire, della «mancata vendita di carburante e di tutti i prodotti del bar», quantificando persino richiesta di cifre astronomiche.
Che faccia tosta! Un’iniziativa a dir poco “stravagante” (per non dire altro di ben più grave e penalmente rilevante)… Fossi il presidente della Provincia, invierei subito la “richiesta di danni” alla Procura della Repubblica per indagini appropriate.
Quello della Masseria Grande è veramente, e sempre più, il “rondò della vergogna” senza limiti! Alle precedenti vergogne si aggiunge ora la “vergogna” di chi è “senza vergogna“! Siamo ormai, da parte di decadenti e cadenti berluscloni locali, oltre il “delirio” berlusconiano visto in questi giorni di drammatica e patetica crisi di governo appena conclusa… Siamo veramente alla farsa!!!
siamo alcuni sfalci di potatura e dal 05.10.2013 siamo depositati in via Brindisi angolo via Giardino, sembra che ci sia in atto una guerra pissicologica tra il nostro potatore e gli operatori ecologici. Vorremmo una degna sepoltura grazie.
Caro Giuseppe, trenta-quarant’anni rretu cu tutta la legge le mazzate l’ ìane pijate lu stessu; ete ca ne pijane vecchi e li giovani cu lu senzu an capu se ndane sciuti tutti.
Poveru Culupazzu!
Perchè il radiologo fallito non pensa a pagare i 66.000,00 di bucalossi per la villa abusiva di Sant’Anna invece di pensare a truffare ancora una volta la provincia di cui lui ne fa parte? Proprio per questo è molto più facile truffarla. XXXXX e gran XXXXXXXXXX di COLLEPASSO. VERGOGNATI!!!! Sarai sempre la vergogna del paese.CHIUDITI IN CASA MA NON IN QUELLA ABUSIVA. Se non ci fosse la legge ci sape quante mazzate te tia!!!!!!!!!!!!
Tanto paga come sempre Pantalone!
Tantu poi ‘cè ci passa e nde li pija!