A testa in giù con Berlusconi
22 Agosto 2013Un significativo ed illuminante intervento su Huffingtonpost.it del 21/08/2013 di don Aldo Antonelli, parroco ad Antrosano e coordinatore di “Libera” per la Provincia dell’Aquila.
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A testa in giù è il titolo di un libro di Eduardo Galeano, Sperling & Kupfer Editori, del 1999. In copertina, come sottotitolo, vi si legge: “La scuola del mondo alla rovescia”.
Ma lì si descrive la situazione del Terzo Mondo, in particolare dell’America Latina, con le sue dittature e i connaturali crimini, con i suoi genocidi e i suoi “buffoni seduti sul trono del re”. Noi, di converso, in Italia, si ha la pretesa di essere nel cuore dell’Occidente, una democrazia “adulta” e “vaccinata”.
Il mondo rovesciato è il titolo dell’articolo di fondo di Ezio Mauro che apre la prima pagina di Repubblica del 21 Agosto 2013 (leggi). Ove si fa la radiografia del Paese Italia nel quale la “politica diventa impostura”, con un “rovesciamento clamoroso del senso” e “un sovvertimento della realtà”.
Le menzogne
È da poco iniziato il bombardamento mediatico che trasforma le bugie in verità, che cancella i problemi reali del paese e ne impone uno, criminale e surreale: il salvacondotto per un delinquente condannato al terzo grado di giudizio.
Un tale bombardamento è destinato a lasciare sul campo, quello in cui il de cuius è sceso trionfale venti anni or sono, un ammasso di cadaveri e cumuli di macerie.
I cadaveri sono quelli dei cittadini, stuprati nelle loro coscienze e violentati nei loro ideali.
Le macerie sono quelle delle istituzioni democratiche e repubblicane, devastate nella loro sacrale “imparzialità” e piegate ai disegni criminosi del monarca e a protezione illegale della sua immunità.
La legge Severino
Il bombardamento, poi, rende “discutibile” e “razionabile” anche l’assurdo impossibile, come il disquisire sulla retroattività delle Legge Severino. Retroattività che non ha nulla a che fare con il nostro problema. La Legge Severino stabilisce le condizioni che rendono ineleggibile un candidato. Niente a che fare con la data in cui si è commesso un reato!
Il cittadino Silvio Berlusconi è un condannato in via definitiva e, pertanto, non può assumere cariche pubbliche. Punto! Il reato per cui è stato condannato e il tempo in cui è stato commesso non c’entrano. Qui non siamo di fronte ad una “condanna” per cui analizzare i modi e i tempi del reato. Qui si parla di condizioni, le quali o ci sono o non ci sono.
Il Capo
Altra assurda distorsione è il voler legare abusivamente il ruolo del “senatore” con quello di “guida del partito”. Ci si dice che destituendo Berlusconi come senatore gli si voglia impedire di continuare a guidare il “suo” partito! E dove mai? Dov’è scritto che per guidare un partito bisogna essere senatori?
Qualsiasi cittadino, corrotto e corruttore, plurimendace e spergiuro, ladro ed evasore, può fondare e guidare i partiti che vuole, battezzarli e ribattezzarli, farli e disfarli, come a lui meglio aggrada.
Ancora. Ci si vuol far passare come incoerente, come la politica dei “due pesi e due misure”, il fatto di avere Berlusconi come alleato nel governo, favorendo la sua permanenza, e poi prenderne le distanze come senatore votandone la decadenza. Ebbene, qui siamo proprio di fronte ad una perversità diabolicamente intrigante. Qui siamo allo scambio abusivo del soggetto: nel primo caso di parla del partito e nel secondo caso si parla della persona. Se poi il partito e la persona sono la stesa cosa, allora il problema è loro. E noi si ha ragione a parlare non più di “partito” ma di “sultanato”!
Nella Bibbia, nel capitolo 37 del libro di Ezechiele (versetti 1-3) si legge: “La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; mi fece passare tutt’intorno accanto ad esse da ogni parte. Vidi che erano in grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte inaridite. Mi disse: Figlio dell’uomo, potranno mai queste ossa rivivere?. Io risposi: Signore Dio, tu lo sai“.
Don Aldo Antonelli
Parroco ad Antrosano e coordinatore di “Libera” per la Provincia dell’Aquila
Huffingtonpost.it, 21/08/2013
Caro Pantaleo, bisogna però dire; l’unico partito almeno sulla carta che dovrebbe avere le risorse per cercare di stabilizzare un sistema politico alla deriva, è il PD. Ma il PD, si sta avvitando in una spirale di faide interne che non promette niente di buono. Infatti, piuttosto che parlare al Paese, dicendo con chiarezza quali sono le visioni diverse o alternative che verranno portate, i Democratici si stanno ingarbugliando in un dibattito autoreferenziale che ha un’unica posta in gioco, il controllo dell’apparato. Intendiamoci, un partito vero, non di plastica come quelli di Silvio, è fatto innanzi tutto di un’organizzazione. E non è questione da poco decidere come debba essere ristrutturata e diretta la macchina interna, sopratutto alla luce del disastro delle ultime elezioni. Ma questo tipo di riflessioni devono essere finalizzate con la massima chiarezza e trasparenza e degli obiettivi programmatici da realizzare nel miglior modo possibile. In poche parole, voglio dire: ha senso, discutere oggi su come debba essere organizzato un partito solo se serve a mettere in campo una nuova idea di governo. E cioè, la difesa a oltranza dell’identità storica della sinistra e del principio della direzione collegiale si sono rivelate inadeguate alle esigenze di questa fase politica, in cui invece, occorre sopratutto il coraggio della discontinuità. E una leadership che si assuma apertamente e personalmente questo compito. E’ questo secondo me il legame che è mancato all’esperienza di Bersani. Sono stati questi i fattori, fino ad oggi, trascinanti dell’ascesa di Renzi. A destra invece, se proprio vogliano chiamarla destra…sfacelo totale, nessuno è in grado di sostituire Berlusconi, ma sopratutto nessuno è in grado di prevedere dove sfocerà la rabbia del Cavaliere, un leone ferito abituato a combattere fino all’ultimo. Ma che rischia così, seriamente e irreparabilmente di compromettere il futuro del suo partito, anche se il “caimano” è abituato a ragionare così, nel senso: dopo di me il nulla….!!
P.S. Ho commentato in maniera completamente disinteressata, ho scritto solo quello che penso, giusto o sbagliato che sia. Infatti, oggi come oggi, io non ho nessuna appartenenza politica,e anche quando la avevo ragionavo sempre con la mia testa….Comunque per l’esattezza, mi son fermato ad Alleanza Nazionale e a Fini e come ben sai, entrambe purtroppo, non appartengono più in nessun modo alla scena politica di questo Paese.
Berlusconi, purtroppo, è da anni che tiene “in ostaggio” gli italiani, ma soprattutto, cosa molto grave, i politici italiani dell’opposizione!!! Meno male che c’è, a mio avviso, in q.to momento, Epifani e non Renzi come segretario…