Collepasso: minaccia e molesta per mesi una donna, misura cautelare per lo stalker
23 Luglio 2013I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce, questa mattina hanno notificato, a carico di A.C.,30enne di Collepasso, un provvedimento di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Il giovane infatti, già nel 2011, fu tratto in arresto dai Carabinieri della locale Stazione proprio per atti persecutori nei confronti di una donna della quale si era invaghito a tal punto da perseguitarla. All’epoca, il suo atteggiamento era diventato minaccioso e molesto, tanto da provocare nella vittima uno stato continuo d’ansia con correlati disturbi del sonno ed alterazione delle normali abitudini di vita. Una situazione insostenibile per la donna che tempo fa ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri. L’epilogo della storia si consumò quella notte del 19 settembre 2011. Raggiunta l’abitazione della vittima, A.C., la minacciò ripetutamente.
Esausta dagli atteggiamenti dell’uomo, fu costretta a richiedere l’intervento dei militari. A. C. fu sorpreso nelle immediate vicinanze dai Carabinieri e fu tratto in arresto. Dopo un breve periodo trascorso in carcere, ad A.C. fu concessa la libertà con la prescrizione di non avvicinare più, per un periodo di tempo determinato, la giovane donna. Non pago, tra il 2012 ed i primi mesi del 2013, A.C. ha continuato a seguirla e tormentarla. Lunedi 27 maggio 2013, il giovane arrivò sino a Lecce, dove la sua vittima stava trascorrendo la giornata. La seguì sino alla fermata dei pullman e la sua furia persecutoria non si arrestò neanche di fronte ad un poliziotto. l’uomo voleva impedirle di salire sul pullman che l’avrebbe riportata a casa,e le urlava “non devi salire o t’ammazzo, scendi!”, tirandola per un braccio. L’uomo poi, riuscì a trascinarla per diversi metri, fin quando un poliziotto del penitenziario fuori servizio intervenne per separare la vittima dal suo aguzzino. Prontamente intervennero i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Lecce che raccolsero le testimonianze dei presenti e la denuncia della vittima, oltre ad eseguire rilievi fotografici per repertare le lesioni riportate dalla giovane donna alle braccia. L’uomo fu denunciato a piede libero per i reati di lesioni personali, violenza privata ed atti persecutori. Il Tribunale di Lecce ha disposto per lui il rinnovo della misura cautelare dell’avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
futuratv.it, 23.7.2013
sono concorde con l’osservatore, ormai i reati sono come le mode, ieri i sassi dal cavalcavia, oggi lo stalking; paradossalmente e in proporzione oggi è punito più lo stalker che l’omicida; mancano quelle che un tempo si chiamavano stanze di compensazione, c’è l’illusione penalistica che la legge possa risolvere tutto, un tempo sarebbero bastati i parenti e i vicini di casa a tenere lontano lo spasimante o sarebbe bastata una semplice guardia municipale..
Voglio esprimere la mia modesta riflessione sull’esplosione di questi “stalking”, che, in realtà, ci son sempre stati, ma la stampa si occupava d’altro, meglio.
E’ chiaro che il cosiddetto sesso forte non riesce a convincersi di essere rifiutato dalla partner, specialmente dopo una più o meno intensa vita insieme (intendo, “completamente”).
Piuttosto che adire alle vie legali, con arresti e processi gravanti sulla spesa pubblica, non sarebbe meglio un bel confronto psicoterapeutico fatto bene?
Ricordate la famosa scena di “Ladri di biciclette”, dove persino una fattucchiera convince lo spasimante ad abbandonare la donna desiderata?
-Semina in altro campo! Sei brutto, figlio mio; quella nun te vo’. Vai, vai. Avanti un altro!