Si spacciavano per volontarie, erano truffatrici di Collepasso. Denunciate
6 Giugno 2013Chiedevano contributi fingendosi operatori dell’ ASSOCIAZIONE “MONDO DEI BIMBI” a favore dei bambini malati di cancro ed altre gravissime patologie ma in realtà i soldi li intascavano loro. I Carabinieri della stazione di Aradeo hanno denunciato tre persone: V. C. 23 anni, E. C., 19, E. T., 24 (tutte donne originarie di Collepasso) per truffa in concorso, aggravata e continuata. Le giovani truffatrici si presentavano come volontarie dell’ associazione Onlus “MONDO DEI BIMBI” e chiedevano contributi economici per aiutare bambini malati e ricoverati presso reparti oncologici e per altre gravi patologie in varie strutture ospedaliere ubicate su tutto il territorio nazionale per poi appropriarsi indebitamente del denaro ricevuto.
Le false volontarie partivano per raccogliere fondi in tutto il Salento, ‘armate’ di t-shirt e pettorine con il logo dell’associazione (che di fatto non esiste), depliant pubblicitari, tesserini di riconoscimento e false autorizzazioni. Sulle ricevute erano stampati anche i recapiti telefonici: chi, dopo aver versato il suo obolo, chiamava per avere chiarimenti si sentiva rispondere da una commercialista siciliana che, già da tempo, assolutamente estranea alla vicenda, aveva denunciato le singolari telefonate ricevute.
Da diversi mesi le raccolte per strada e quelle «porta a porta» hanno riguardato praticamente tutta la provincia: a mettere i militari sulla pista giusta, una richiesta di intervento partita da Aradeo da parte di un privato cittadino la cui anziana madre era appena stata vittima della truffa. La donna ha riferito ai Carabinieri di avere dato dei soldi alle volontarie della sedicente organizzazione di volontari “MONDO DEI BIMBI” ma di avere avuto dei dubbi quando, proprio chiamando il numero telefonico indicato sulla ricevuta, si era sentita rispondere che nulla era vero.
L’ immediata verifica fatta dai Carabinieri ha permesso di accertare che in effetti l’associazione esisteva solo sulla carta e che il numero telefonico indicato sulle ricevute nulla aveva a che fare con il falso sodalizio. Sono tutt’ora in corso approfondite indagini ed accertamenti per acclarare l’eventuale esistenza di altri complici, ed il verificarsi di altri episodi analoghi. Le truffatrici non esitavano, in molti casi, a millantare una sorta di partnership con grandi ospedali e Case di Cura di importanza nazionale. Evidente anche il danno indiretto arrecato a tutte le Associazioni vere ed in regola, che infatti tengono molto a mettere in guardia da un fenomeno che, oltre alla realtà locale, risulta sempre più esteso a livello nazionale.
«Quando si decide di versare dei soldi per beneficenza – è la raccomandazione delle Forze dell’Ordine – è bene diffidare di chi fa richieste estemporanee, magari per strada, e comunque verificare sempre l’affidabilità di chi promuove la raccolta». Quando si nutrono dei sospetti, «la regola numero uno è denunciare l’accaduto con tempestività al 112 o al 113».
Da galatina.it, 2.6.2013
PIENAMENTE D’ACCORDO CON ANTONIO MELE.
CHE VENGANO RESI PUBLICI I NOMI DI QUESTE PERSONE IL QUALE REATO NON É DA MENO DI ALTRI PER I QUALI SI PERDE PUBLICAMENTE LA FACCIA OLTRE LA FEDINA PENALE
mettete i nomi fate sapere chi sono eventualmente anche sul mio indirizzo di posta che mi prendo io la responsabilitâ di pubblicarli