“Togliamo l’asfalto dai Paduli di Supersano”: un appello a Regione, Provincia e Comune
12 Settembre 2013Il Comitato Supersanese per la Tutela della Salute e dell’Ambiente, i soci, i cittadini e le associazioni ambientaliste, come Italia Nostra e WWF, lanciano un allarme e chiedono alla Regione ed agli organi competenti di intervenire urgentemente affinché si arrestino i lavori di “Sistemazione delle strade poderali di connessione fra le masserie nell’area dei Paduli” nel territorio di Supersano (LE) e si possa al più presto iniziare un’opera di ripristino della tipicità delle strade rurali, secondo la tradizione delle “strade bianche”, così come previsto dal Piano Territoriale Coordinamento della Provincia di Lecce, asportando il materiale bituminoso erroneamente depositato sui circa 4,5 km di strade poderali, in quanto in contrasto con le vigenti norme paesaggistiche e per l’evidente danno ambientale che ne consegue.
L’intervento sinora realizzato viola clamorosamente, infatti, le Norme Tecniche di Attuazione del P.T.C.P., che prevedono esplicitamente e ripetutamente che “la viabilità rurale esistente (strade di accesso ai lotti fondiari e strade interne ai lotti) deve essere conservata secondo la tradizione delle “strade bianche”, ovvero realizzata con massicciata e terra battuta stabilizzata con pietrisco. E’ escluso pertanto, nel modo più assoluto, l’uso di manti stradali bituminosi che anche se drenanti conservano una certa impermeabilità oltre a provocare un grosso danno ambientale e paesaggistico”.
Tale violazione è stata ufficialmente confermata dal competente Dirigente della Provincia di Lecce, arch. Massimo Evangelista, con comunicazione del 9 agosto 2013, inviata al Sindaco di Supersano, al Presidente della Regione, all’Assessorato regionale del Territorio e al Presidente della Provincia e sembra incongruente e grave che ad oggi gli enti competenti non abbiano assunto alcuna decisione conseguente.
Il progetto in cui è impegnato il Comune di Supersano riguarda lavori di “Sistemazione delle strade poderali di connessione fra masserie nell’area dei Paduli”, un intervento, cioè, che doveva essere di pura manutenzione o ripristino, qualora necessario, delle stradine di campagna attraverso elementi di lettura congruenti con il paesaggio dei vecchi tratturi. Tale progetto riguarda solo una parte del finanziamento previsto per Supersano e finanziato con € 538.000 nell’ambito del macroprogetto “PIRT – Parco dei Paduli” riconosciuto dagli atti deliberativi dell’Unione dei Comuni Terre di Mezzo, dal Programma Integrato di Rigenerazione Urbana “Terre dei Paduli tra ulivi pietre e icone” e dal nuovo Piano Paesaggistico della Regione Puglia.
E’ inconcepibile, pertanto, che un progetto con tali finalità sia stato realizzato senza rispettare le norme paesaggistiche vigenti e lo stesso progetto originale, sulla base di un successivo e assai discutibile “progetto esecutivo-migliorativo”. Tale posticcio ed incoerente progetto ha previsto materiali e metodologie di lavorazione completamente stridenti con le norme di attuazione del PTCP, adducendo motivazioni alquanto discutibili e illegittime per giustificare l’uso di bitume (nella fattispecie, asfalto drenante) al posto della massicciata e terra battuta stabilizzata con pietrisco, da sempre riconosciuta rispondente ai requisiti della viabilità rurale e dell’incidenza sull’ambiente, oltre ad essere esteticamente apprezzabile e decisamente più idonea per un’opera che vorrebbe essere di valorizzazione territoriale in ambito paesaggistico, storico e culturale e nel collegamento di importanti masserie da tempo adibite ad agriturismi, che in tale paesaggio basano la loro stessa importanza ed essenza.
Questo progetto di riqualificazione territoriale rappresenta per noi cittadini un riscatto sociale e culturale, specie per Supersano, cuore e centro nevralgico di tale progetto, nella rivalutazione di un’area ricchissima di storia millenaria, di cultura e tradizioni da salvaguardare, che tanti ormai ammirano e scelgono per le loro mete turistiche. L’area di intervento, infatti, è di primaria importanza storica, ambientale e paesaggistica, in particolare proprio per la valenza di strade poderali e tratturi, testimonianza dei millenari percorsi della “via dei pellegrini” verso Leuca e dell’antichissima “via dell’olio” da Gallipoli ad Otranto, in un contesto ambientale senza eguali in tutto il Salento.
Come comitato cittadino sensibile a queste tematiche, lanciamo questo allarme e chiediamo un deciso intervento, anche nella speranza che il ripristino delle strade poderali asfaltate in “strade bianche” possa garantire al Comune l’accesso alle altre tranche di finanziamento previste dal PIRT, in modo da completare quella porzione di Parco di cui il paese ha tanto bisogno, per poter esercitare quel ruolo centrale, come nei secoli è sempre stato, in quel “Bosco” che, non certo per caso, veniva chiamato del “Belvedere”.
C.S.T.S.A. – Comitato Supersanese per la Tutela della Salute e dell’Ambiente