Xylella, gli ambientalisti segnalano ulivi guariti nelle zone colpite

18 Novembre 2013 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Non è certo un miracolo, eppure lo stupore è tanto: alcuni degli ulivi infettati dalla Xylella si stanno riprendendo, tornando a germogliare. E’ quello che affermano gli attivisti del Forum Ambiente e Salute, che raccontano come nelle aree “rosse”, ovvero di massima incidenza del fenomeno,  gli alberi d’ulivo che nei mesi scorsi avevano perso le foglie, siano adesso in pieno vigore rigenerativo. “Questo avviene” spiegano dall’associazione “in uliveti abbandonati, che non hanno subito nessun intervento curativo, con potatura del secco o trattamenti specifici su piante e suolo”.

Sarebbe questa dunque, secondo Forum Ambiente e Salute, Coordinamento Civico e Spazi Popolari, la dimostrazione che più che di fronte ad un’emergenza ci si troverebbe davanti ad un “male affare Xylella”.

Se il grido d’allarme sull’infezione sia un bluff o meno è in realtà ancora tutto da dimostrare, certo in queste ore la notizia rimbalza sul web e su alcuni media nazionali. La moria degli ulivi e la questio Xylella è anche sulla versione online del National Geographic, che sceglie un titolo – “Cosa sta succedendo davvero agli ulivi pugliesi” – già significativo dei dubbi sulla vicenda.

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Nessun dubbio invece per il Forum, che getta ombre su tutta la vicenda:

“Quel batterio è una sottospecie della Xylella fastidiosa, che per i danni fatti da altre sottospecie soprattutto in America è stata inclusa come patogeno da quarantena in Europa. E, l’Europa, pertanto in sua presenza invita i paesi membri ad attivarsi per eradicare il batterio o per contenerlo. Mentre qui tutto questo lo si voleva fare, da parte dei tecnici scesi in scena, nella maniera più radicale e forsennata possibile, in forme estremiste pazzesche mai viste prima, ovvero eradicando la foresta degli ulivi del Salento e facendo un deserto piro-chimico avvelenato di ogni cosa! Per di più i cittadini mobilitatesi da subito, davanti a una sentenza troppo efferata da parte di uno studio durato pochi giorni, hanno scoperto che gli stessi enti, che oggi volevano imporre la quarantena da Xylella diffondendo terrore in tutt’Europa, in Italia e nel Salento, avevano tenuto tre anni fa, un corso, e proprio in Puglia, per formare tecnici sull’applicazione della quarantena da Xylella fastidiosa.(..) Ora dovremmo ribattezzarlo il batterio della risurrezione!? Di fronte agli olivi che risorgono più onorevole sarebbe un scusate ci siamo sbagliati, invece crediamo sia anche possibile assistere ancora a disonorevoli arrampicate falso-scientifiche ed illogiche sugli specchi!”.

Intanto proprio le associazioni, in attesa di far chiarezza, chiedono l’intervento della Regione. In particolare auspicano, alla luce di quanto avvenuto, che si ritirino e blocchino i 2 milioni di euro per il biocidio dei ruscelli, e che la Regione Puglia li destini invece per i rimboschimenti!

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leccesette.it, lunedì 18 novembre


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Pantaleo Gianfreda