Buon Anno! Benvenuto 2013!

1 Gennaio 2013 Off Di Pantaleo Gianfreda
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2013Il 2013 è arrivato! Buon Anno a tutti!

Nonostante un velo di pessimismo, voglio augurami che il nuovo anno sia migliore del precedente.

O, almeno, che offra – e realizzi – più speranze.

Per l’Italia, il 2013 sarà un anno importante.

Il 24-25 febbraio si svolgeranno le elezioni politiche, che dovranno sancire, come ci auguriamo, la fine del fatuo, deludente ed inconcludente ventennio berlusconiano, che ha portato l’Italia allo sfascio e il centrodestra all’attuale sbando, e l’apertura di una nuova fase per il nostro Paese. Una fase che ci auguriamo proficua e capace di dare di più a chi più ha bisogno e di chiedere sacrifici e solidarietà a chi più ha. D’altro canto, è questo il ruolo fondamentale di una buona politica. Garantire e stimolare i più deboli. Redistribuire ricchezza e reddito per permettere a tutti il “diritto di cittadinanza”.

Dopo aver ridato, nel 2012, dignità e credibilità internazionali all’Italia con il governo tecnico di Monti, occorre che ora l’Italia riacquisti dignità e credibilità anche presso i suoi cittadini con un governo politico capace di superare il solo rigore dei conti e riportare il nostro Paese sulla via della crescita economica e di una sana occupazione per i giovani, i precari, i disoccupati. L’ancoraggio di Bersani nella solida realtà emiliana da cui proviene, la sua esperienza, serietà e onestà mi fanno cautamente ben sperare sulla sua buona capacità di governare una realtà complessa, ma dalle grandi potenzialità, quale l’Italia.

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Nel 2013 sarà eletto il nuovo Presidente della Repubblica. In questi anni Napolitano è stata la vera ancora di salvezza della Nazione, il pilastro su cui ha retto il sistema istituzionale italiano. Un grande uomo. Un vero statista. Ci auguriamo che a sostituire Napolitano venga chiamata un’altra personalità alla sua altezza. Su questo esprimo un cauto ottimismo. Negli ultimi trent’anni, pur con la parentesi degli ultimi mesi del settennato di Cossiga, il Parlamento italiano ha sempre saputo eleggere grandi personalità, provenienti da esperienze e culture politiche diverse, sul Colle più altro (Pertini, Scalfaro, Ciampi, Napolitano).

Nel 2013, probabilmente in autunno, si tornerà al voto per eleggere il nuovo Presidente della Regione Puglia e il nuovo Consiglio regionale. Nichi Vendola, che si è rivelato ottimo presidente della Regione, opterà per gli impegni nazionali e, nel caso di vittoria del centrosinistra, avrà un posto di rilievo nel nuovo governo. La Puglia sembra saldamente ancorata al centrosinistra, grazie anche al buon governo di questi anni, soprattutto se a sostituire Vendola verrà chiamato, come pare probabile, il sindaco di Bari Michele Emiliano.

Tutti questi sommovimenti non potranno non influire e coinvolgere, prima o poi, la stantìa, inerte e stagnante amministrazione collepassese, cui ben si adatta il celebre epitaffio sul gerarca fascista Starace e sulla sua nullità: “ … qui giace Starace… di nulla capace… requiescat in pace…“. E’ già scritto, infatti, l’epitaffio di questa inetta amministrazione comunale, che si sta inesorabilmente consumando e che, forse in maniera ora poco prevedibile (o chiaramente prevedibile), finirà (nel 2013?!?) i suoi giorni per consunzione. Occorre che forze politiche e sociali e tante persone di buona volontà incomincino seriamente a pensare a costruire una solida e qualificata speranza per il futuro di Collepasso.

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Nonostante il mio pessimismo, vorrei sperare – anzi, ho il dovere di sperare – in un anno migliore. D’altronde, diciamocelo con franchezza, come potrà essere peggiore degli ultimi 2-3 anni?!?

Mi conforta in questo il “Rapporto Demos 2012”, di cui riporto alcuni brani di commento di Ilvo Diamanti.

Alla fine del 2012, il Paese si scopre – se non proprio più ottimista – un po’ meno pessimista di prima. Secondo il 37% degli italiani, infatti, il 2013 sarà migliore di quello che stiamo lasciando. Mentre il 25% ritiene che sarà peggiore. Un anno fa il quadro appariva rovesciato: gli ottimisti erano il 27% e i pessimisti il 42%. Ancora: cresce la fiducia nella capacità del Paese di sfidare i propri vizi storici. Per prima: la lotta all’evasione fiscale. Mentre si rafforza la convinzione che l’economia riprenderà slancio. E che l’immagine e la credibilità internazionale dell’Italia migliorerà. Infine, occorre sottolineare come, secondo l’indagine, la partecipazione sociale non sia calata nell’ultimo anno ma sia, invece, cresciuta sensibilmente rispetto a cinque anni fa (dal 54% al 60%). Segno di una diffusa disponibilità a – e volontà di – cambiare”.

Così conclude Diamanti: “L’idea che il 2013 possa essere migliore del 2012 e degli anni precedenti non costituisce, dunque, un auspicio rituale (dettato, magari, da disperazione.) Riflette, piuttosto, la sensazione diffusa che l’anno trascorso segni la fine di un ciclo. Un cambio d’epoca. E ciò suscita inquietudine ma anche attesa. Perché se il passato è scritto e de-scritto, il futuro è un libro con molte pagine bianche. Non ancora scritte. Che noi stessi possiamo scrivere. Almeno in parte. Allora, tanti auguri! E buon anno”.

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Che il 2012 rappresenti la “fine di un ciclo” è “nelle cose” dell’evoluzione e della storia di questi ultimi decenni… che il 2013 rappresenti “un cambio d’epoca” è un augurio profondo… soprattutto se il “cambio” si riferisce alla “cultura” del nostro popolo, poiché nessun “cambio” potrà mai essere tale se non ha in sé i germi di una nuova e profonda cultura umanistica e solidale… ce lo auguriamo per noi, per i nostri figli, per la mia piccola e amata nipotina e per i tanti bambini (e non solo) che hanno diritto ad un mondo migliore…

Auguri a tutti di Buon Anno!!!


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Pantaleo Gianfreda