Domenica 8 dicembre: primarie per eleggere il segretario nazionale PD. Voto Cuperlo
7 Dicembre 2013Domenica 8 dicembre si svolgono le primarie per l’elezione del nuovo segretario nazionale del Partito Democratico. Candidati, secondo la disposizione nominativa sulla scheda elettorale, sono Gianni Cuperlo, Matteo Renzi e Pippo Civati.
Si vota dalle 8.00 alle 20.00 presso i seggi allestiti in ogni Comune d’Italia, versando un contributo di due euro per le spese organizzative (chi ha la tessera al PD non è obbligato a tale versamento).
Per esprimere la propria preferenza, basta barrare sulla scheda il nome della lista del candidato a Segretario Nazionale del PD che si intende sostenere.
Il voto è aperto a tutti i cittadini che abbiano compiuto il 16° anno di età.
A Collepasso si vota presso la sede del PD, sita in via N. Sauro, 1 (alle spalle del Palazzo Municipale).
Nei vari collegi definiti sul territorio nazionale, ad ogni candidato è collegata una lista per eleggere i componenti dell’Assemblea nazionale. La provincia di Lecce è stata divisa in due collegi (Nord Salento e Sud Salento), aggregando i tre collegi per l’elezione del Senato. Collepasso è nel Collegio Nord Salento.
Di seguito le liste dei candidati provinciali per l’assemblea nazionale collegati ai tre candidati segretari.
CUPERLO – Collegio Nord Salento: Sergio Signore (Lecce), Sandra Antonica (Galatina), Marcello Risi (Nardò), Emiliana Capone (Lequile), Silvio Bardi (Gallipoli), Sabina Balena (Maglie), Gianni Martucci (Copertino). Collegio Sud Salento: Gabriele Abaterusso (Patù), Alessandra Rizzo (Castrignano del Capo), Ezio Isernia (Casarano), Valeria Caroli (Taurisano).
RENZI – Collegio Nord Salento: Paolo Foresio (Lecce), Sandra Zappatore (Lecce), Cosimo Montagna (Galatina), Rossana Indiveri (Squinzano), Maurizio Leuzzi (Nardò), Caterina Dorato (Galatone), Edoardo Santoro (Cursi). Collegio Sud Salento: Donato Metallo (Racale), Lavinia Puzzovio (Otranto), Vittorino Morciano (Alessano), Lucia Coluccia (Diso).
CIVATI – Collegio Nord Salento: Diego Dantes (Lecce), Vanessa Nicolardi (Tricase), Ivan Stomeo (Melpignano), Rita De Pascalis (Copertino) Giovanni Leo (Surbo), Chiara Pisanello (Gallipoli), Luigi Gianfreda (Maglie). Collegio Sud Salento: Carmine Zocco, (Tricase), Antonella Barnabà (Casarano), Cosimo Manni (Racale), Maria Silvia Cancelli (Cannole).
Le primarie del PD rappresentano un grande momento di partecipazione e democrazia e, in questa occasione, una svolta storica nella formazione del nuovo gruppo dirigente. A confrontarsi sono, infatti, tre volti nuovi e giovani della sinistra italiana.
Di fronte al degrado del ruolo dei partiti, in cui “uomini soli al comando” (per tutti, Berlusconi in Forza Italia e Grillo nel M5S) decidono per tutti, il PD rappresenta un esempio di democrazia e partecipazione. Pur con tutti i suoi (spesso deprecabili e insopportabili) limiti, il PD è l’unico partito nazionale che mantiene e coltiva una vita democratica e partecipata al suo interno e che sa rinnovarsi chiamando i suoi iscritti e tutti i cittadini ad esprimersi sulla futura classe dirigente del Paese.
Ho grande stima e rispetto per tutti e tre i candidati segretari e, se fosse possibile, mi piacerebbe avere in una sola persona le migliori qualità dei tre.
Al di là delle simpatie personali e delle loro capacità comunicative, essi esprimono, però, un diverso approccio all’idea di sinistra.
Inizialmente sono stato attratto dalla capacità comunicativa e mediatica di Renzi. Seguendo, però, i tre candidati nei vari confronti televisivi, mi sono accorto dell’estrema indeterminatezza e lacunosità di Renzi su alcuni punti distintivi della sinistra, in particolare sul terreno dell’economia e del lavoro.
Per un partito di sinistra riformista può essere solo il mercato il “regolatore” dei processi sociali ed economici di una società o deve esserci, piuttosto, un ruolo preciso e importante dello Stato, soprattutto per venire incontro alle esigenze e ai problemi della parte più debole della popolazione?!? E’ indubbio che in momenti di crisi drammatica, come quella che si vive oggi, lo Stato ha il dovere di intervenire direttamente per creare lavoro e stimolare l’economia, superando le politiche di austerità e di rigore che hanno portato l’Italia e l’Europa all’attuale situazione. Alcuni (lo stesso Renzi), anche a sinistra, ritengono superate le politiche keynesiane. Io, al contrario, le ritengo tuttora attualissime. Su questo terreno mi sento molto più vicino a Cuperlo e Civati. Mi ha particolarmente convinto, per fare un esempio, la proposta di Cuperlo di alzare la previsione 2014 del rapporto deficit-Pil dal 2,5 al 2,7% e destinare i tre miliardi di euro che si “libererebbero” ad interventi per il lavoro. Nella situazione disastrosa in cui si trovano i Comuni e il territorio, è veramente scandaloso ipotizzare, ad esempio (ma non solo), nuovi “lavori di pubblica utilità” legati a vecchi e a nuovi mestieri, capaci di dare lavoro a giovani e disoccupati?!?
Il lavoro e il diritto di tutti al lavoro, come diritto costituzionale e primo strumento per dare dignità al cittadino, deve tornare ad essere l’idea fondante di una nuova sinistra che si candida a trasformare profondamente (come vorrebbero Cuperlo e Civati) e non epidermicamente (come sembra ipotizzare Renzi) la società italiana.
Inoltre, ho atteso invano che Renzi dichiarasse che, una volta eletto segretario nazionale del PD, si sarebbe dimesso da sindaco di Firenze. Come si fa a fare contemporaneamente il sindaco di una grande e importante città e il segretario di un grande, importante e complesso partito nazionale come il PD?
Confesso, inoltre, che mi sconvolge quest’appiattimento acritico, anche a sinistra, su un uomo che viene già dato per vincitore e che basa molto del suo successo sull’immagine e sugli slogan più che sui contenuti.
Dopo un ventennio di tragico, comico e farsesco berlusconismo, dominato dall’idea dell’”apparire” e non dell’”essere”, da slogan e non da contenuti, da chiacchiere e non da fatti, da immoralità pubbliche e private, da scandali e corruzione, occorre dare una svolta seria all’Italia. Occorre che la sinistra riparta dai suoi valori fondanti di giustizia sociale, uguaglianza, solidarietà e rispetto dei diritti di tutti cittadini. Occorre combattere con decisione una concezione fallimentare di liberismo economico, basato sui “numeri” e non sulle “persone”, che ha fatto dell’austerità e del rigore dei conti pubblici il totem che ha provocato tragedie umane e sociali che sono sotto gli occhi di tutti.
Una sinistra vera non può che essere sempre dalla parte dei più deboli, non solo come “testimonianza”, ma con battaglie, proposte e politiche serie e conseguenti.
Domenica 8 dicembre gli iscritti ed i cittadini si recano alle urne per eleggere il nuovo segretario nazionale PD, non il candidato alla presidenza del Consiglio.
Per questo, pur avendo grande considerazione e rispetto per tutti e tre i candidati, Renzi non mi convince come segretario nazionale del PD. “Mi intriga” molto Civati. Trovo, però, più convincenti, robuste e serie le proposte di Cuperlo, che ha dimostrato di possedere idee chiare sul ruolo del “partito-comunità”, una seria conoscenza dei problemi e, soprattutto, una profonda cultura… e, dal mio punto di vista, la cultura è la base di partenza/ripartenza per rinnovare la società e anche per farla diventare più ricca e moderna.
Caro Pantaleo, secondo il mio punto di vista, ciò di cui ha bisogno oggi la politica italiana non è un Capo, non è “un uomo della provvidenza”, ne “l’uomo forte” dai tratti grotteschi di un disegno di Maccari. Secondo me, ci vorrebbe più che altro una guida, ma in ogni caso con due caratteristiche fondamentali: il dono di una personalità spiccata e non moscia come ad esempio Alfano e la possibilità di esercitare il potere in modo incisivo come in effetti non può fare Letta. Una personalità spiccata, vuol dire qualcuno con le idee chiare su ciò che serve al Paese e sul proprio ruolo, determinato a perseguire le proprie opinioni senza tentennamenti e rinvii, pronto a dire con chiarezza il proprio pensiero, ad agire di conseguenza e con la prontezza necessaria , disposto ad impegnare tutto se stesso nell’impresa, capace altresì di convincere, di trascinare, anche di entusiasmare , perchè dotato di quella misteriosa qualità individuale che si chiama carisma. Un uomo del genere, andrebbe bene di qualunque schieramento esso sia! E se una volta queste persone potevano rispondere ai nomi di Veltroni e Fini ed oggi di Renzi e della Meloni chi se ne frega….anche se per la nostra storia personale tu preferirai giustamente i primi ed io sicuramente i secondi.
Renzi, vafanciulloallafestadiMantova!