I tonfi morali ed amministrativi di un ex bambino che credeva di essere Superman
1 Luglio 2013Alcuni anni fa un bambino poco sveglio, credendosi Superman, tentò di volare verso l’alto lanciandosi dalla terrazza della sua abitazione. Precipitò verso il basso con un tonfo clamoroso. Si ritrovò nella polvere e nel fango con le ossa rotte. Quel bambino poco sveglio continua ancora oggi, “da grande” (!!!), ad illudersi di poter volare verso l’alto, ma continua a precipitare sempre più verso il basso…
In un post su questo sito, un lettore, che ringrazio, dopo la pubblicazione di un infame articolo contro di me, ha scritto: “Quello che scrive l’assessore Felline sul suo blog è squallido, patetico vigliacco. Ha trasgredito codici etici, politici, economici. L’etica gli avrebbe dovuto imporre il silenzio, trattandosi di un provvedimento che conosceva poiché lui stesso lo ha approvato in giunta. (Sarebbe opportuno che si dimettesse perché indegno a ricoprire l’incarico in giunta). … Sentirsi fare lezioni etiche, morali e anche economiche da questi accattoni, mi fa ribollire il sangue. … Condivido quasi nulla del pensiero di Pantaleo, non posso però rimanere in silenzio di fronte a questa vigliaccheria, lo faccio per Pantaleo ma anche per i miei figli”.
Per quanto mi riguarda, ho solo pietà di un povero bambino, che, benché ormai cresciuto, continua a credere di essere Superman e a fare incredibili tonfi. Certamente sarò costretto a tutelare la mia immagine e la mia onestà, che non teme confronti, nei modi e nelle sedi opportuni. Cosa altro dire di un soggetto notoriamente “illuminato”, che continua a “prendere lucciole per lanterne”, forse stordito e confuso dalle tante “lucciole” del suo Silvio “galeotto”, condannato a sette anni per concussione e prostituzione minorile?!?
Di seguito l’intervento del consigliere comunale ed ex sindaco Vito Perrone, che ringrazio, il quale, sconcertato e scandalizzato per l’articolo di Felline, ha voluto scrivere le seguenti note. (Pantaleo Gianfreda)
Mio malgrado sono stato indotto a leggere un articolo di Luigi Felline pubblicato sul suo squallido sito web dal titolo “I vizietti del PD: il ministro Idem Josefa non paga l’IMU e il consigliere Gianfreda Pantaleo non paga la Tarsu”.
Ebbene, da Partito serio qual è, il Partito Democratico ha fatto dimettere la sua ministra per aver evaso l’ICI sulla casa.
Il Felline, se non fosse annebbiato da rabbia ideologica e fosse persona intellettualmente onesta, avrebbe dovuto mettere in evidenza anche i tanti evasori e le tante evasioni fiscali che popolano la sua parte politica (sentenza sui diritti televisivi Mediaset docet) e soprattutto avrebbe dovuto (sempre se fosse persona intellettualmente onesta, come il suo ex referente Alfredo Mantovano) prendere le distanze dalle più grandi “puttanate” e dal più grande “puttaniere” che hanno infestato la vita politica italiana. Puttanate e puttaniere che all’Italia e agli Italiani sono costati discredito internazionale e gravi conseguenze economiche (leggi spread sui titoli pubblici) che i cittadini, senza rendersene conto, devono pagare ogni giorno.
Ma non è questo il punto principale che voglio affrontare. Voglio dire delle cose sulla falsa accusa di evasione fiscale della Tarsu di Pantaleo Gianfreda.
Accusa falsa. E spiego perché.
Come tutti i cittadini del nostro Comune, Pantaleo Gianfreda, a suo tempo, ha dichiarato la casa che abita, con le sue dimensioni, per pagare la tassa sui rifiuti.
Il Comune, già negli anni Novanta e poi anche dopo, ha fatto accertamenti generali per verificare la corrispondenza dei dati dichiarati con quelli effettivi. Per quanto è di mia conoscenza, e credo di conoscere i fatti, nei confronti di Pantaleo Gianfreda non sono mai stati emessi provvedimenti di rettifica e, pertanto, si deve dedurre che la sua dichiarazione dei dati per pagare la tassa sia regolare. Egli ha dichiarato il giusto e il Comune di Collepasso, attraverso i suoi uffici, ha iscritto a ruolo l’importo corrispondente ed “ha passato le carte” a Equitalia perché riscuotesse l’importo. Come per tutti i cittadini. Né più né meno.
A questo punto spetta a Equitalia riscuotere e lo può fare, come tutti sanno, attraverso i versamenti spontanei dei contribuenti o attraverso azioni forzose negli altri casi. Chi non paga spontaneamente è di solito chi non ha la disponibilità di farlo e questo non lo rende immune dall’azione esecutiva dell’esattore che, oltre a incidere pesantemente sul patrimonio del contribuente, genera spese, aggi e interessi che aumentano il debito da pagare. Chi non paga, quindi, non solo non è evasore ma paga dopo e molto di più del debito originario.
Evasione fiscale, infatti, non è il mancato e immediato pagamento delle imposte o delle tasse a Equitalia (perché, quando iscritte a ruolo e notificata la cartella, prima o poi si dovranno pagare). Per dirla in termini corretti, “Evasione fiscale è il comportamento in violazione della legge nel campo delle imposte, delle tasse, dei contributi. Nell’evasione fiscale rientrano tutti quei metodi illegali atti a ridurre o eliminare il prelievo fiscale e contributivo. Si verifica quando il contribuente si sottrae in tutto (evasione totale) o in parte (evasione parziale) all’obbligo tributario, mediante l’occultamento di imponibili e/o di imposta” (Paola Maiorano, Dizionario di Economia e Finanza 2012).
È l’occultamento della materia imponibile ad essere qualificato come evasione fiscale, non il mancato pagamento delle imposte o delle tasse regolarmente dichiarate. Pantaleo Gianfreda non ha occultato alcunché e perciò non ha evaso la tassa. Semplicemente non ha pagato (e questo rientra nelle sue facoltà o possibilità, come per tutti i cittadini che si sono trovati e si trovano oggi più di ieri nelle stesse condizioni). Non ha pagato e ha cercato di farlo chiedendo al Comune di dare l’assenso a Equitalia perché possa pagare ratealmente. Come tantissimi cittadini, artigiani, commercianti, professionisti! Non tutti sono benestanti, come Felline probabilmente è, e possono pagare immediatamente tasse, imposte e contributi.
Una nota personale: l’articolo di Felline, sempre teso a mestare nel torbido e a tentare subdolamente di tirare anche il sottoscritto in ballo, riporta questa frase “Ci chiediamo inoltre se e come mai nessuno dei suoi “ex compagni” amministratori non si siano accorti di questa grave mancanza, morale prima che legislativa?”. Lascio perdere le libertà che l’autore si concede su piano grammaticale e su quello concettuale (cosa significa la “mancanza legislativa”?). Anche gli orbi vedrebbero che il principale ex compagno amministratore di Pantaleo Gianfreda è il sottoscritto. Ebbene, ancora una volta l’autore della schifezza sbaglia accusa e bersaglio: non c’è stata copertura di alcuno e manca la “materia” da coprire. E poi perché il Sindaco Vito Perrone non ha mai coperto alcuna irregolarità.
Felline, da grasso incompetente, riesce a produrre gaffes senza neanche rendersi conto a posteriori. Se copertura di malefatte ci fosse stata, Felline lo sa che materialmente ci sarebbe stato bisogno dell’avallo dell’ufficio tributi del Comune? Oggi l’accusa di “copertura” andrebbe letta come indirizzata a quell’ufficio verso il quale lui e la sua amministrazione, ma anche l’opposizione consiliare, riconoscono correttezza.
Credo che Felline abbia bisogno della lezione sui semplici concetti di Scienza delle Finanze che mi sono permesso di dare. Ma credo che, una volta per tutte, e questa volta credo che sia quella giusta, debba ricevere una lezione dall’Autorità giudiziaria alla quale Pantaleo Gianfreda ha diritto di chiedere di intervenire. Nei limiti del possibile, e qualora ne ricorrano le condizioni, io sarò al suo fianco.
Vito Perrone
caro Pantaleo ieri è stato diffuso un volantino di Azzurro popolare in cui si riproduceva una durissima nota della nostra segretaria comunale verso il dirigente dell’ufficio tecnico….potresti informarci più in particolare sulla vicenda.. è possibile mettere in rete le zone di Collepasso su cui insistono pannelli fotovoltaici..ti segnalo che ieri su la Gazzetta del Mezzogiorno è apparsa una intera pagina pubblicitaria di un’organizzazione agricola a difesa del fotovoltaico molto interessante.
Caro Luigi il SINDACO, ma esiste SINDACO a Collepasso,face lu sacristanu cu nu capisce.A CI MANI SIMU CCAPPATI POVERA A NUI.Dice sempre ca nu sape nienzi PAULU NU FARE LU SACRISTANU COMU AI SEMPRE FATTU ESSI CONSAPEVOLE TELLE COSE CA FACI.
Non so, se il sindaco è al corrente oppure finge insieme ai consiglieri di non sapere . Domenica andando al Camposanto c’era una puzza di bruciato e forse pure di qualche animale morto in più la cappella piena di fumo
qualcuno aveva messo fuoco a quelle sterpaglie alte 2 metri è non so se avrà avuto l’ordine dal sindaco farla crescere e poi mettere fuoco per risparmiare ma se così fosse e stata una squallida idea ( alla faccia del’anbientalismo)
come sempre un sacco di cazzate….di concreto meno di zero….insulti parolacce e quant’altro mhà…..
All’apertura dell’ufficio postale abbiamo trovato una gradita sorpresa. Chi vuole ritirare dei soldi dal proprio libretto postale deve personalmente compilare un modulo lunatico in cui deve trascrivere oltre ai dati anagrafici, anche gli estremi di un documento di riconoscimento e il codice fiscale…per aprire un libretto occorre essere identificati, dare i propri dati, quindi a che serve tutto questo spreco di carta e tempo…è sufficiente che l’impiegato verifichi se chi si presenta allo sportello ha i titoli per farlo..
Sulla stampa imperversa in questi giorni lo scandalo fotovoltaico di Soleto, vorrei sapere se la ditta coinvolta, la tecnolights, ha interessi anche a Collepasso.
Montalbano direbbe: “c’insertai, Catarè”.
Avevo visto giusto.
Riflessioni (alias anonimus, alias pure qualcun altro) confonde la riflessione fisica con la riflessione intellettuale e, guardandosi allo specchio, pensa che quello sia il modo per rimandare indietro il pensiero a qualcosa da riconsiderare o ripensare con maggiore attenzione.
E’ vanesio.
Nella scarsa considerazione che ha degli altri, pensa che nessuno si è accorto che già precedentemente aveva chiesto, at “urbi et orbi”, chi fossi e cosa mai avessi fatto per Collepasso.
Ho letto le parole gentili con cui mi apostrofa, dimentica però che in altra occasione ebbe modo di ribattere ad una mia riflessione sulla “bellezza” definendosi “opinionista” e ponendo sempre la stessa domanda: “ci ete quistu!??”.
Che poi fosse “opinionista di uomini e donne” ce lo dice ora e lo dimostra il fatto che agisce sempre in anonimia.
Si, lo confesso, qualche volta mi è capitato di vedere la trasmissione della De Filippi e sono sempre rimasto stupito di fronte alla capacità che hanno questi personaggi di rimanere anonimi nonostante espongono, con atteggiamento compiacente, libidinoso direi, i loro volti al nulla mediatico. Di loro si conoscono solo le chiacchere che raccontano e, come per il nostro sig. vanesio, non ci viene dato sapere chi c’è veramente dietro quelle loro belle facce.
Nonostante ciò pensano di poter essere nel diritto di porre, anche con particolare violenza verbale, la domanda: “ci ete quistu!??”. Poverino!
Onestamente volevo catafottermene, come dice Montalbano, dell’ultima “riflessione” letta sul blog del Sig. Felline. Del resto, chi sono io non devo certamente spiegarlo, né al signor vanesio, né a nessun altro.
Oggi però è successo qualcosa su cui è valsa veramente la pena riflettere e mia ha fatto tornare sull’argomento con la giusta volontà di rispondere.
All’indomani delle parole rivolte dal vicepresidente del Senato, ex ministro del governo Berlusconi e senatore della Lega Nord, Roberto Calderoli, su una somiglianza con un ‘orango’, il ministro Cecile Kyenge risponde non per difendere se stessa dal vile attacco verbale subito, ma per sottolineare la necessità di correggere il linguaggio politico. Ha spiegato di non volersi rivolgere alla persona (Calderoli), “ma alla carica istituzionale che ricopre per invitarlo a fare una riflessione profonda”. Dice ancora “Da queste sedie rappresentiamo l’Italia, parliamo a nome dei cittadini. E le parole hanno un peso”. “…Se non si è in grado di tradurre un disagio in un linguaggio anche duro, ma corretto, bisogna dare l’incarico a qualcun altro che è capace di farlo”
Ministro Cecile Kyenge: chapeau!
Oggi mi diventa più facile far capire che non si tratta di difendere la persona ma l’Istituzione che si rappresenta o da cui si è rappresentati.
Sono indignato dal comportamento del Sig. Felline come rappresentante la giunta comunale. Il suo comportamento non ha solo offeso il Sig. Gianfreda ma l’intera comunità Collepassese che avrebbe
dimostrato di non essere in grado di esprimere un organismo di governo autorevole, a difesa di ogni cittadino e al di sopra di tutte le parti.
Al di fuori delle istituzioni sono liberi di percorrere qualunque strada, quando invece rappresentano le istituzioni le parole hanno un peso ed io non mi sognerei neanche un momento di rispondere alla infelice coppia Josefa Idem/ Pantaleo Gianfreda con un’altrettanta infelice accoppiata Roberto Calderoli/Luigi Felline, ci rimetteremmo tutti.
Al Sig. Vanesio un consiglio posso permettermi di darlo: studia! Impara a difendere gli indifendibili e gli indifesi ma soprattutto trova una dimensione che possa rappresentarti come persona e non come seguace di …
Mo ne vedremo delle belle, mo vedrai che uscirà fuori da questa amministrazione. Ogni amministratore avrà paura d’ora in avanti,tranquillo. Forza Pantaleo e Vito, adesso tocca a voi!!!!!!
Caro Pantaleo ti sono vicino in questo momento di canea montante nei tuoi confronti. Evidentemente non ti conoscono, in confronto ai personaggi con cui ti sei confrontato nella tua lunga attività politica l’attuale tuo ompetitor è fuffa. Immagino che avrai passato le ultime notti a spulciare rouli esattoriali alla ricerca non di morosi ma di veri e propri evasori ed elusori fiscali, penso sia una barzelletta per te pescare nel mare magnum dei tributi locali, temo che qualche amministratore stia tremando e in cuor suo stia maledicendo il nostro assessore, il quale, come ha scritto un altro frequentatore del sito, ha inconsapevolmente scoperchiato una pentola da cui mangiano a sbafo anche alcuni suoi colleghi di giunta e parenti…
Che il cielo ti ascolti
ciao Mario Mayor, vorrei tanto sapere in quale contesto presti la tua opera lavorativa, ma da come parli si evince molto bene che conosci poco le pubbliche amministrazioni, e nello specifico una realta’ militare.
Stai tranquillo che alla lunga chi non fa il dovuto dovere prima poi paga!
Ciao Danilo,
hai ragione: è giusto non generalizzare. Ma sarebbe bello che chi lavora onesamente, come te, facesse almeno sentire un minimo di vergogna a chi si comporta scorrettamente. Ne guadagnerebbero i cittadini, le istituzioni e le beneamate forze armate.
Caro Danilo, i fannulloni delle amministrazioni pubbliche esistono perché chi ci lavora e fa il proprio “dovere” non li denuncia, quindi se poi esiste qualcuno che generalizza fa bene, perché anche per me appartenete tutti alla stessa categoria fino a prova contraria. E’ la stessa cosa per i politici, mi dispiace !!! A poi se uno è sia politico che dipendente pubblico allora AMPLEIN
Mentre i nostri rappresentanti si pigliano a pesci in faccia, ma sono come i ladri di Pisa, che litigano di giorno per meglio fregarci di notte, ci sono persone che hanno fatto ore di file al comune per pagare la tassa sull’illuminazione votiva del cimitero, altri hanno dato fondo ai loro risparmi per rispondere al diktat di Vendola sull’allacciamento fognario, altri ancora sono costretti ad autentiche vie crucis per riscuotere la pensione o pagare le bollette…..povera sinistra o meglio poveri noi che abbiamo sempre votato a sinistra..la sinistra a Collepasso è ormai diventata commerciale, finanziaria e fotovoltaica..quoque tu Pantaleo..
Signor Franco Leo, La inviterei a non generalizzare sull’occupazione del consigliere in questione.
Non entro nel merito della questione in quanto non a conoscenza dei fatti, ma per favore non faccia di tutta un erba un fascio!!!
Esistono tante altre amministrazioni pubbliche che danneggiano pesantemente gli italiani facendogli pagare le tasse inutilmente.
Svolgo il medesimo lavoro del consigliere, e Le posso assicurare che data la mia dignita’ e quella di tanti altri colleghi in servizio, svolgiamo il nostro servizio onestamente credendo nelle istituzioni, le stesse istituzioni in cui crede o dovrebbe credere lei.
Cordialmente.
se i nostri amministratori e i nostri consiglieri e i loro parenti rendessero pubbliche le loro proprietà, le cartelle esattoriali, nonchè la composizione del loro nucleo familiare, la residenza dei coniugi o dei figli ne vedremo delle belle…. figli che abitano con i nonni…mogli che vivono in campagna….. c’è chi abita in una casa a tre livelli ma ha dichiarato che al primo e al terzo mancano gli infissi per cui la tarsu si riduce….credetemi ho le mani in pasta, al confronto la Idem è una santa…spero che Luigi Felline abbia scoperto inconsapevolmente un verminaio e che qualcuno abbia voglia di bonificarlo…ma chi??
Pantaleo,fatti rispettare,questa volta se è da denunciare,fallo,è il minimo che si merita questo mercenario. Vito,Pantaleo,non la fate passare liscia stavolta a st’ingrado perchè conoscendo e capendo i fatti,è troppo, è troppo.Io sono pronto a lavorare per una nuova amministrazione da sempre.Collepassesi ma che aspettiamo che sti falliti mangino ancora sulle nostre spalle? Che paese degradato.
AMMINISTRATORI,MENOZZI DIMETTITI SEI LA VERGOGNA DI QUESTO PAESE,ANDATE A CASA CA FACITI MENU DANNI.
Lu felline scrive ca lu pantaleu ete “nulla facente”.
E tutti li militari amici soi ca se facene 40 giurni te malatia all’annu ccè suntu??
Quiddrhi nu li pacamu nui cu le tasse nosce??
e poi se facene eleggere cu stane nnanzi ccasa mentre tanti vagnuni se ne vane lontanu o se ccitene te fatica a qqua ssotta.
Pantaleu rispettu ‘nciole!
Ssignurìa sinti nu sire te famija e a casa mea m’ane ‘mparatu ca ttocca tteni rispettu pe li cchiu grandi de tìe. Na cosa ete cu se critica la politica, ma nu ttocca se manca te rispettu alli cristiani, soprattuttu se cchiu grandi.
Ma sti quattru muccusi nu ane mai capitu nenzi. Basta ca se sciacquane la ucca ca iddhri rispettane la Patria e la Bandiera e poi se futtene li sordi te lu statu cu malatie ‘nventate e tutte le carte fazze ca facene cu nu bba faticane.
Vergogna alla faccia.
Il problema è che di Superman ce ne sono tanti. Vero Mario?
a ognuno il suo metodo