Il juke-box di Cristoforo, macchina del tempo

22 Novembre 2013 Off Di Pantaleo Gianfreda
Spread the love

Il juke-box WURLITZER 1650 del 1953

Il juke-box WURLITZER 1650 del 1953

Per il fisico poderoso e i vistosi baffi, sulla sua curatissima Harley Davidson Road King, Cristoforo Benegiamo (classe 1949), più che sull’alta e tormentata costiera da Otranto a Santa Maria di Leuca, lo vedresti meglio sfumare in lontananza on the road su uno sfondo del deserto californiano.

Cristoforo sull’Harley Davidson

Cristoforo sull’Harley Davidson

L’easy rider di Collepasso, in una mattinata da imprevista tregenda meteorologica, merita finalmente una mia visita, promessagli da diverso tempo.

La moto è sul carrello per protezione-gomme, ben coperta e con il cavo di alimentazione-batteria costantemente connesso, pronta così in qualsiasi momento a brillare nella luminosità salentina, non certamente oggi.

Dovete sapere, però, che il motivo prìncipe dell’incontro con il nostro versatile concittadino non è costituito dalla sua prodigiosa bike e nemmeno dai suoi pazienti ed elaboratissimi lavori in legno riciclato, da sbalordire; no, cari!

Uno scrittoio in legno riciclato

Uno scrittoio in legno riciclato

Cristoforo, come del resto chi scrive, è profondamente ancorato, musicalmente s’intende, ai favolosi anni Sessanta/Settanta e, pertanto, per riviverne in pieno suoni ed atmosfere, novello Renzo Arbore, si è installato in laboratorio un potentissimo e luminosissimo WURLITZER 1650 del 1953 da quarantotto vinili a 45 giri.

Con il motto, in alto, in corsivo, “The name that means music to millions”: una favola!

LEGGI ANCHE  Il povero Bosco e le menzogne di Manta-Pinocchio: si può essere così spudorati e abusare della buona fede di tanti ignari cittadini?!?

Ne ho visto uno coevo, ma sicuro da cento pezzi, a Cuba, làscito yankee dopo la Rivoluzione.

In sintonia con il rimbombo dei tuoni là fuori, iniziamo subito a volume medio, dato l’ambiente ristretto, con l’aggressivo “Paranoid” dei Black Sabbath.

Ma presto prevale il nostro romanticismo d’antan e allora ecco risuonare dal lontano Sessantotto, ambedue nel ricordo di una propria ragazza, “Ho scritto t’amo sulla sabbia” di Franco IV e Franco I, seguita dagli immancabili Nomadi  del grande Augusto “Un giorno insieme”.

Ora c’è da notare che sulla piattaforma Youtube ormai da diversi anni si possono trovare, in HQ e con meravigliosi video realizzati da numerosi e bravissimi utenti stessi, tutti i brani, o quasi, ci salgano in mente.

Ma, abbiate pazienza, davanti a ben 120 watt, con i bassi che scuotono i muri, è tutto un altro ascolto. Quanti han vissuto quegli anni ricordano benissimo che chi non aveva soldi in tasca poteva tranquillamente ascoltare, seduto in villa a decine di metri, quanto prescelto dall’avventore al bar di Cosimino. O di Trifone a Turi, poiché all’epoca ero ancora parecchio “ubiquo”.

Se c’era vento favorevole, anche a distanza maggiore, fatte salve le proteste dei cosiddetti matusa, insofferenti: che tempi!

E arriva il momento della difficoltosa, ma intrigante ricerca negli scatoloni della collezione di vinili a 45 giri. Sono oltre quattromila e non completamente catalogati.

LEGGI ANCHE  Il “Piano Sud 2030”: oltre 123 miliardi di euro per lo sviluppo del Mezzogiorno nel decennio 2020-2030

Il pannello dei comandi per l’ascolto

Il pannello dei comandi per l’ascolto

Vi lascio immaginare le mie frequentissime manifestazioni di stupore, nel riapparire sorprendentemente di tante copertine, rimesse da oltre quarant’anni in un angolo di lontana memoria: Gimme some lovin (Spencer Davis Group), California Dreamin’ (Mamas & Papas), Baby come back  (The Equals), With girl like you (The Troggs), Mr Tambourine man (The Byrds), Neanderthal man (Hotlegs). O l’edizione riservata ai juke-box, comprendente “Concerto grosso” dei New Trolls e, sul retro, “Molina” dei Creedence Clearwater Revival.

Sorseggiando il caffè preparato dalla moglie Rita, chiedo notizie riguardo il prezioso juke-box e la voluminosa collezione. “La passione”, è la naturale, scontata risposta.

Tutto prende avvio, per caso, nel deposito di un rigattiere di Lecce, che detiene da tempo nel retrobottega un Wurlitzer del tutto non funzionante, ma esteticamente ben conservato.

L’acquisto laborioso, il lungo e sfiancante ripristino presso un esperto in Emilia, laddove operano restauratori vintage di ogni tipo, il rientro a casa della perla rara, finalmente nella sua originale, perfetta funzionalità.

Un piacere inspiegabile il movimento, a vista, della ruota per la scelta e l’inserimento del disco sotto la puntina, con il rumore caratteristico degli scatti e del fruscìo iniziale, deve provarlo chi non sa com’è.

Occorre una moneta da 25 cents di dollaro per poter ascoltare ben cinque brani e la inserisco, digitando sul pannello dei titoli i pulsanti referenti, nell’ordine, a: “Love is blue” Paul Mauriat, “Sex machine” James Brown, “The lion sleeps tonight” Tight fit, “Little green bag” George Baker e “A wither shade of pale” Procol Harum.

LEGGI ANCHE  Le solite “sparate” propagandistiche di Salvatore Perrone

Continuiamo a discorrere di mercato e quotazione dei dischi di vinile. Esiste una graduatoria di simboli, sotto forma di lettere alfabetiche.

La “x” sta ad indicare: “disco pressoché introvabile, spesso costituisce un vero oggetto del desiderio per il collezionista, le sue quotazioni sono ovviamente stratosferiche”.

Il disco “x” di Cristoforo si chiama “Jailhouse rock” di Elvis Presley del 1957.

Ma ne ha altri di valore prossimo alla vetta, come “El condor pasa” nella versione originale dei peruviani Los Incas (1963).

Infine, mentre va Ray Charles con la sua avvolgente “I can’t stop loving you”, il lungo vortice di maltempo sembra volgere al termine e ne approfitto per riprendere l’auto in strada.

Ho trascorso quasi tre ore in un indicibile ben-essere da “eu-forìa” dei vent’anni. E’ proprio così, “le canzoni rendono ancora sensibili, le canzoni fermano il tempo che vola via, fanno bene”.

Giuseppe Lagna (Conduttore di RADIO COLLEPASSO INTERNATIONAL, Radiolibera, 1977)


Spread the love
author avatar
Pantaleo Gianfreda