“Masseria Grande”: l’attendismo e l’”incompetenza” di Menozzi aggravano lo scempio. Fermate i lavori!!!

21 Marzo 2013 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Mas GrandeNon spetta a me emanare un’ordinanza di sospensione dei lavori che stanno interessando la zona della Masseria Grande poiché si tratta di un’opera per la quale la competenza è della Provincia”, così ha dichiarato Menozzi rispondendo alla mia interrogazione presentata e discussa nel Consiglio comunale di lunedì 18 marzo, come riporta anche un articolo de “La Gazzetta del Mezzogiorno” di ieri.

Lo stesso giornale aggiunge nell’occhiello del titolo: “Il sindaco dichiara l’incompetenza”…. Che Menozzi fosse “incompetente” lo avevamo già capito da tempo ed ora è lui stesso a dichiararlo…

Questo atteggiamento rinunciatario e passivo da parte di un sindaco ricorda il classico metodo dello “scaricabarile” di chi non sa assumersi le sue responsabilità, al fine di salvaguardare il bene della comunità da lui amministrata e il suo territorio. Proprio come Ponzio Pilato, che, nonostante l’innocenza del Messia, “si lavò le mani” per non assumersi alcuna responsabilità, causando così la condanna a morte di Gesù Cristo.

Quello che sfugge a Menozzi, infatti, è che un sindaco, nell’ambito del suo territorio, ha poteri esclusivi e importanti, se sa ben usarli. Ci vuole, però, grande senso di responsabilità, amore per la propria terra, rispetto dei propri cittadini e, soprattutto, un minimo di dignità e di… coraggio.

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Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare…”, diceva di sé il pavido Don Abbondio ne “I promessi sposi”, atterrito dai “bravi” di Don Rodrigo, che gli imponevano di non sposare Renzo e Lucia.

Il pavido Don Abbondio collepassese, nonostante un presidente della Provincia della sua stessa area politica e quasi “paesano” (stendiamo “un velo pietoso” sull’assente consigliere provinciale collepassese, attento solo agli impudichi “veli” di “Ewa” e alle tristi vicende di “Sant’Anna“…), si è rifiutato di fare quello che un qualsiasi sindaco di buon senso avrebbe già fatto da tempo di fronte allo scempio provocato dagli assurdi, costosissimi (pare che costino un milione di euro!!!) e incomprensibili lavori che si M. Grandestanno effettuando vicino alla Masseria Grande, oltraggiata e sommersa dall’asfalto circostante: avrebbe immediatamente chiesto alla Provincia la sospensione dei lavori e, se non l’avesse ottenuta, avrebbe senza alcun indugio emanato un’ordinanza in tal senso.

Purtroppo, però, “il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare…” e il pavido Menozzi, nonostante i poteri che la legge gli conferisce per tutelare la sua comunità, assiste impotente e confuso alla prosecuzione dei lavori… “Uno schifo! – ha scritto su facebook un indignato cittadino -. Bloccano tutto anche se trovano un sassolino che apparteneva ai nostri trisavoli e non bloccano uno scempio del genere! Hanno rovinato e distrutto un punto di riferimento… La bellissima Masseria Grande!”.

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Al di là della legge, sarebbe bastato un minimo di buon senso per far intendere a Menozzi il dovere di un suo immediato intervento, prima che sia troppo tardi e che “i buoi scappino”.

Mi trovavo per caso stamattina ad ascoltare due cittadini commentare l’articolo della Gazzetta. Erano ambedue sconcertati dalla risposta di Menozzi e commentavano con estrema semplicità e buon senso: “Se ieu a casa mea chiamu ‘nu mesciu – diceva uno – e quiddrhu me spricula la casa, ieu cci fazzu?!? Lu lassu fare?!? Sai cci ne ticu?!? Frate meu, pijate le strofule e vattende te intru ‘sta casa!”. “Se nnu ete capace ccu face li sindacu – diceva l’altro –, ccu sse ‘nda vascia a casa”. Semplice buon senso popolare!!!

Non c’è dubbio che sarebbe stata – e sarebbe ancora – doverosa una presa di posizione forte e ufficiale del sindaco nei confronti della Provincia per bloccare i lavori, tornare attorno ad un tavolo e discutere, al fine di eliminare gli “sfregi” ambientali già effettuati e chiedere l’attuazione di un progetto che sia rispettoso del contesto ambientale e urbanistico del territorio.

La cosa grave emersa dalla discussione consiliare è che lo stesso Menozzi, nei mesi scorsi, aveva tentato, seppur timidamente, un dialogo con la Provincia, senza ottenere alcun risultato. Chi ha impedito, allora, a Menozzi di coinvolgere la sua comunità, convocare un Consiglio comunale per una chiara presa di posizione o emanare un’ordinanza di sospensione dei lavori?!? Avrebbe avuto il plauso di tutti, compresa l’opposizione, costretta oggi a sollevare ufficialmente il caso per surrogare un sindaco ed un’Amministrazione, che subiscono passivamente, in casa propria, queste gravi “offese” ambientali. D’altronde, nel Consiglio di lunedì, sono emersi con evidenza lo sconcerto e le perplessità degli stessi consiglieri di maggioranza.

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Oggi, insieme ai consiglieri Vito Perrone e Carlo Marra, abbiamo presentato una richiesta di convocazione urgente del Consiglio comunale. Spero che il Consiglio venga convocato a breve.

Per la serata di domenica 24 marzo, in Largo Municipio, ho prenotato un comizio per rendere note ai cittadini questa ed altre vicende amministrative.

Articolo de "La Gazzetta del Mezzogiorno", 20 marzo 2013

Articolo de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, 20 marzo 2013


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Pantaleo Gianfreda