Masseria Grande: “Ricorso sul «caso-rondò». La Provincia getta la spugna”

15 Dicembre 2013 Off Di Pantaleo Gianfreda
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4Gabellone (Pdl) contro Menozzi (Pdl). I tanti pasticci e scandali del centrodestra sul rondò-vergogna” era il titolo dell’articolo su questo sito del 14 ottobre scorso, dopo l’incredibile decisione della Provincia dell’”amico” presidente Gabellone (centrodestra) di ricorrere al Tar contro il Comune di Collepasso diretto dall’”amico” sindaco Menozzi (centrodestra). Una decisione incredibile che, da una parte, dimostra l’estrema confusione politica ed amministrativa dell’intero centrodestra salentino, ma che, dall’altra, si è sciolta come “neve al sole” nella prima udienza tenuta presso il Tar di Lecce.

Come riporta l’odierna “Gazzetta del Mezzogiorno”, la Provincia ha rinunciato, infatti, in sede di dibattimento, alla richiesta di sospensiva dell’ordinanza dell’Ufficio Tecnico Comunale, che aveva imposto la demolizione/rimozione dello scempio da essa realizzato nella costruzione della rotatoria e il ripristino dello stato dei luoghi.

Una vicenda che continua a creare sconcerto e scandalo, considerato che i lavori sono sospesi da mesi, creando disagi alla circolazione su una delle più importanti arterie stradali della nostra provincia, e che non si sa quando riprenderanno, nel silenzio più assoluto di Comune e Provincia.

Gabellone-vs-menozziPerché, allora, Provincia e Comune, diretti ambedue dal centrodestra, hanno speso fior di quattrini in avvocati per una vicenda il cui risultato sembrava scontato sin dall’inizio, senza riuscire ad evitare un’azione temeraria, frutto solo di “dispettucci”, rancori e vendette all’interno del centrodestra?!?

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Non so quanto abbia speso la Provincia per sostenere una tesi risibile e inconcludente. So, però, quanto ha già speso il Comune di Collepasso per difendersi: ben 3.170 euro, quale parcella, già liquidata, all’avv. Francesco Baldassarre, fratello del più noto europarlamentare di centrodestra Raffaele.

Verrebbe il dubbio che tutta l’operazione sia servita solo a “foraggiare” amici e amici degli amici…

Di seguito l’articolo di Antonio De Matteis nelle odierne cronache provinciali della Gazzetta.

Dietrofront della Provincia sul ricorso presentato al Tar contro il Comune per chiedere l’annullamento dell’ordinanza di demolizione/rimozione e ripristino dello stato dei luoghi relativo ai lavori di costruzione del rondò che, all’altezza della “Masseria Grande”, dovrebbe mettere in sicurezza lo svincolo tra la SP361 (Maglie-Collepasso-Gallipoli) e la SP69 (Casarano-Masseria Grande).

La decisione a sorpresa è giunta in Camera di Consiglio, quando la Provincia, di fronte alle eccezioni difensive del Comune, elaborate dall’avvocato Francesco Baldassarre, ha rinunciato all’istanza di sospensiva dell’ordinanza. Il legale aveva fatto notare «l’omessa indicazione dell’ingresso monumentale della “Masseria Grande” negli elaborati progettuali, ascrivibile a responsabilità esclusiva della Provincia e dei progettisti dalla stessa incaricati» ed evidenziato una contraddizione palese: il fatto che la Provincia «con suoi formali provvedimenti non solo ha riconosciuto le difformità delle opere eseguite rispetto al progetto approvato ma ha dato integrale esecuzione all’ordinanza rimuovendole». E in effetti a settembre il piano rialzato realizzato «in modo difforme rispetto al progetto che prevedeva invece opere di scavo e sbancamento» per costruire il rondò non solo è stato smontato ma è stata realizzata anche una bretella (era in progetto) che in qualche modo sta permettendo il transito sulla provinciale fiancheggiando il cantiere pur in presenza della segnaletica di divieto. Il presidente della sezione del Tar ha richiesto la precisazione a verbale che la «rimessa in pristino» eseguita dalla Provincia soddisfaceva il Comune fatta salva, ovviamente, la questione dell’abbattimento dell’ingresso monumentale alla masseria per la quale è in atto il sequestro probatorio disposto dalla Procura. A questo punto per procedere con i lavori, fermi per la seconda volta da circa due mesi, andrà trovata una soluzione capace di conciliare l’esigenza della messa in sicurezza dello svincolo con il rispetto per un luogo simbolo quale la «Masseria Grande».

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Antonio De Matteis, La Gazzetta del Mezzogiorno, domenica 15 dicembre 2013


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Pantaleo Gianfreda