Si insediano i due nuovi parroci. Don Oronzo: “Unità nella diversità”. Don Antonio: “Stola e grembiule”

26 Agosto 2013 Off Di Pantaleo Gianfreda
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DSCN0849Si sono ufficialmente insediati, alla presenza dell’arcivescovo mons. Donato Negro, i due nuovi parroci don Oronzo Orlando, per la Chiesa Matrice, e don Antonio Russo, per la Chiesa Cristo Re.

Un vero e proprio “momento storico”, come lo ha definito il nuovo arciprete don Oronzo Orlando, che ha visto il quasi contemporaneo insediamento dei parroci, ambedue collepassesei, alla guida delle due parrocchie.

Nella serata di sabato 24 agosto, presso la Chiesa Madre, si è svolta la cerimonia di insediamento del nuovo parroco e arciprete don Oronzo Orlando. Insieme all’Arcivescovo erano presenti il parroco uscente don Celestino Tedesco, che ha ringraziato con voce flebile e commossa il suo popolo e che continuerà a dare il suo contributo alla comunità di Collepasso, il Vicario diocesano mons. Quintino Gianfreda, don Antonio Russo e don Giuseppe Mengoli (tutti e tre originari di Collepasso), il diacono prof. Salvatore Marra, don Stefano Micheli, dal prossimo 31 agosto parroco della Chiesa di san Rocco di Galatina, che, presente in questi ultimi anni per “dare una mano” a don Celestino, ha coinvolto attivamente nella sua energica azione pastorale tante famiglie, tanti ragazzi e giovani, lasciando una forte impronta del suo breve e indimenticabile passaggio a Collepasso. Erano presenti altri sacerdoti di Curia e la rappresentanza amministrativa del Comune.

Don Oronzo, l'Arcivescovo e don Antonio nel corso della S. Messa presso la Chiesa Cristo Re

Don Oronzo, l’Arcivescovo e don Antonio nel corso della S. Messa presso la Chiesa Cristo Re

La mattina successiva, domenica 25 agosto, presso la Chiesa Cristo Re, identica cerimonia si è svolta per l’insediamento del nuovo parroco don Antonio Russo. Oltre all’Arcivescovo, al Vicario vescovile, al diacono prof. Marra e all’Amministrazione comunale, erano presenti altri sacerdoti di Curia, il diacono Antonio Saccomanno, il zollinese don Francesco Vincenti e l’indimenticabile (almeno per noi “giovani sessantenni”) e ormai anziano don Cesare Palma, che nel 1961-62 fu viceparroco di Collepasso e il cui trasferimento a Martano come parroco provocò, in quei tempi ormai lontani, una vera e propria rivolta da parte dei fedeli, in particolare da parte di noi ragazzi e giovani degli “anni ‘60”.

Senza dilungarmi sulle due cerimonie, che nel loro rituale canonico conservano sempre quell’aurea suggestiva di antica tradizione, c’è un filo comune che lega l’insediamento dei due nuovi parroci, una volontà comune di rappresentare una Chiesa sempre più vicina al popolo e al mondo contemporaneo. Lo si è colto chiaramente nell’essenza dei messaggi di grande apertura religiosa e di grande rilevanza sociale che i due nuovi parroci hanno rivolto al loro popolo e all’intera comunità.

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Ho un motto che mi guiderà nei prossimi anni: ‘l’unità nella diversità’… La diversità può e deve essere ricchezza…”, ha detto don Oronzo nel saluto alla sua nuova comunità, in linea con quanto scritto per l’imminente Festa patronale della Madonna delle Grazie: “Ho un sogno che porto nel cuore: poter realizzare ‘l’unità nella diversità’… I talenti che Dio ci ha donato siano sfruttati per il bene della Chiesa e della società come per il bene della comunità cristiana di Collepasso”.

Gli ha fatto eco, il giorno successivo, don Antonio Russo nel saluto alla sua nuova comunità, riecheggiando l’indimenticabile e amato don Tonino Bello: “Vengo tra voi in tutta umiltà come ambasciatore di Dio, munito di stola e grembiule”.

Due messaggi forti e semplici, che colgono la sintonia dei due nuovi parroci ed esprimono il valore umano, sociale e religioso dei due sacerdoti, desiderosi di essere “uomini in mezzo agli uomini”.

Nel messaggio di don Oronzo c’è l’essenza dell’odierna Chiesa e della comunità ecclesiale aperta al mondo, secondo gli insegnamenti conciliari, e gli echi di un recente messaggio di Papa Francesco: “L’unità e la diversità nella Chiesa sono una ricchezza. Nella Chiesa ci sono varietà, diversità e non deve esserci piatta uniformità, ma la ricchezza dei doni che distribuisce lo Spirito Santo. Se tutti sono in relazione gli uni con gli altri e concorrono a formare un unico corpo vitale, è possibile ricevere da Lui la vita divina e rimanere uniti al Papa e ai vescovi, imparare a superare personalismi e divisioni, a comprendersi maggiormente, ad armonizzare le ricchezze di ciascuno, in una parola a voler più bene a Dio e alle persone che ci sono accanto, in famiglia, in parrocchia, nelle associazioni”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, nel messaggio di don Antonio si coglie l’intensa pastorale cristiana di don Tonino Bello, il suo amore per Dio, per il “prossimo” e per il ruolo sacerdotale. “La stola ed il grembiule – scriveva don Tonino – sono quasi il diritto ed il rovescio di un unico simbolo sacerdotale. Anzi, meglio ancora, sono come l’altezza e la larghezza di un unico panno di servizio: il servizio reso a Dio e quello offerto al prossimo. La stola senza il grembiule resterebbe semplicemente calligrafica. Il grembiule senza la stola sarebbe fatalmente sterile”.

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Insegnamenti di grande attualità ed efficacia, che guideranno certamente l’azione pastorale dei due nuovi parroci…

Per finire, ritengo doveroso tratteggiare alcune note biografiche dei due sacerdoti collepassesi, già ben conosciuti ed apprezzati dall’intera comunità.

Don Oronzo Orlando è nato a Collepasso il 19 giugno 1956. Chierichetto a 5 anni e orfano di padre a 9, si lega profondamente alla madre e al parroco don Salvatore Miggiano, figure centrali nella sua vita e nella sua formazione umana e cristiana. Entra nel seminario di Otranto nel 1968, in seconda media. Compie i tre anni del Liceo classico presso il Seminario regionale di Taranto e i cinque di Filosofia e Teologia presso il Seminario regionale di Molfetta.

Viene ordinato sacerdote il 28 dicembre 1980, nella Chiesa “Natività della Beata Vergine Maria”, dall’arcivescovo mons. Nicola Riezzo. Il 5 ottobre 1981 inizia la sua prima esperienza pastorale a Maglie, come viceparroco della Chiesa della Madonna Immacolata. Il 2 dicembre 1990 ritorna a Collepasso come parroco della Parrocchia Cristo Re. In quell’epoca la Parrocchia ha ancora sede in via Bellini, nella Chiesa dedicata a San Francesco. Nonostante sia da tempo disponibile un’ampia area agricola alla periferia del paese donata da un sacerdote collepassese, il progetto della nuova Chiesa tarda, infatti, ad essere approvato, a causa delle divisioni delle maggioranze amministrative dell’epoca. Grazie allo stimolo costante di don Oronzo e all’impegno del Commissario Prefettizio dott. Francesco Greco e della nuova Amministrazione del prof. Leonardo Malorgio, il progetto viene approvato nel 1993. Don Oronzo sovrintende con impegno e passione alla costruzione della nuova Chiesa e delle annesse strutture pastorali e ricreative, inaugurate il 23 novembre 1997 dall’illustre ed indimenticabile arcivescovo mons. Francesco Cacucci, oggi arcivescovo di Bari. A seguito del ritiro dell’amato e indimenticabile don Celestino Tedesco per motivi di età e di salute, don Oronzo viene nominato parroco della Chiesa Matrice, dove si insedia nella serata di sabato 24 agosto, a 69 anni dalla nomina, avvenuta il 23 agosto 1944, del suo antico maestro e mentore don Salvatore Miggiano, parroco per 46 anni.

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Don Oronzo è il sesto parroco della Parrocchia “Natività della Beata Vergine Maria” sin dalla sua costituzione, avvenuta nel 1855, ed il terzo sacerdote collepassese ad assumerne la guida, dopo don Giuseppe Manta e don Lorenzo Manta. I precedenti parroci sono stati don Domenico Picha (1855-1867), don Giuseppe Manta (1867-1921), don Lorenzo Manta (1921-1944), don Salvatore Miggiano (1944-1990) e don Celestino Tedesco (1990-2013).

Don Antonio Russo è nato a Collepasso il 16 settembre 1944. Diplomatosi in Ragioneria, si è poi laureato in Lettere e, dal 1980 al 1994, ha insegnato presso l’Istituto Professionale di Collepasso, di cui, negli stessi anni, è stato anche apprezzato direttore. Il prof. Russo frequenta, al contempo, con impegno e devozione la Parrocchia Cristo Re, ubicata ancora nella Chiesa di via Bellini e posta a pochi metri dalla sua casa, dove abita da sempre e dove assiste per anni con affetto filiale l’anziana madre.

Nel 1994, a 50 anni, egli matura definitivamente la vocazione al sacerdozio e, nello stesso anno, entra nel Collegio Capranica di Roma. Nella Città Eterna il prof. Russo compie gli studi di Filosofia presso l’Università Pontificia S. Giovanni e quelli di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana. Viene ordinato sacerdote il 5 settembre 1998 dall’arcivescovo di Otranto mons. Francesco Cacucci nella nuova Chiesa Cristo Re di Collepasso, la sua parrocchia di appartenenza, dove aveva maturato la sua vocazione incoraggiato dal parroco don Oronzo Orlando. Pochi giorni dopo, il 20 settembre 1998, il novello sacerdote viene inviato a Zollino presso la Chiesa “SS. Pietro e Paolo”, di cui è stato parroco sino alla nomina di nuovo pastore della Parrocchia Cristo Re, dove si è insediato ufficialmente nella mattinata di domenica 25 agosto.

Don Antonio è il terzo parroco della seconda parrocchia di Collepasso sin dalla sua istituzione, avvenuta nel 1984, dopo don Celestino Tedesco (1984-1990) e don Oronzo Orlando (1990-2013).

Per don Antonio è un vero e proprio “ritorno a casa”. Non solo un ritorno “a tempo pieno” nel suo paese di origine, dove ha sempre risieduto, ma, soprattutto, un ritorno nella sua parrocchia di origine, “culla” della sua matura vocazione sacerdotale, di cui oggi è il pastore.

Ai due nuovi Parroci gli auguri di buon lavoro!


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Pantaleo Gianfreda