Numero Uno

7 Settembre 2013 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Gianluigi_Buffon_1Gianluigi Buffon, non è una bandiera. Le bandiere sono icone, suggestioni a vedersi, cioè da mostrare al popolo tifoso perché ricordi la propria storia, a volte anche un po’ ruffiane: se la facciamo sventolare, la gente resterà ipnotizzata e qualcosa ci perdonerà. No, Buffon non è una bandiera. Con gli anni lo diventerà, ma oggi è qualcosa di diverso, è un simbolo, un campione assoluto, un fuoriclasse del ruolo come lo fu Zoff negli anni che furono, senza tempo e diremmo senza confini: oggi è soprattutto il simbolo dell’italianità. Lui che ha dichiarato che non rinuncerà mai ad una chiamata della nazionale, anzi lui la definisce chiamata della nazione e che considererebbe un gesto di rifiuto addirittura come una diserzione. Lui che nelle prossime due partite raggiungerà il record di presenze di Cannavaro. Lui che è apprezzato ovunque anche grazie a quel titolo mondiale conquistato nel 2006 in azzurro. Se chiedete ad un amante del calcio quali sono i migliori giocatori italiani che abbia mai visto, risponderà probabilmente Baggio o Rivera, qualcuno forse Del Piero o Totti, altri Mazzola o Paolo Rossi. Se domandate a chiunque chi sia attualmente il nostro calciatore più forte dirà Pirlo o Balotelli o al massimo De Rossi insieme a Giuseppe Rossi e Cassano. Questo perché si tratta di giocatori di movimento, a differenza del portiere. Ecco, la grandezza del capitano della Juve e della nazionale è tutta qui: oggi è ancora il numero uno in tutti i sensi anche se gioca nel ruolo di portiere, ma soprattutto perché gioca esattamente come 10 anni fa, come se il tempo non fosse passato, anzi, nelle ultime due stagioni ha trovato una forma fisica che gli permette di avere una continuità di rendimento impressionante. Non a caso il C.T. Prandelli lo porterà con sé  come capitano e portabandiera sull’aereo che condurrà la spedizione azzurra ai mondiali di Brasile 2014.

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Il campo non inganna, Gianluigi Buffon è un calciatore ed un portiere fondamentale per la Juventus e per le sorti della nostra nazionale azzurra. Non è ancora una bandiera, ma solo perché ancora gioca e lo fa alla grande cioè non è solo un paravento da esibire dalla società e dalla squadra in caso di sconfitta. E’ un campione e gioca ancora da campione!!

Antonio Leo


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Pantaleo Gianfreda