“Habemus Papam”: è Francesco il nuovo “vescovo di Roma”

14 Marzo 2013 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Papa FrancescoE’ Francesco il nuovo “vescovo di Roma”. Il nuovo Papa della Chiesa Cattolica.

Un nome, Francesco, che è già un programma e un’indicazione di quello che sarà e farà questo Papa, considerato un riformatore all’interno della Chiesa.

Una persona semplice, umile, riservata, attenta ai poveri e dotta.

Gesuita, arcivescovo di Buenos Aires, dove è nato il 17 dicembre 1936, Jorge Mario Bergoglio è di origine italiana ed è noto per uno stile di vita segnato dall’austerità e dalla semplicità.

Il card. Bergoglio in metropolitana a Roma, prima dell'elezione

Il card. Bergoglio in metropolitana a Roma, prima dell’elezione

A Buenos Aires il card. Bergoglio ha sempre abitato in una piccola stanza monacale nella sede dell’arcivescovado, aveva l’abitudine di girare in autobus e in metropolitana e quando venne nominato cardinale chiese ai fedeli di non fare il viaggio a Roma e di destinare i soldi ai poveri.

Nel Conclave del 2005, che elesse Benedetto XVI, Bergoglio fu il cardinale che ottenne il maggior numero di consensi e, secondo molte testimonianze, chiese quasi in lacrime ai cardinali di non essere eletto. Certo è che fu il principale antagonista del card. Ratzinger, sul quale, poi, a quanto riportato da altre fonti, fece convergere i suoi voti.

Questa volta, invece, di fronte all’impellente bisogno di rinnovamento, di cambiamento e di purificazione della Chiesa Cattolica, il Conclave lo ha voluto Papa. La data di mercoledì 13 marzo 2013 (13.3.13) è già nella Storia…

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Una scelta dirompente, in contrapposizione alle spinte conservatrici della Curia romana.

Anche per i non credenti, c’è qualcosa di misterioso e di trascendente in alcune scelte della Chiesa, che sembrano ispirate proprio dallo Spirito Santo!

Francesco si è presentato all’immensa folla di piazza San Pietro con semplicità e umiltà, con i suoi occhi buoni, suscitando grande simpatia e affetto in tutti.

BergoglioFratelli e sorelle, buonasera – ha detto, appena affacciatosi dal loggione di San Pietro -. Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo alla fine del mondo… Vi ringrazio dell’accoglienza”. Ha voluto poi pregare insieme ai presenti per il “vescovo emerito Benedetto XVI” e si è rivolto ai fedeli chiedendo sostegno con un gesto emblematico. “Vi chiedo un favore – ha detto -. Prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo una preghiera a Dio, dal popolo, perché benedica il suo vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me”.

Un gesto profetico e di grande impatto comunicativo, con il quale Francesco riconosce all’assemblea del popolo di Dio una funzione centrale nella sua nuova Chiesa. Emblematica anche la scelta del nuovo “vescovo di Roma” di presentarsi ai fedeli con una semplice croce di ferro (e non quella papale d’oro) sulla sua veste bianca.

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Un Papa, insomma, che dà speranza e fiducia e che accogliamo con grande affetto, fervore e devozione.

Vi confesso che ho sempre sperato che il nuovo Papa assumesse il nome di Francesco.

Questa sera ero a Lecce all’assemblea provinciale PD presso l’hotel Tiziano. Mi ero prenotato in ritardo per intervenire (ero 24°), ma la noia e una certa insofferenza stavano prendendo il sopravvento su di me ed ero deciso ad andare via. Appena si è sparsa la voce della fumata bianca, però, ho atteso con impazienza e curiosità, insieme a tanti altri, l’annuncio dell’identità e il nome del nuovo Papa dai video della hall. Nel frattempo, si conversava sul nuovo possibile Papa e, mischiando sacro e profano, si “cazzeggiava” sull’assemblea che si stava svolgendo. “Appena vedo il nuovo Papa, vado via – dicevo ad un amico -. Però, se il nuovo Papa si chiamerà Francesco, non me ne vado. Torno in sala ed intervengo!”.

Saranno state le antiche frequentazioni ecclesiastiche a farmi percepire quello che stava accadendo o l’azzardo di un “pessimista-inguaribile ottimista”, qual io mi ritengo, che non sperava in tanta “bontà di Dio”?!? Non lo so… certo è che, felice per l’elezione di Bergoglio e per il nome assunto, dopo aver ascoltato il suo messaggio e applaudito, rientravo in sala… giusto in tempo, però, per approvare anch’io l’aggiornamento a nuova data dell’assemblea, considerata la stanchezza e l’ora ormai tarda…

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Jorge Mario BergoglioNella nuova data interverrò certamente – il buon Dio permettendo! – e parlerò prima di tutto del nuovo “vescovo di Roma”… Quante cose ha da insegnare a tutti, anche nell’attuale e travagliato momento politico, questa elezione per certi versi rivoluzionaria, che dimostra la grandezza, la lungimiranza, l’intelligenza e la saggezza della Chiesa “mater” e, secondo S. Ambrogio, anche “casta meretrix”, che, di fronte alle tempeste del mondo e ai gravi peccati di tanti suoi vescovi, sacerdoti e fedeli, sa indicare la strada della purificazione, del rinnovamento, del ritorno alle origini, della fratellanza, dei poveri, degli umili… quella indicata da Francesco, il Poverello d’Assisi… quella che – mi auguro di cuore – certamente seguirà Francesco, il nuovo “vescovo di Roma”!


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Pantaleo Gianfreda