Giovedì 12 giugno, ore 21.00, cinema Ariston, “Non ci sono poteri buoni”: evento musicale dedicato a De André

10 Giugno 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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De AndréGiovedì 12 giugno, alle ore 21.00, presso il cinema Ariston di Collepasso, “Non ci sono poteri buoni”, evento musicale dedicato a Fabrizio De André e organizzato da Arci Kronos di Collepasso e Arci provinciale.
Partecipano: Mino De Santis (voce e chitarra), Donato Chiarello (voce narrante), Marcello Zappatore (chitarra), Stefano Rielli (contrabasso), Gianluca Milanese (flauto), Ovidio Venturoso (cajon).
L’idea e i testi sono di Alberto Minafra.
E’ proprio quest’ultimo a presentare l’evento, che rientra in una trilogia di spettacoli organizzati per ricordare l’indimenticabile cantautore genovese.
“Lo spettacolo – dice Minafra – è ispirato all’album ‘Storia di un impiegato’, scritto da De Andrè nel luglio del ’73. Un impiegato legge un articolo che parla degli anni settanta e nella sua testa risuonano le storie di alcune canzoni di De Andrè attraverso un delirio iniziale e poi un brusco risveglio, che, alla fine di un lungo ragionamento, portano all’amara conclusione che… ‘non ci sono poteri buoni…’.
Si parla delle Brigate Rosse e della loro eterodirezione (con il “cervello” presso la scuola Hiperyon di Parigi), della strage di via Fracchia a Genova, del memoriale Moro ritrovato per ben due volte in via Montenevoso a Milano, del rapimento Sossi, dell’omicidio Coco, delle stragi di Stato, della strage di via Fani e della successiva uccisione di Aldo Moro. Si passa dal periodo di ‘pacificazione’ degli anni ’90 e la truffa sociale delle privatizzazioni al G8 di Genova.
De Andrè – conclude Minafra – aveva già immaginato tutto e lo aveva raccontato nella sua opera. Il potere si serve di un altro potere… Il potere ti sorveglia, ti fa crescere e fa in modo di utilizzarti col tuo consenso… il potere è cinico e arriva dove vuole… sperando di non far rumore. Non ci sono poteri buoni! I poteri non si abbattono… si imprigionano, si arginano, si utilizzano… ma non si abbattono. Il potere trova sempre la forza di rigenerarsi… talvolta cattura il nemico… gli offre un posto nei suoi meccanismi ed inverte l’ordine delle sue priorità ideologiche”.


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Pantaleo Gianfreda
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