Incidente sulla Maglie-Collepasso, si riaccende la polemica politica. Abaterusso (Pd): “Il rondò? Un pasticcio”

10 Dicembre 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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MG0COLLEPASSO – “Il pasticcio del rondò è servito”. Gabriele Abaterusso, coordinatore della segreteria provinciale del Pd, interviene sulla tragedia dell’Immacolata nel corso della quale un anziano di Collepasso ha trovato la morte andando a collidere con la sua auto contro un’altra vettura.
Nel mirino finisce proprio la mancanza di sicurezza del punto in cui il sinistro è avvenuto, all’altezza di “Masseria Grande” sulla provinciale che collega Collepasso a Maglie. “Il primo pensiero – afferma Abaterusso – va all’anziano di Collepasso deceduto e ai suoi familiari. E per questo non intendiamo calcare la mano sulle eventuali responsabilità di una situazione che si trascina da anni. Vorremmo però, semplicemente, che chi di dovere intervenisse con urgenza per mettere in sicurezza la strada”.
Nelle settimane scorse il Pd ha chiesto di accelerare i lavori e un parlamentare, Federico Massa, ha presentato un’interrogazione. Della vicenda è stato interessato anche il Prefetto. E’ stato in particolare il consigliere comunale collepassese Pantaleo Gianfreda, membro dell’assemblea provinciale del Pd, a evidenziare a più riprese la pericolosità della zona per gli automobilisti e “lo scandalo” di un cantiere aperto rallentato e bloccato da lungaggini burocratiche di ogni tipo. Non è mancata la polemica politica con il presidente della Provincia Antonio Gabellone chiamato in causa per “la telenovela del rondò”. Sul posto si è anche tenuta nei mesi scorsi una conferenza stampa con Gianfreda, il consigliere comunale Pd di Casarano Gabriele Caputo e il candidato alle Provinciali Massimo Manera. In quell’occasione i tre esponenti democratici denunciarono l’insostenibilità della situazione. E ora, per la morte dell’uomo la sera dell’Immacolata, si parla già di “tragedia annunciata”.
“Oggi, di fronte a questo evento luttuoso – asserisce dal canto suo Abaterusso – chiediamo che la Provincia definisca subito un cronoprogramma che indichi con certezza sia l’immediata messa in sicurezza sia il termine dei lavori. Tra omissioni, difformità dal progetto e ritardi il rondò rappresenta un pessimo esempio di amministrazione. Ma se a ciò non si può riparare si risponda almeno alla domanda di sicurezza di migliaia di cittadini che attraversano quell’area e si eviti il rischio di ulteriori tragedie”.

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Sandra Signorella, ilpaesenuovo.it, 9.12.2014


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