Le menzogne dell’arbitro Pignalosa costano alla Stella 200 euro di multa

21 Marzo 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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L'arbitro Nicolò Pignalosa

L’arbitro Nicolò Pignalosa

Ancora una volta ci tocca denunciare pubblicamente (ci è possibile solo questo!), al di là delle prese di posizione pregiudiziali e corporative di alcune “anime candide” che pontificano “a prescindere”, l’inadeguatezza e lo strapotere di alcuni arbitri (normalmente i meno capaci), che, sentendosi evidentemente impuniti e “onnipotenti”, procurano danni non trascurabili alle società e alle squadre di calcio.

A un mese esatto dal vergognoso referto dell’arbitro Andrea Mecca, che costò 500 euro di ammenda alla Stella (poi ridotta a 200 dopo il ricorso) per fatti “fantasiosi” avvenuti fuori dal campo dopo l’incontro con il Campi, un’altra ingiusta “tegola” piomba sulla Stella.

Il Giudice sportivo, dopo l’incontro casalingo della Stella con il Porto Cesareo di domenica 16 marzo, ha comminato alla Stella del Colle un’ammenda di 200 euro, perché, secondo quanto riportato nel referto arbitrale, “A fine gara, alcuni calciatori non identificati, colpivano la porta dello spogliatoio del Direttore di gara con calci e sputi” (!!!!!).

Una circostanza, quella riportata nel referto dell’arbitro Nicolò Pignalosa, assolutamente infondata. Un fatto mai verificatosi. Una menzogna clamorosa ed indecorosa, riportata senza ritegno con il meschino obiettivo di vendicarsi e danneggiare la società. Tutti i numerosissimi testimoni, me compreso, smentiscono categoricamente che si sia verificata una tale circostanza.

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Quest’ulteriore fatto qualifica l’arbitro Pignalosa per quello che è stato ed è.

Al contempo, pur esprimendo rispetto e considerazione per la maggioranza degli arbitri che fanno coscienziosamente il loro lavoro, c’è da riflettere amaramente sulla serietà di qualcuno, succube di “deliri di onnipotenza”, e sulla necessità di una profonda riforma dei regolamenti calcistici e della Giustizia sportiva.

Nelle due precedenti occasioni, che hanno visto quest’anno altri giovanissimi arbitri (Reginaldo Ventresca di Brindisi e Andrea Mecca di Taranto) artefici di falsità e diffamazioni incredibili, ho inviato vibrate proteste e circostanziate denunce (a quanto pare rivelatesi inutili) al Comitato Regionale FIGC e al Comitato regionale Arbitri.

Continueremo a denunciare agli Organi competenti simili ignobili comportamenti, ma fino a quando dovremo sopportare situazioni così incredibili, vergognose e dannose?!?


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Pantaleo Gianfreda