Piero Schirinzi, un creativo al servizio della comunicazione. Le immagini oniriche dell’artista salentino in mostra fino al 29 giugno a Ostuni

26 Giugno 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Piero Schirinzi

Piero Schirinzi

Veterano dell’arte, creativo e in continua ricerca di nuove tecniche e nuovi mezzi d’espressione, Piero Schirinzi (Verbier, Belgio, 10 settembre 1960), dopo aver frequentato gli studi d’arte e aver maturato una lunga esperienza nel campo delle arti figurative, ha sviluppato la sua formazione artistica nel campo della comunicazione visiva, in cui opera da oltre vent’anni come grafico pubblicitario e, parallelamente, come grafico illustratore. Nel suo percorso creativo emergere dirompente la visione del “gioco”, attraverso cui l’artista sperimenta e si dimostra alla continua ricerca di nuovi stimoli e visioni.
Non a caso negli ultimi anni si è intensificata la sua attività nel campo delle scenografie multimediali per il teatro e per la realizzazione di cortometraggi e videoclip animati, come “La processione” dei Muffx, con la regia e animazione di Hermes Mangialardo; un video in cui l’immaginario del sacro e del profano che nei paesi del sud trova la sua massima rappresentazione, soprattutto visiva, rivive attravesto immagini grottesche ed un’animazione incalzante. E sono tante le collaborazioni con filmmakers professionisti che lo hanno portato a sperimentare in questo nuovo campo.
Non solo designer. Tanti i riconoscimenti anche nel teatro, con la nota ed affermata Compagnia Teatrale “La Calandra”, diretta dal bravo regista salentino Giuseppe Miggiano, come il premio “Miglior attore non protagonista”, riconosciuto a Schirinzi in occasione dello spettacolo “Orlando Furioso”, nell’ambito del Festival di Montecarlo di Lucca del 2013.
Dopo le esperienze teatrali, Piero Schirinzi è protagonista assieme a Donato Chiarello (con lui attore della Compagnia Teatrale “La Calandra” di Tuglie) di “Riconoscere”, il cortometraggio diretto dal giovane regista Enrico Conte. Un lavoro realizzato a budget zero con la collaborazione gratuita degli attori e delle amministrazioni comunali delle diverse località caratteristiche del Centro e Basso Salento che hanno fatto da sfondo alla storia.
Una storia suggestiva che ruota attorno alla figura di Rinaldo Riva, interpretato da Schirinzi. Sullo sfondo il Salento degli anni ’30, una terra che assiste ai tormenti dei due protagonisti, che si ritrovano a dover fronteggiare drammi del presente e fantasmi del passato. Rinaldo vive da delinquente al soldo di Don Cosimo, ma un giorno la sua vita cambia per sempre: un terribile fatto di sangue lo porta a costituirsi dai carabinieri, dove il Maresciallo (interpretato da Donato Chiarello), ascolta la sua confessione, dando vita a un intenso dialogo.
All’origine del progetto, nato da un’idea concepita e sviluppata nell’arco di una sola notte, nel dicembre del 2008, direttamente da Enrico Conte, la passione e l’amore per l’arte e per la creatività. Le riprese, della durata di un mese esatto, si sono svolte nell’ottobre 2009 in diverse, piccole, comunità del Salento centrale e meridionale.
“La storia – dice ancora il giovane regista – descrive una realtà che forse troppo spesso viene dimenticata, a favore della trasmissione di un’immagine più rassicurante del Salento ‘d’amare’, una realtà di miseria e di soprusi, ma anche di desiderio di rivalsa sui meccanismi di cui i meno fortunati finivano per essere vittima. La scelta di non fornire una collocazione specifica, all’interno del contesto salentino, vuole proprio rendere l’idea di una situazione generale e tutt’altro che delimitata, la forma del racconto cerca di essere accattivante per fornire allo spettatore l’interesse necessario a ché si possa affezionare, sebbene nelle ristrettezze della durata, ai personaggi per provare il desiderio di capire cosa è accaduto e cosa accadrà loro, fino ad un finale che rifugge la semplice rassicurazione a favore di un senso di incertezza più ampio che meglio rispecchia la difficoltà che si respirava ai tempi”.
Molte delle sue opere non hanno un titolo poiché nascono come tavole preparatorie di prodotti audiovisivi o illustrazioni per l’editoria, e le immagini, anche se scorporate dal loro contesto, si possono considerare opere a se stanti, che possono vivere di vita propria.
La sua arte, la pittura digitale, nasce dalla fusione della computer grafica, matite colorate, fogli ed acquerelli. Alfredo Ronzino la descrive con queste parole: “Schirinzi realizza un percorso da consumarsi in un tempo passato: quello dell’infanzia. Vissuto con gli occhi di un’anima non contaminata, il cui contesto è puro, la cui aria è satura di colori; è il tempo dell’entusiasmo, della scoperta del mondo, tangibile e spirituale.
Immagini fantastiche, a volte oniriche, dove nulla è turbamento per lo spirito; dove, anzi, questo si quieta nella mitezza dei contrasti cromatici,nell’armonia tra paesaggi e figure”.
E c’è tempo fino a domenica 29 giugno per ammirare le opere di Schirinzi: all’interno dello spazio espositivo della galleria d’arte ‘La bottega dell’Angelo’ a Ostuni, è attiva “Viaggio digitale”, la personale dell’artista salentino con una selezione dei suoi lavori.
Salento.com, 26.6.2014


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Pantaleo Gianfreda
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