“Forza Italia” o “Farsa Italia”?!? Le polemiche “tangenziali” di Cacciapaglia, Menozzi, R. Sindaco e le contorsioni di Gabellone

28 Febbraio 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Il nuovo tracciato della Tangenziale approvato dal Consiglio comunale del 20 febbraio

Il nuovo tracciato della Tangenziale approvato dal Consiglio comunale del 20 febbraio

Il Consiglio comunale del 20 febbraio scorso ha approvato quasi all’unanimità (una sola astensione) il nuovo tracciato della tangenziale di Collepasso, che ora ricade tutta in agro di Collepasso ed esclude le poche centinaia di metri che ricadevano in quello di Parabita.

La decisione si è resa necessaria in seguito ad una riunione presso la Provincia convocata dopo la decisione del Consiglio comunale di Collepasso dell’11 febbraio scorso, che aveva revocato la delibera consiliare del 4 aprile 2012 (quella che prevedeva la “bretella-mostro” in agro di Parabita) e confermato l’originario tragitto della tangenziale approvato con delibera del 20 aprile 2010 della precedente Amministrazione, confermato il 29 novembre 2011 con l’attuale Amministrazione. Nel corso della riunione presso la Provincia, l’Amministrazione di Parabita ha assunto posizioni intransigenti e “minacCOIse”, pretendendo la riconferma del progetto con la “bretella-mostro” e minacciando il boicottaggio dell’intera opera. Il sindaco di Parabita avv. Alfredo Cacciapaglia, dopo la decisione dell’11 febbraio, ha persino gridato “allo scandalo, parlando di violazione del protocollo firmato solo qualche giorno prima tra i due enti”.

Non so se tale “protocollo” sia stato mai effettivamente firmato dalle Amministrazioni dei due Comuni. Certo è che, dopo la decisione consiliare dell’11 febbraio, si è scatenata una dura polemica tra il sindaco forzitalico di Parabita, che è stato a sua volta contestato dalle opposizioni parabitane, e quello forzitalico di Collepasso, con il “corollario” del neoforzitalico Roccuccio Sindaco, noto “ventriloquo” del consigliere (ed ex assessore) provinciale Salvatore Perrone, a suo tempo “garante” delle “COInteressenze” politiche e dello scempio ambientale provocato dalla “bretella parabitana”.

L’oscena decisione, duramente contestata dal centrosinistra, assunta dall’attuale maggioranza nel Consiglio del 4 aprile 2012 e il suo continuo zigzagare su questa vicenda hanno fatto perdere quasi due anni alla realizzazione del progetto. In quel fatidico 4 aprile, “tutti insieme appassionatamente” (con il voto contrario delle opposizioni e l’astensione di un solo consigliere di maggioranza), il sindaco Menozzi e il vicesindaco Sindaco, con la “regìa” dell’allora assessore provinciale Perrone e la benedizione del presidente Gabellone, avevano accettato “senza colpo ferire” i diktat del Comune di Parabita e della Provincia, approvando il progetto della “bretella-mostro”, che aveva il solo obiettivo di fare co(i)ntenti gli amici di partito di Parabita. Una decisione che sfregiava la collina e la stessa dignità della comunità collepassese. In quel Consiglio proponemmo di far rientrare il tracciato completamente all’interno dell’agro di Collepasso per non subire alcun ricatto da parte di chicchessia, considerato che la tangenziale tocca al 95% l’agro di Collepasso. La proposta non fu accettata.

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Da quell’infausto giorno ad oggi, qualcosa, per fortuna, è cambiato. Il riassetto del quadro politico del centrodestra rispetto a due anni fa, la vergogna per quel “cedimento” mortificante e “contro natura” e, infine, l’assist della petizione del Comitato cittadino collepassese per una diversa tangenziale hanno indotto la maggioranza a riapprovare l’originario progetto del 2010 per salvare “la faccia” e la dignità di Collepasso.

Con ritardo di ben due anni, la maggioranza ha dovuto accogliere le proposte dell’attuale opposizione di centrosinistra, che guidava la precedente Amministrazione, che presentò la proposta di tangenziale alla Provincia guidata dal sen. Pellegrino, che la valutò positivamente disponendo un primo finanziamento.

La recente e dura polemica innestata dal sindaco di Parabita Cacciapaglia contro il suo omologo di Collepasso Menozzi e la successiva risposta di quest’ultimo, oltre le posizioni sui generis del cons. Rocco Sindaco e i silenzi del presidente della Provincia Gabellone, danno però adito a riflessioni ed interrogativi.

Si tratta di personaggi con rilevanti incarichi istituzionali, tutti aderenti a Forza Italia, che non hanno alcuna remora a polemizzare tra di loro al solo scopo di mantenere inalterato il loro potere “territoriale” e correntizio e, al contempo, di “gabellare” sonoramente i cittadini. Il sindaco forzitalico di Parabita e il consigliere forzitalico collepassese Rocco Sindaco minacciano persino “sfracelli”, facendo balenare il rischio della perdita del finanziamento.

Il consigliere Sindaco, in particolare, che ha recentemente aderito a Forza Italia, pur stando all’opposizione di un sindaco di Forza Italia, ha collezionato un vero e proprio “stupidario” con i suoi inconcludenti e sgangherati volantini degni del miglior “Tafazzi”. La sua adesione a Forza Italia aveva fatto pensare ad un riavvicinamento all’odiato Menozzi, di cui un giorno sì e l’altro pure chiede le dimissioni… La disinvoltura e l’impudenza gli fa persino scrivere cose “senza capo né coda”, che non stanno “né in cielo né in terra”. Secondo l’ineffabile forzitalico Roccuccio, infatti, il sindaco forzitalico “Menozzi è riuscito a farci perdere il finanziamento per il quale tanto si era speso l’allora ministro Raffaele Fitto”… ma quando mai!!! Ma dove riesce l’ineffabile cons. Sindaco a collezionare simili stupidità ultrasoniche e senza fondamento?!?

La “chiave di interpretazione” dell’evoluzione in atto nel centrodestra collepassese è rappresentata dalla “rincorsa” ad ingraziarsi con ogni mezzo il presidente Gabellone, verso il quale è un continuo fiorire e di peana e salamelecchi da parte delle due “bande” collepassesi di Forza Italia, una facente capo al sindaco Menozzi e l’altra al consigliere provinciale ed ex sindaco Salvatore Perrone. E’ una sorda e sordida guerra intestina per il controllo di Forza Italia in vista delle prossime elezioni amministrative, considerato che Gabellone, oltre che presidente della Provincia, è soprattutto segretario provinciale di Forza Italia e fedelissimo di Raffaele Fitto. Ambedue le bande fanno a gara a dimostrarsi “fedelissimi” di Gabellone (e del decaduto Fitto), per averne sostegno e copertura politica.

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Certo, “nel leccamento” disgustoso e senza dignità è insuperabile Roccuccio Sindaco, il quale, udite udite!!!, scrive in uno dei suoi deliranti volantini sulla scelta del nuovo tragitto della tangenziale: “Forza Italia, Azzurro Popolare e tutta la comunità di Collepasso, si scusano con il Presidente Gabellone e il Comune di Parabita per il comportamento irresponsabile dell’amministrazione Menozzi e del suo Ufficio Tecnico e chiedono al Presidente Gabellone e agli uffici della Provincia di non tener conto di questa delibera-illiberale, fatta a treno in corsa, ma di attivare tempestivamente ogni percorso possibile per evitare che il territorio perdi (sic!!!) l’opera strategica sull’asse Otranto-Gallipoli. Grazie Presidente! Siamo convinti che Lei insieme ai Dirigenti degli uffici provinciali saprà rimediare a questa ‘carnevalata collepassese’ di Menozzi, mago sindaco!!!”. Al di là della polemica contro Menozzi, parole eversive, disgustose e lesive della legittima decisione democratica della stragrande maggioranza del Consiglio comunale di Collepasso e degli stessi  interessi della nostra comunità.

Quello, però, che più sorprende è l’assordante silenzio e l’ambiguità di Antonio Gabellone, presidente della Provincia e segretario provinciale di Forza Italia. Nel suo ruolo istituzionale egli avrebbe il dovere di posizioni chiare. Dopo le polemiche dei due sindaci e le posizioni deliranti del cons. Sindaco – tutti di Forza Italia -, chi ha finora ascoltato una parola chiara e chiarificatrice da parte sua?!?

E’ chiaro che l’unico e vero obiettivo di Gabellone è solo quello di mantenere intatti tutti i precari equilibri del suo partito e di rafforzarlo in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Se questo obiettivo può essere ritenuto legittimo per un segretario di partito, è certamente scandaloso e devastante per un Presidente della Provincia, che si dimostra prigioniero degli interessi politici ed elettorali delle varie anime del partito di cui è segretario, incapace di pronunciare una parola di chiarezza e, soprattutto, di rispetto verso la legittima e quasi unanime decisione del Consiglio comunale di Collepasso, supremo organo democratico di una comunità.

In questo modo Gabellone squalifica il suo ruolo istituzionale e, soprattutto, “gabella” la comunità collepassese… è il caso di dire: “Nomen omen” (“un nome un destino”), come dicevano i latini.

E’ la vecchia e vituperata (dalla stessa Forza Italia) D.C. che ritorna in provincia di Lecce. Dire tutto e il contrario di tutto senza assumere mai una posizione chiara… Accettare al proprio interno chi, su una questione di primaria importanza, è d’accordo, chi contrario, chi si astiene, chi fa la parte del buono, chi del cattivo… insomma, tutti insieme appassionatamente a “gabellare” (o “gabellonare”) i cittadini… Era la vecchia D.C. che ha governato il Paese per 40 anni, è la nuova D.C. salentina di Antonio Gabellone, mimetizzatasi sotto le “moderne” spoglie di Forza Italia di “san Silvio” Berlusconi, che ha sostituito nel cuore dei suoi “devoti” elettori Santa Maria Goretti da Nettuno con la “santa Ruby” marocchina.

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Da perfetto “democristiano” demodé di altri tempi politici e storici, Gabellone non si esprime sulla scelta del tragitto della tangenziale (o forse a me è sfuggito?!?) e lascia che ognuno dei suoi dica tutto ed il contrario di tutto. Quando deve esprimersi su qualche vicenda impellente e scottante, lo fa tutt’al più con il tono “vellutato” di chi risponde “senza esprimersi” e senza dare soluzioni chiare e certe.

Volete un esempio concreto e recente?!? Giorni fa, i due sindaci di Casarano e Collepasso, ambedue di Forza Italia, dopo un’interrogazione di un consigliere di opposizione di Casarano e le numerose lamentele dei cittadini, hanno scritto al Presidente della Provincia chiedendogli di risolvere al più presto il problema del blocco dei lavori del rondò in località Masseria Grande. Cosa risponde l’ineffabile Gabellone? “La Provincia pur in presenza del sequestro di parte dell’area interessata ai lavori, non ha abbandonato affatto l’area di cantiere, che risulta monitorata quotidianamente…” (Gazzetta del 9 febbraio). Cioè, che vuoi dire, presidente Gabellone?!? In cosa consisterebbe il presunto “monitoraggio”?!? Noi che ci passiamo quasi quotidianamente non siamo riusciti ancora ad osservare alcun “monitor” e da mesi i lavori sono fermi… E se solo una “parte dell’area interessata ai lavori” risulta sequestrata (“… una fascia di rispetto di mt. 2 dai conci dell’antico muro e di mt. 10 dalle colonne di ingresso…”), per il resto (cioè per i lavori effettivi della realizzazione dell’intero rondò), la Provincia che fa?!? Nulla. Rimanda tutto alle calende greche. E intanto la scandalosa situazione del rondò della Masseria Grande continua a provocare tanti e gravi disagi ai cittadini…

In questa continua e torbida farsa, “galleggia” Gabellone, “galleggia” Roccuccio Sindaco (e l’amico Salvatore), “galleggia” Cacciapaglia, “galleggia” Menozzi, che non sente nemmeno il dovere di ringraziare la precedente amministrazione e l’attuale opposizione, determinanti nel difendere i legittimi interessi della comunità collepassese, e si arrampica persino sugli specchi nel meschino obiettivo di “intitolarsi” un’opera certamente non sua, che ha visto anche l’opposizione di una parte del suo stesso partito…

Ci auguriamo solo che questa farsa e queste sordide guerre intestine del rinato partito di Forza Italia non danneggino ancora una volta la comunità collepassese.

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Pantaleo Gianfreda