Il progetto della “tangenziale di Collepasso” per la sesta volta in Consiglio comunale
5 Aprile 2014
Per la sesta volta in quattro anni (tre volte solo negli ultimi 50 giorni), il Consiglio comunale è stato convocato, venerdì 4 aprile (esattamente a due anni dal recepimento della “bretella mostro” parabitana, poi “rinnegata”), per approvare una “nuova” proposta di tracciato della tangenziale, a seguito di un ulteriore “invito” della Provincia. E pensare che solo pochi giorni fa, l’11 ed il 20 febbraio, il Consiglio si era pronunciato sull’argomento “definitivamente” (!!!)…
La “vicenda tangenziale di Collepasso” è, nel suo microcosmo, paradigma e tassello “dell’Italia che non funziona”, di una politica litigiosa ed incapace di decisioni e sintesi, di una burocrazia baroccheggiante e pervasiva che condiziona la politica e “allunga i tempi”, di piccoli (e talora grandi) e perversi interessi di parte, di “lavori pubblici eterni” che non iniziano mai o non finiscono mai…
Ci sarebbe solo da dire, in modo sconfortante: “Povera Italia!” (e, soprattutto, “povera Collepasso”!).
Gli scontri, le ripicche, i personalismi e i condizionamenti all’interno del centrodestra collepassese e salentino hanno condizionato e stanno condizionando in maniera perversa l’avvio e la realizzazione dell’opera. Se ne è avuta un’ulteriore riprova sia nell’ulteriore “zampino” della Provincia, che ha costretto ad un nuovo e mortificante Consiglio comunale, sia, nel corso della riunione consiliare di ieri, nelle ulteriori ed accese polemiche nel centrodestra collepassese tra il sindaco di Forza Italia Paolo Menozzi e il suo ex vicesindaco e attuale consigliere comunale di Forza Italia Rocco Sindaco, oggi all’opposizione. Uno spettacolo inverecondo che la dice lunga sull’attuale e grave crisi che attraversa Forza Italia a livello nazionale e locale, dopo la “fine ingloriosa” del suo lìder maximo, l’”ex cavaliere” Silvio Berlusconi, tra pochi giorni costretto agli arresti domiciliari o ai servizi sociali dopo la condanna definitiva per evasione fiscale. Un partito allo sbando, i cui effetti si irradiano sin nelle più profonde periferie di quello che una volta era il “glorioso impero” berlusconiano. Gli effetti devastanti di questo “fine-impero” si avvertono sin nel profondo Salento, sino a Collepasso… Non c’è altra spiegazione “politica” plausibile a quest’ulteriore “farsa” cui ci hanno costretto Provincia e Comune in questa “eterna” vicenda della tangenziale, ideata e proposta sette anni fa dalla precedente Amministrazione, finanziata con un primo intervento sei anni fa e poi ulteriormente rifinanziata con ingenti risorse, ma priva ancora di un progetto esecutivo per la sua effettiva realizzazione, a causa delle note vicende di questi ultimi anni che hanno visto “protagoniste negative” l’Amministrazione comunale e l’Amministrazione provinciale, ambedue governate dal centrodestra.
Un’opera, definita “strategica” (almeno a parole) da tutte le forze politiche, rischia di perdere i finanziamenti per “il ritardo”, secondo quanto scrive la stessa Provincia (!!!), con cui si procede. E’ chiaro, invece, il tentativo di indecoroso “scaricabarile” tra Provincia e Comune, che vede egualmente responsabili ambedue le amministrazioni…
Il progetto, approvato quasi all’unanimità nel Consiglio del 20 aprile 2010 (quattro anni fa!) dalla precedente Amministrazione di centrosinistra, è stato riportato in Consiglio e riapprovato, con continui aggiustamenti e varianti (più o meno rilevanti) richiesti (quasi sempre) dalla Provincia, ben cinque volte dall’attuale maggioranza di centrodestra: il 29 novembre 2011, il 4 aprile 2012, l’11 febbraio 2014, il 20 febbraio 2014 e, infine (sperando che sia tale!), ieri, venerdì 4 aprile 2014.
L’opposizione di centrosinistra, nonostante abbia sempre dimostrato concretamente con il suo voto favorevole estrema responsabilità e collaborazione, ieri ha deciso di non partecipare al voto come segno di protesta per un “andazzo” non più ammissibile e giustificabile. Il “nuovo” (si da per dire, essendo marginali le correzioni apportate!) progetto è stato approvato solo con il voto favorevole della maggioranza e di una sua appendice.