La Gazzetta del Mezzogiorno: “Una statua in memoria di Braj «carabiniere fiero e rispettoso»”
19 Dicembre 2014COLLEPASSO. E’ stato inaugurato ieri il monumento all’appuntato scelto dei Carabinieri Manuele Braj, deceduto (25 giugno 2012) nell’attacco terroristico alla base di Adraskan, in Afganistan. Numerosi i cittadini e le autorità che hanno seguito la cerimonia, tra loro il Procuratore capo della Repubblica, Cataldo Motta, il Prefetto Giuliana Perrotta e il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli. Il sindaco, Paolo Menozzi, ha ricordato Braj «per il suo carattere fresco
e spontaneo, la sua educazione, la grande sensibilità e il rispetto verso tutti». La moglie, Federica Giaccari, con al fianco il figlioletto Manuel in divisa di Carabiniere, ha ringraziato tutti riservando un pensiero a Dario Cristinelli (di Bergamo) ed Emiliano Asta (di Palermo), i due commilitoni che erano con Manuele al momento della morte ed oggi a Collepasso. Ha poi aggiunto «più che la statua per me è significativo averlo ricordato soprattutto come un ragazzo di paese gioviale e solare». Il generale Gallitelli ha ricordato l’«estrema commozione» provata quando, nelle ore successive all’attentato si recò a casa di Federica «apprezzata già da allora per il suo temperamento e la capacità di prender per mano il figlio Manuel. La vita del Carabiniere – ha sostenuto – è bella perché si consuma al fianco degli altri ed è pulita perché vive quei valori che sono presidio della libertà». C’erano, pure, il Comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Nicodemo Macrì, il Questore, Antonio Maiorano, altri Ufficiali dei Carabinieri e di altre Forze Armate ed Associazioni.
Antonio De Matteis, La Gazzetta del Mezzogiorno, 19.12.2014
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Mi corre l’obbligo di assicurare gli intervenuti “amica di Emanuele”, “La ninna nanna della guerra” e i lettori di “infocollepasso” circa la mia saldezza ideologica, notoriamente di ispirazione marxista-leninista, ampiamente dimostrata nel tempo.
Quanto al mio commento, definito “melensa retorica”, trattasi di scritto in forma dialogica (ispiratami dal fatto che un mio ex alunno era con Manuele in Afghanistan), velatamente ironica; e, per questo, più efficace, ritengo, ai fini dell’esatta comprensione della morte di un giovane nostro concittadino, caduto vittima di/in un’operazione imperialista, un intrigo internazionale assolutamente scellerato dal punto di vista delle relazioni tra i popoli e gli Stati.
Sufficit!
Allora, non e’ che il maestro Lagna sia diventato catto-comunista da comunista ateo che era, il maestro Lagna ha scritto una dedica a Manuele piena di amore. Ha sottolineato che il dissenso di molti,non era per il povero Emanuele, che ha avuto la sua disgrazia, ma per certi valori come il rispetto per il prossimo tuo, che la guerra offende, l’ingiustizia verso i deboli,che vengono sopraffatti nei bombardamenti, i cosiddetti danni collaterali, gli imbrogli delle grandi potenze che brigano a farsi guerra per conquistare ricchezze,la cupidigia dei mercanti d’armi,queste sono le cose in campo, non le battute o le professioni difede nel fascismo o nell’intolleranza religiosa,con la scusa del cattolicesimo, per non parlare dell’ignoranza, qualcuno avrebbe bisogno di leggersi, non dico un libro, ma almeno topolino
Caro il mio vecchio comunista, assurto agli onori del redento “catto-comunismo”, ora sarai contento!
La tua melensa retorica ha avuto quello che si merita. Pensi forse che la folgorata verità sulla via di Damasco potesse passare inosservata?
Nessuno dei commenti che ho letto, celati da anonimi “nicknames”, ha mai offeso l'”Uomo” Emanuele, sia in quello che esprimono direttamente sia in quello che lasciano intendere.
Da buon neo-comunista, hai voluto far intendere quello che non c’era nè nelle parole, nè nelle intenzioni, però a questo punto, facci capire: “ma, ce pesce sinti?”
Per quanto mi riguarda, al mio concittadino Emanuele, vittima di questo mondo di infami e di infamie dedico una poesia di Trilussa, degno epitaffio per il meritato monumento.
LA NINNA NANNA DE LA GUERRA
(1914)
Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d’un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!
Amica di Emanuele
Carissimo maestro Lagna, bellissimo il tuo commento, commovente il tuo dialogo con Emanuele. Non mi sarei aspettato di meno da una persona intelligente e acculturata come te. Complimenti. Hai ampiamente dimostrato che hai un cuore grande e che dentro il tuo cuore c’è l’amore cristiano che vince in te e che guida i tuoi pensieri e le tue opere. Insomma hai saputo redimerti da quella anacronistica idea del comunismo. Cosa che un altro, invece, continua a perseverare nell’errore con il suo web, facendo inevitabilmente la figura patetica del Don Chisciotte. Tu invece sei riuscito, grazie alla cultura e intelligenza che ti sono proprie a emanciparti da quell’idea condannata dalla storia e dalle persone di buon senso. Quindi, ben tornato tra le persone di buon senso e abbasso il terribile comunismo, cancro del ventesimo secolo.
-Manuele, sei solo a quest’ora della notte! –Eh sì, maestro; soli si muore, sempre. –Ma che dici? Appena trentasei ore fa qui, tutt’intorno, c’è stata una gran festa, così sembrava, con l’Inno di Mameli e i palloncini colorati che si levavano al cielo; un vecchietto mi ha sussurrato che un generale di corpo d’armata, a Collepasso, non s’era mai visto, attraversare ritto e solenne questa piazzetta che ti circonda. Te l’hanno allestita in pochi giorni, roba assolutamente insolita da queste parti, ti rendi conto? -Vuoi dire che il paese è fiero di me, visto tutto ciò che stanno facendo per ricordarmi? E, allora, come mai tanti interventi non certo positivi sul web? -Non devi prendertela, caro il mio giovanotto; del resto tu puoi leggere chi c’è dietro il nickname e vedere di chi si tratta. –Vabbè, maestro, resta il fatto che certe persone son proprio cattive; capisco il disaccordo sulla missione in Afghanistan, ma almeno un po’ di pietà per un giovane collepassese, che poteva essere figlio a chiunque di voi! -Hai perfettamente ragione, umanamente parlando, è disdicevole; però, Manuele, molti pensano che tu sia volato via, vittima di un ingranaggio più grande di te. –In che senso, maestro? Spiegati meglio. –Benedetto ragazzo, non volevo “buttarla in politica”, ma Bush padre e figlio, le Torri Gemelle, Bin Laden e compagnia cantando, saltando i servizi segreti, sai perfettamente di quale razza di imbroglio internazionale si è trattato. Allora, ascoltami, lascia perdere le chiacchere sul web, riposa in pace e, se puoi, illuminaci tutti quanti a non commettere altri errori del genere. Buonanotte, Manuele! E sempre in gamba!