Rondò Masseria Grande: il cantiere dello scandalo in stato di abbandono e di pericolosità. Una lettera al Prefetto

23 Giugno 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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MasGrandeauto1Da oltre un anno e dopo le note e scandalose vicende, il cantiere per la costruzione della rotatoria in località “Masseria Grande” è in stato di incredibile abbandono, procurando grandi disagi, pericoli agli automobilisti in transito e sconcerto tra tutti i cittadini.
Sulla vicenda ho chiesto l’autorevole intervento del Prefetto con una lettera protocollata nell’odierna mattinata del 23 giugno e inviata per conoscenza anche al Presidente della Regione, all’Assessore Regionale al Territorio e al Presidente della Provincia.
Questo il testo integrale della missiva.

Oggetto: prolungato fermo lavori rotatoria “Masseria Grande” S.P. 361 Gallipoli-Collepasso-Maglie/S.P. 69 Casarano-Maglie e pericolosità dell’area: richiesta intervento.

Ill.mo Sig. Prefetto,
ho il dovere di esprimere, anche a nome di tantissimi cittadini, sconcerto per il persistente stato di abbandono e di pericolosità in cui, ad oltre un anno dalla sospensione dei lavori per palesi illegalità nella loro realizzazione, versa l’area della costruenda rotatoria in località “Masseria Grande”, in agro di Collepasso, alla confluenza della S.P. 361 Gallipoli-Maglie e della S.P. 69 Casarano-Maglie.
“Uno scandalo alla luce del sole” che vede l’inerzia della Provincia, che ha finanziato l’opera per un milione di euro, indigna le migliaia di cittadini che attraversano quotidianamente le due arterie e costituisce un cattivo “biglietto da visita” del Salento per i turisti che a breve torneranno a ripercorrere quelle arterie, trovando l’identica, irrisolta e pericolosa situazione della scorsa estate.
Una situazione che diventa ogni giorno sempre più pericolosa, visti i temerari tragitti alternativi cui sono costretti gli automobilisti che provengono soprattutto da Casarano, che da tempo, come ha scritto e documentato “La Gazzetta del Mezzogiorno” del 25 maggio u.s., si avventurano anche in rischiosi slalom nei varchi artatamente aperti nel cantiere abbandonato e sconquassato, ufficialmente chiuso ed ostruito, immettendosi sulla S.P. 361 in un punto particolarmente critico.
Bisogna forse attendere il verificarsi di qualche tragedia perché si intervenga a tutelare la sicurezza dei cittadini e riprendere i lavori?!?
Appare oggi beffarda una dichiarazione del Presidente Gabellone del 9 febbraio 2014 a “La Gazzetta del Mezzogiorno”: “La Provincia non ha abbandonato affatto l’area di cantiere, che risulta monitorata quotidianamente”!!! Così come appare ardito, nel prosieguo della stessa dichiarazione, il tentativo di scaricare sulla Magistratura la mancata ripresa dei lavori: “L’Ente, che è da sempre pronta a ripartire con i lavori in conformità con il progetto da tempo approvato, attende con doveroso rispetto l’esito delle verifiche previste dalla Magistratura”. Forse che i lavori dell’Expo di Milano o del Mose di Venezia si sono fermati dopo i noti fatti giudiziari?!? Cosa impedisce alla Provincia di “ripartire con i lavori”?!? Certo, la Magistratura ha il dovere di far luce in tempi brevi su tale scandalo. Non è tollerabile, però, che la Provincia abdichi alle proprie responsabilità e procrastini ulteriormente le sue scelte: ha il dovere di rimuovere le situazioni di pericolo e di portare a termine l’opera in tempi brevi. Anche perché il sequestro giudiziario disposto il 20 settembre 2013 non riguarda il cantiere, ma solo una parte marginale dell’area, cioè ”una fascia di rispetto di mt. 2 dai conci dell’antico muro e di mt. 10 dalle colonne di ingresso”, ed ha il chiaro e meritorio scopo di salvaguardare il settecentesco portale della Masseria.
Certamente non si sarebbe giunti a questa paradossale situazione se Comune e Provincia avessero immediatamente recepito gli allarmi e le denunce sollevati in una mia interrogazione al Sindaco del 15 marzo 2013, inviata per conoscenza al Presidente della Provincia, in cui rilevavo l’abnorme situazione che si stava verificando nella realizzazione dei lavori con “l’abbattimento di un muro laterale della settecentesca recinzione della Masseria Grande” e “sbancamenti e riempimenti incomprensibili”, rivelatisi totalmente difformi rispetto al progetto approvato. All’epoca il Sindaco dichiarò la sua “incompetenza” ad intervenire e la Provincia preferì “fare orecchie da mercante”, mentre la ditta appaltatrice accelerava la realizzazione dei lavori “in difformità” con l’acquiescenza della direzione lavori affidata alla Provincia. Solo un mese dopo, il Comune, su richiesta della Regione, cui avevo inviato copia dell’interrogazione, e poi la Provincia, nonostante le allucinanti vicende avvenute nel corso della competente Commissione consiliare del 15 aprile 2013, decisero di intervenire. Il Servizio Viabilità della Provincia provvide alla sospensione dei lavori. L’Ufficio Tecnico comunale emanò ordinanza n. 18/5.6.2013 di ripristino dello stato dei luoghi, intimando a Provincia e ditta appaltatrice “di provvedere alla demolizione/rimozione delle opere” e rilevando che “tutti i lavori realizzati … sono totalmente difformi dal progetto approvato con deliberazione C.C. n. 1 del 01.02.2010 e n. 12 del 20.04.2010 in variante urbanistica”. Una quantità enorme di opere realizzate in difformità venne, infatti, rimossa o smantellata nel settembre 2013.
Da quella data i lavori non sono mai ripresi e l’abbandono del cantiere da parte della Provincia e della ditta appaltatrice aggrava lo stato di pericolosità dell’area. Inutili si sono rivelate in questi mesi le sollecitazioni dei sindaci di Casarano e Collepasso, di qualche consigliere provinciale ed il sit in di protesta del 22 marzo scorso organizzato dai circoli PD di Collepasso e Casarano.
Tale situazione non può essere ulteriormente tollerata. Non è possibile che inefficienze e responsabilità di Pubbliche Amministrazioni procrastinino oltre ogni limite disservizi per i cittadini ed impediscano la realizzazione di opere pubbliche.
Alla luce di quanto sopra, sollecito, pertanto, anche a nome di tantissimi cittadini, un deciso ed autorevole intervento della S.V. per risolvere l’annosa vicenda, ripristinare la sicurezza dell’area, garantire l’immediata ripresa dei lavori e ridare fiducia ai cittadini.
Confido in un’azione efficace e risolutiva della S.V., considerato il costante impegno espresso nella Sua funzione per la legalità e la trasparenza della Pubblica Amministrazione.

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Distinti saluti.

Il Consigliere comunale
Dott. Pantaleo Gianfreda


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Pantaleo Gianfreda