“Rondò Masseria Grande”, nuovo capitolo: la Provincia decide di abbattere il settecentesco portale della masseria

25 Ottobre 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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MG0Altra “puntata” dell’interminabile telenovela del rondò della Masseria Grande…
Scriveva Carlo Marx: “La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”.
Dopo la boutade elettoralistica e politica di Gabellone, adesso la boutade amministrativa del Dirigente del Servizio Viabilità della Provincia, il cui “zampino” nella vicenda ha prodotto sinora più danni che utilità…
La Provincia, con determina dirigenziale n. 227 del 17.10.2014, ha deciso di abbattere il settecentesco portale della masseria e di ricostruirlo in arretrato, ritenendo tale “cattiva azione” propedeutica alla ripresa dei lavori per la costruzione della rotatoria, fermi da 18 mesi.

Il portale della Masseria Grande ostruito dalle opere abusive poi rimosse

Il portale della Masseria Grande ostruito dalle opere abusive poi rimosse

Sembra assurdo e ridicolo, ma è proprio quello che è scritto nella determina dirigenziale!!! “A seguito della rimozione dei sigilli – recita, infatti, la Determina -, questo Servizio, prima di procedere alla prosecuzione dei lavori previsti in progetto, deve provvedere alla rimozione e al ricollocamento delle colonne di ingresso alla proprietà, nonché della ricostruzione del preesistente muro di cinta lungo circa m 70,00 in corrispondenza dell’immobile denominato ‘Masseria Grande’ sito in Collepasso”.
Per ottenere questo “brillante” risultato, la Provincia stanzia le somme di € 39.500,00 come “importo a base di affidamento” ad imprese da individuare “previa indagine di mercato, invitando a presentare offerta ad un numero non inferiore a 15 ditte inserite nell’apposito Albo fornitori della Provincia di Lecce”.
Per finalità e motivi strumentali, la Provincia persiste in decisioni assurde, stravaganti e illogiche al solo fine di giustificare la colpevole inerzia di un anno e mezzo e la sua diretta responsabilità nello scandalo delle enormi opere realizzate in difformità (e poi smantellate) e la situazione di pericoli e disagi creati nell’area.
Cosa e chi hanno impedito in questi 18 mesi e impediscono tuttora alla Provincia di approvare una variante al progetto e, al fine di impedire l’assurdo abbattimento del portale e lo sperpero di ulteriore denaro pubblico, traslare di pochi metri il rondò nell’ampia e contigua area utilizzata in passato come deposito di auto da demolire ed ora in stato di abbandono?!? O quell’area è intoccabile per motivi inconfessabili?!?
Appare chiaro che con tale decisione la Provincia tenti disperatamente di giustificare le sue responsabilità, facendo passare per buona l’idea che “i lavori principali sono stati sospesi”, come recita la stessa Determina, solo “a seguito del sequestro giudiziario eseguito dalla Procura della Repubblica di Lecce di una fascia di terreno prospiciente il muro di recinzione e le colonne di accesso alla proprietà privata Masseria Grande”. Sequestro che, per la verità, continua, avendo il Magistrato disposto solo la “rimozione dei sigilli”.
I cittadini sono curiosi di sapere quali e quante siano le somme rimaste per completare l’opera, considerato che centinaia e centinaia di migliaia di euro sarebbero stati già sperperati per costruire “montagne” di opere abusive, poi demolite, e che quelle opere rappresentavano già oltre il 50% dei lavori previsti e realizzati.
Vorremmo che il presidente Gabellone rispondesse ad una semplice domanda: quanti dei 722mila euro “appaltati all’impresa Tecnologie Stradali Srlu da Cancello ed Arnone (CE) con Contratto n° 27194 del 10/05/2012” per la realizzazione della rotatoria sono ancora disponibili?!?
Inoltre, prima di procedere all’abbattimento e alla ricostruzione del settecentesco portale della Masseria Grande (e, si presume, del contiguo muro ancora in piedi sul versante per Casarano), la Provincia ha ottenuto i prescritti pareri della Sovrintendenza e del Comune?!?
C’è il fondato sospetto che la determina rappresenti un gigantesco bluff e un’operazione strumentale e di facciata.
I sospetti sono corroborati da un’attenta lettura della parte finale della determina, precisamente dei punti 5) e 6), in cui è previsto di: “5) Fare fronte alla spesa complessiva dei lavori stabiliti in € 39.500,00 comprensivo di oneri, IVA e spese come per legge, utilizzando l’imp. n. 3553/2 del 03/12/2009 sul Cap. n. 78766/050 ‘Rettifica curva sulla S.P. 361 e realizzazione di un incrocio a rotatoria per Cutrofiano finanziata dallo Stato (ex DPCM 22/12/2000)’, del corrente esercizio, gestione residui; 6) Stabilire che il perfezionamento della procedura di aggiudicazione resterà subordinato al conseguimento di tutti i consensi e delle autorizzazioni da parte dei soggetti interessati”.
In cauda venenum” (“nella coda sta il veleno”… dello scorpione), dicevano i latini… come dire, le “sorprese” poco piacevoli o “velenose” arrivano sempre alla fine!
Intanto, secondo quanto prevede il p. 5), non appare anomalo o quantomeno strano che per finanziare i lavori di abbattimento e ricostruzione del portale non si utilizzino le somme previste per la costruzione della rotatoria della Masseria Grande, ma si ricorra, invece, a ipotetici “residui” di un’altra e diversa opera, cioè quelli riguardanti la “rettifica curva sulla S.P. 361 e realizzazione di un incrocio a rotatoria per Cutrofiano”, lavori approvati ed effettuati con progetto e finanziamenti diversi ad un chilometro e passa dalla rotatoria della Masseria Grande?!? Questa anomala circostanza irrobustisce il sospetto che siano ben pochi i soldi rimasti per completare i lavori del rondò “Masseria Grande” e, al contempo, il sospetto che, come si sostiene da più parti, nel progetto originario non siano indicati né previsti i lavori per l’abbattimento del portale e dei muri di cinta della masseria. Qualcuno è in grado di chiarire tali circostanze?!?
Infine, il p. 6 (“Stabilire che il perfezionamento della procedura di aggiudicazione resterà subordinato al conseguimento di tutti i consensi e delle autorizzazioni da parte dei soggetti interessati”) svela clamorosamente il bluff e la poco nobile azione dello “scaricabarile” da parte della Provincia. E’ come dire: “Io impegno una notevole somma per costruirmi una casa su una zona che non è di mia proprietà, per la quale vi è un vincolo paesaggistico e di cui non ho ancora l’atto di cessione del proprietario né le autorizzazioni della Sovrintendenza e del Comune”… praticamente, una casa che io non costruirò mai o che, ben che mi vada, costruirò tra 20-30 anni… Incredibile! I “soggetti interessati” ai nuovi lavori previsti per smantellare il portale della masseria, infatti, sono più di uno: il proprietario della masseria, il Comune, la Sovrintendenza e la stessa Magistratura, che non ha ancora dissequestrato l’area… E se uno solo di questi soggetti non desse il proprio consenso o la propria autorizzazione, che succede?!?
Insomma, siamo alle solite e credo che sia chiaro il “gioco sporco” della Provincia… salvo che il presidente Gabellone non chiarisca una volta per tutte cosa intenda “fare da grande”!
Non sarebbe più semplice e veloce procedere, come vado ripetendo da 18 mesi, ad una variante al progetto? … sempre che ci siano ancora somme disponibili e capienti per riprendere e realizzare i lavori!
Presidente Gabellone, puoi rispondere e dissolvere una volta per tutte i tanti fondati dubbi sulla vicenda o l’incredibile, scandalosa e pericolosa situazione del rondò rimarrà tale sino alle calende greche?!?

Una delle "montagnole" abusive realizzate e poi demolite

Una delle “montagnole” abusive realizzate e poi demolite


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Pantaleo Gianfreda
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