Rondò Masseria Grande. Partito Democratico: “Riprendere i lavori subito!”

22 Marzo 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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sit inSi è svolto, nella mattinata di sabato 22 marzo, in località “Masseria Grande”, il preannunciato sit in del Partito Democratico per denunciare la grave situazione del rondò in costruzione ed ottenere la ripresa dei lavori sospesi da circa un anno per le gravi irregolarità e difformità commesse nella loro realizzazione.

Sit in cartelliLe responsabilità del blocco dei lavori sono addebitabili esclusivamente alla Provincia, che ha finanziato l’opera (per un milione di euro!!!) e che ha la responsabilità della direzione dei lavori, “chiudendo gli occhi” di fronte alle numerose difformità nella realizzazione dell’opera, ripetutamente denunciate dall’opposizione di Collepasso, dalla stampa provinciale e da questo sito. Responsabile è anche l’Amministrazione comunale di Collepasso, intervenuta troppo tardi nel bloccare i lavori, nonostante i ripetuti allarmi dell’opposizione.

Questa situazione, data la rilevanza strategica dell’area per la circolazione provinciale, sta creando numerosi disagi, problemi alla sicurezza e danni agli automobilisti e alle aziende delle contigue Zone industriale di Collepasso e Casarano.

Un momento del sit-in

Un momento del sit-in

Al sit in hanno partecipato esponenti ed iscritti del circolo PD di Collepasso, il consigliere provinciale Gabriele Caputo, la responsabile “Infrastrutture” della segreteria provinciale PD Rita Anna Petracca, il segretario del circolo di Casarano Sergio Stefàno ed altri cittadini dei due Comuni.

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Già nella settimana scorsa il consigliere provinciale Gabriele Caputo aveva chiesto la convocazione della competente Commissione provinciale per discutere il grave problema. A seguito di tale riunione, il Presidente della Provincia Antonio Gabellone aveva inviato una nota alla Procura della Repubblica, sostenendo che “il sequestro giudiziario dell’area interessata dall’intervento in oggetto ha determinato da tempo il blocco dei lavori” e chiedendo al Procuratore Ennio Cillo “di valutare una celere definizione del procedimento da Lei curato, al fine di consentire una rapida ripresa dei lavori”.

Foto-ricordo per alcuni partecipanti al sit-in

Foto-ricordo per alcuni partecipanti al sit-in

La nota di Gabellone è puramente strumentale (e fuori luogo) e mira semplicemente ad occultare le esclusive responsabilità della Provincia. Responsabili del  blocco dei lavori non sono le indagini della Procura, ma solo l’inerzia e l’incapacità della Provincia e dei suoi Organi tecnici e politici. La Procura della Repubblica, infatti, non ha sequestrato tutta l’area interessata ai lavori, ma solo una limitatissima parte, cioè, come recita il decreto di sequestro, “una fascia di rispetto di mt. 2 dai conci dell’antico muro e di mt. 10 dalle colonne di ingresso”, al fine di tutelare il muro settecentesco distrutto e le storiche colonne di ingresso. Per il resto, cioè per tutta l’area interessata alla realizzazione dell’intero rondò, la Procura non ha emesso alcun decreto di sequestro e l’area è nella piena disponibilità della Provincia, che sinora non ha mosso un dito. Chi e cosa impedisce alla Provincia di adeguarsi, come sembra ovvio, alle prescrizioni della Procura e di realizzare i lavori a “mt. 2 dai conci dell’antico muro” e a “mt. 10 dalle colonne di ingresso”?!? Come, d’altronde, dovrebbe essere logico e normale, salvo che la Provincia intenda distruggere, invece di salvaguardare, anche le colonne di ingresso della Masseria.

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Sit in GabellonePertanto, il blocco dei lavori del rondò della Masseria Grande, che continua a provocare tanti e gravi disagi ai cittadini, è solo ed esclusivamente responsabilità della Provincia.

Per questo il Partito Democratico ha deciso di organizzare il sit in di protesta presso il rondò, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini e incalzare le Istituzioni interessate, in primo luogo proprio la Provincia, considerato che il lungo protrarsi del blocco dei lavori sta producendo conseguenze nefaste per il regolare transito veicolare, per la sicurezza della circolazione (deviata in tragitti alternativi pericolosi e non attrezzati) e per le ricadute economiche delle due adiacenti zone industriali di Casarano e Collepasso.


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Pantaleo Gianfreda