Vicenda campo sportivo: le ‘mbroje e gli illeciti di amministratori “perecottari”, evasori e filibustieri

7 Agosto 2014 Off Di Pantaleo Gianfreda
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... continuerà Felline a chiudere gli occhi sulle sue malefatte?!?

… continuerà Felline (e Menozzi) a “chiudere gli occhi “sulle sue malefatte?!?

Le dure polemiche di questi giorni tra Menozzi e la società calcistica Stella del Colle circa l’omologazione e l’utilizzo del campo sportivo hanno fatto emergere atti e comportamenti amministrativi che lasciano sgomenti per la loro gravità.
Dopo la sua temeraria “lettera aperta” sulla vicenda, Menozzi era stato avvisato: “Le parole possono diventare “pietre” che rischiano di ricadere su te stesso ed “autolapidarti”…”. La vicenda, infatti, si è trasformata in un boomerang per l’incauto sindaco, un “colpo di grazia” alla sua già scarsa credibilità amministrativa.
La scelta dello scontro, invece del dialogo, con la società calcistica, le gaffes e le farneticazioni pubbliche di Menozzi, frutto di pacchiana ignoranza delle procedure calcistiche, l’uso strumentale e delittuoso di dati soggetti alla privacy, la scellerata copertura data in tutti questi mesi ad un assessore “evasore”… tutto ciò ha minato ulteriormente la credibilità e lo stesso ruolo istituzionale di un sindaco già debole e inconsistente, che dovrebbe riflettere seriamente sulla necessità di trarre le doverose conclusioni e chiudere al più presto la sua fallimentare (e dannosa) esperienza amministrativa.
Chi, invece, non dovrebbe riflettere nemmeno un attimo e dimettersi immediatamente è l’assessore allo Sport Luigi Felline, colto ancora una volta “con le mani nel sacco”.
Menozzi aveva sostenuto che la Stella del Colle “ha usufruito del campo sportivo per ben tre anni senza pagare alcun onere”, salvo poi aggiungere, nella successiva “Lettera aperta ai cittadini”, “…così come le altre squadre locali”, dopo essere venuto a conoscenza di mie verifiche presso la Ragioneria comunale.
Menozzi mentiva, come è nel suo stile: l’unica squadra a non aver mai pagato “alcun onere” al Comune non è la Stella del Colle, ma quella del suo assessore Felline, presidente di una società amatoriale di calcio!
La Stella è stata l’unica squadra collepassese, in ottemperanza alla delibera G.C. 140/28.8.2013, a versare due rate (il 26.9.2013 e 10.12.2013) per l’utilizzo del campo e poi, in data 27.12.2013/prot.9075, ad inviare al sindaco una richiesta per chiedere “la concessione di un congruo contributo” o “in alternativa, l’esenzione del pagamento delle residue rate della tariffa mensile”, considerati il ruolo e i maggiori e sopravvenuti gravami economici della prima squadra collepassese. La società attende ancora una risposta, ma, intanto, si era “coperta” da un punto di vista amministrativo, dimostrando correttezza nei rapporti con il Comune.
Con la delibera G.C. n. 140/28.8.2013 (“Utilizzo del campo sportivo comunale – anno calcistico 2013-2014 – atto di indirizzo”), l’Amministrazione aveva, infatti, deciso il pagamento mensile per l’uso del campo da parte delle squadre locali di € 100,00 per due allenamenti settimanali e di € 150,00 per tre allenamenti.
Foto Stella 5Il primo a non rispettare quella delibera da lui stesso approvata e a non versare al Comune nemmeno un centesimo è stato proprio l’assessore allo Sport, presidente di una squadra di calcio!!!
Già la presenza di Felline in quella Giunta era illegittima ed illecita. Essendo interessato all’atto in qualità di presidente di una squadra che utilizza il campo sportivo, non poteva per legge essere presente.
A questo primo illecito si è poi aggiunto l’altro ancora più grave e sconcertante: il non aver mai versato un centesimo di quanto dovuto al Comune, sottraendo alle casse comunali quanto spettante!!!
Egli avrebbe dovuto dare il buon esempio, in qualità di assessore allo Sport. Invece, si è comportato come un volgare evasore e un mediocre filibustiere “colto con le mani nel sacco”. Ora dovrebbe avere la dignità di lasciare subito l’incarico amministrativo!!! Il suo è un comportamento disonesto, che dimostra l’arroganza e la cialtroneria di chi ritiene di essere al di sopra delle leggi, pensa di poter fare “quello che gli pare e piace” e ritiene che le norme valgano per gli altri ma non per se stesso.
Purtroppo, non è la prima volta che atti e comportamenti dell’assessore Felline danno adito a pesanti critiche e censure. Da sempre egli è una delle principali “pietre dello scandalo” dell’attuale Amministrazione.
Lasciamo ai giuristi l’individuazione delle fattispecie di reato di cui egli (e lo stesso Menozzi) si è reso responsabile. A noi compete solo una valutazione di carattere morale e politico.
I comportamenti di Felline sono indubbiamente immorali e devastanti, rappresentano un pessimo esempio per i cittadini e un danno evidente per la Pubblica Amministrazione. Anche in questi giorni egli sta utilizzando il campo sportivo per un’iniziativa strumentalmente assunta dalla sua sola associazione calcistica, senza aver pagato un centesimo al Comune, come prevede, invece, la delibera da lui stesso approvata.
Abbiamo amministratori “perecottari” e filibustieri, che fanno un uso privato, distorto e scorretto dell’Amministrazione, piegata e manipolata ai propri personali interessi con mezzi leciti e illeciti. Meraviglia che non ci sia stata sinora alcuna reazione da parte di altri esponenti della maggioranza, che rischiano di essere omologati a questi comportamenti disonesti ed illeciti.
Mai un centesimo è stato versato da Felline al Comune per l’uso del campo. Dal Comune, invece, egli riscuote mensilmente e immeritatamente l’indennità di carica di € 336,02 (essendo egli lavoratore dipendente, la metà degli altri assessori, che riscuotono € 672,04 a testa) per la sua diafana, inutile e dannosa attività amministrativa!
Non si può più tollerare che l’Amministrazione Menozzi persista in atti e comportamenti illegittimi, illegali e persino ritorsivi nei confronti di alcuni cittadini, favorendone illecitamente altri a propria discrezione. Principi costituzionali quali l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge o fondamentali principi quali l’obbligo alla parità di trattamento di ogni cittadino da parte della Pubblica Amministrazione non hanno “dimora” presso questa Amministrazione. Qualcuno ne tragga le doverose conclusioni!

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Menozzi, dimettiti!


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Pantaleo Gianfreda