Menozzi con Vigile ed auto a spese del Comune per percorrere 300 metri e… dare le condoglianze!

21 Gennaio 2015 Off Di Pantaleo Gianfreda
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comune20collepassoIl fatto risale ad oltre un mese fa ed è diventato un “caso” perché ho presentato in merito un’interrogazione (vedi) nell’ultimo Consiglio comunale del 22 dicembre (“Anomalo utilizzo dei Vigili Urbani quali autisti del sindaco – interrogazione con risposta in Consiglio”). La vicenda è sintomatica di un certo malcostume di Menozzi (e non solo) nell’esercizio delle sue funzioni.
Per la verità, era stato lo stesso soggetto a “invitarmi a menozze” perché “colto sul fatto”. Si aggiunga che avevo appreso che egli, nel giugno 2011, mi aveva querelato per diffamazione per un articolo su questo sito per una vicenda analoga. Nell’articolo (v. “Menozzi con autista”) avevo rilevato “in modo ironico” (come paradossalmente rileva lo stesso P.M. che mi ha rinviato a giudizio nell’ottobre scorso) la figura del “poppitu” (termine dialettale leccese) fatta da un sindaco accompagnato dai Vigili, distogliendoli dai loro compiti, per “darsi delle arie”. Certo, c’è qualcosa di strano in questo rinvio a giudizio, tant’è che nella prima udienza lo stesso Giudice è apparso sorpreso, ma ne attendo con rispetto e serenità l’esito.
Nel corso di questi quattro anni, Menozzi è stato ripetutamente accompagnato in auto “a sproposito” dai Vigili. Guarda caso, in quel mezzogiorno del 9 dicembre scorso, ero anch’io a dare le condoglianze, quando sono sopraggiunti nell’abitazione del defunto prima una dipendente comunale con il marito e, poi, Menozzi con Vigile e auto del Comune al seguito. Mi era apparsa subito inconcepibile e assurda la circostanza che egli si fosse fatto accompagnare in macchina “a spese del Comune” e distogliendo un Vigile dai suoi compiti per percorrere l’esigua distanza di 3-400 metri che divideva il Municipio dall’abitazione, che poteva essere percorsa a piedi, data anche la buona giornata. Un evidente fatto di abuso e di malcostume!
Colto “con le mani nel sacco”, Menozzi, invece di scusarsi e promettere di non farlo più, reagisce con nervosismo e le solite menzogne e minacce. Nella sua risposta, definisce “pretestuosa e temeraria” la mia interrogazione. Letteralmente, “temerario” si dice “di persona che si espone ai pericoli senza riflettere o senza fondato motivo”. In questo caso, “temerario” è solo Menozzi, considerato che l’abuso dell’auto del Comune e dell’autista-Vigile era evidente ed incontestabile. Sorvolo sul “pretestuoso”: nei precedenti cinque anni di opposizione egli ed i suoi amici sono stati maestri di “pretesti”, offese e diffamazioni. Giacché siamo in tema, non dimentico l’interrogazione che un consigliere di opposizione presentò il 30 luglio 2007 per essermi recato due giorni prima, in qualità di vicesindaco ed insieme ad altri amministratori, a Palagianello (TA) per il centenario di quel Comune “gemello”, dove eravamo stati invitati. Nell’occasione ci spostammo con l’auto del Comune senza alcun Vigile-autista. Eppure, qualcuno cercò di sollevare un incredibile polverone sulla vicenda! Di che ciancia oggi Menozzi?!?
Nella sua risposta, inoltre, egli definisce “incomprensibile ed infondata l’espressione usata dall’interrogante in relazione ad un presunto ‘vezzo’ del sottoscritto di farsi accompagnare presso ‘abitazioni private’…”. Di grazia, non è “abitazione privata” la casa di quello e di altri defunti?!?
Menozzi PinocchioMenozzi, poi, raggiunge l’apoteosi dell’ipocrisia e della “faccia tosta” quando scrive che, nell’occasione, “unitamente al sottoscritto, spontaneamente, si è recato il Vigile…”! C’è qualcosa di “fantozziano” – ma è solo “menozziano” – in quel “spontaneamente”! E’ vergognoso, ingannevole e falso il disperato tentativo di coinvolgere un incolpevole Vigile! Tant’è che questi, richiesto dal sindaco, suo diretto “superiore”, ad essere accompagnato in auto, non aveva timbrato alcun cartellino di uscita, a differenza dell’altra impiegata, come di norma succede quando gli impiegati si recano a dare le condoglianze in orario d’ufficio.
Dove, però, Menozzi raggiunge l’apice della sua disinvolta ipocrisia è quando scrive che l’interrogante (cioè io) “… intende solo gettare discredito sul Sindaco e diffamarlo, violando le regole di correttezza, di buona fede e lealtà”!!! Quando si vuole indicare qualcuno che rimprovera ad altri un difetto che in realtà ha lui al massimo grado, si ricorre ad un noto proverbio… E poi, diciamolo con franchezza, sulla bocca (o penna) di Menozzi parole come “correttezza”, “buona fede” e “lealtà” appaiono sacrileghe, tanto gli sono estranee!!!
Quella che ho raccontato potrebbe sembrare una vicenda secondaria, ma non lo è, perché è una di quelle piccole, ma determinati “cose” che ben riflettono le “qualità” dei personaggi. Accade, ad esempio, che la modestia e la semplicità siano doti di grandi ed illustri personaggi, mentre l’appariscenza, la pomposità e li ‘mpernacchiamenti siano caratteristiche di soggetti piccoli ed insignificanti. Ebbene, Menozzi, che non è ancora riuscito ad acquisire la benché minima autorevolezza e dignità di sindaco, ha bisogno di ricorrere a questi “mezzucci” per “sentirsi” tale e “farsi sentire” tale dai cittadini… senza tralasciare la circostanza che questi “mezzucci” hanno anche un nome e cognome nel Codice penale!!!


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Pantaleo Gianfreda
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