I 10 eletti della provincia di Lecce al Consiglio regionale: per il PD Sergio Blasi ed Ernesto Abaterusso
2 Giugno 2015Conferme e sorprese nelle elezioni di domenica scorsa per i nuovi consiglieri regionali della provincia di Lecce.
La sorpresa più eclatante riguarda certamente la mancata rielezione dell’assessore uscente Loredana Capone, giunta terza nella lista PD con 12.744 voti di preferenza. In un primo momento si parlava di un suo ripescaggio nel Collegio unico regionale, ma il seggio è toccato (almeno al momento) ad altra provincia.
Altri “trombati” eccellenti sono i consiglieri regionali uscenti Aldo Aloisi (Forza Italia), sostenuto a Collepasso dalla fazione berlusconiana e antifittiana del centrodestra, e Luigi Mazzei (Oltre con Fitto), sostenuto da quella fittiana e antiberluscionana. A Collepasso ha avuto la meglio il primo con 250 preferenze, mentre il secondo ne ha avuto solo 63, ma nessuno dei due è stato rieletto al Consiglio regionale.
I neoeletti consiglieri regionali della provincia di Lecce sono sei di maggioranza (Blasi, Abaterusso, Leo, Pendinelli, Negro e Pellegrino) e quattro di minoranza (Caroppo, Casili, Congedo, Manca).
Per il Partito Democratico, l’uscente e riconfermato Sergio Blasi è stato il più votato con 16.540 preferenze, seguito da Ernesto Abaterusso, nuovo consigliere regionale con 15.188 preferenze; altri candidati PD non eletti hanno ricevuto le seguenti preferenze: Loredana Capone 12.744, Antonio Buccoliero 6.334, Ada Fiore 5.480, Paolo Foresio 5.457. Per la lista “Noi a Sinistra”, il primo degli eletti Sebastiano Leo ha ricevuto 6.175 preferenze, seguito da Antonio Raone con 5.763 e Marco Cataldo con 3.841. Per la lista “Emiliano Sindaco di Puglia” è stato eletto Mario Pendinelli, ex sindaco di Scorrano, con 6.979 preferenze; non rieletto, invece, il consigliere uscente Donato Pellegrino, solo 5° con 1.772 preferenze. Per la “Lista Popolari” è stato eletto Salvatore “Totò” Negro con 5.756 preferenze, seguito dal matinese Mario Romano (3.770) e dalla casaranese Francesca Fersino (2.097). Per “La Puglia con Emiliano”, primo degli eletti è Paolo Pellegrino con 2.908 preferenze, seguito da Vincenzo De Giorgi con 2.593.
Per il Movimento 5 Stelle il più suffragato è Cristian Casili con 6.062 preferenze, seguito da Caterina Vitiello (2.521) e Antonio Trevisi (2.246). Per la lista “Oltre con Fitto” il più suffragato ed unico eletto è Saverio Congedo con 9.559 preferenze, seguito da Cosimo Frasca (8.551), Silvano Macculi (6.416), Antonio Barba (6.145), Antonio Lio (4.544), Luigi Mazzei (3.974). Per Forza Italia eletto solo Andrea Caroppo con 5.834 preferenze, seguito da Aldo Aloisi (5.501). Infine, per la lista “Movimento per Schittulli-Area Popolare” l’unico eletto è Luigi Manca con 2.892 preferenze.
Tutti i dati definitivi possono, comunque, essere consultati sul sito elezioni.regione.puglia.it
Pur con la cautela necessaria, perché confrontare le elezioni regionali con quelle europee può essere azzardato, i dati dimostrano che Renzi non ha perso perché è stata premiata un’ “altra idea” della sinistra. Più semplicemente tra coloro che questa volta sono stati a casa ci sono molti elettori che hanno revocato la loro fiducia al partito del capo del governo. Ovviamente solo il tempo dirà se si tratta di un dato temporaneo e quindi se il trend negativo aumenterà o rientrerà; quel che è certo è che dopo le regionali l’ambizione renziana di costruire il partito della nazione esce fortemente ridimensionata per il riacutizzarsi delle polemiche interne al Pd ma soprattutto perché sarebbe davvero velleitario il progetto di costruire un partito di governo oltre la destra e la sinistra mentre aumentano gli italiani che, seppure con diverse modalità, esprimono la loro sfiducia nell’operato del premier.
Se la maggioranza (o poco meno) degli italiani chiamati al rinnovo dei governatori e dei consigli regionali stanno alla larga dalle urne sarà per un motivo assai più preoccupante della insipienza del ministero dell’interno nella scelta della data(il ponte 31 maggio/2 giugno). Significherà invece che non ne vogliono più sapere della politica, che la loro fiducia è arrivata ad un punto di non ritorno e che perfino il voto di protesta è considerato inutile, tempo sprecato!