Xylella, domenica delle Palme senza ramoscelli d’ulivo nel Salento

14 Marzo 2015 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Olivi colpiti da Xylella nelle campagne collepassesi

Olivi colpiti da Xylella nelle campagne collepassesi

Sarà una Domenica delle Palme senza ramoscelli di ulivo in Salento, per non diffondere il batterio della xylella fastidiosa proprio nel periodo della schiusa delle uova dell’insetto-vettore, mentre gli agricoltori dell’intera provincia di Lecce avviano le pratiche per cercare di arginare la peste che ha colpito migliaia di ulivi. E mentre Coldiretti, tramite il presidente nazionale Roberto Moncalvo, lancia un messaggio ai consumatori: “L’olio salentino è sano e può essere consumato in piena tranquillità, il pericolo xylella è per gli alberi non per il loro prodotto”. Da un’azienda agricola di Caprarica parte la “terapia salva-ulivi”, con esempi di potatura, trinciatura e sarchiatura messe in atto da operai specializzati affinché i coltivatori possano fare il punto su ciò che è assolutamente necessario per cercare di tamponare l’emergenza.
Resta inteso che le eradicazioni degli alberi più colpiti non saranno evitabili, “ma andranno fatte con lucidità – ha aggiunto Moncalvo – perché non possiamo permetterci di distruggere più del necessario un patrimonio così fondamentale come l’ulivo in questo territorio”. Fondamentale non solo per la Puglia ma per l’Italia intera, come ha chiarito il presidente di Coldiretti Toscana, Tulio Marceli, giunto in Salento per testimoniare la vicinanza degli olivicoltori del Nord: “la xylella si può diffondere in tutta la Penisola e creare un dramma infinito per un settore trainante per l’economia e l’export italiani”.
E se pure, al momento, in Toscana e nelle regioni limitrofe “non esistono fenomeni di questo tipo”, il “caso Puglia” ha fatto cambiare l’attenzione, la preoccupazione e il monitoraggio degli agricoltori, “che oggi guardano con apprensione a ogni nuovo fenomeno che si manifesta sugli alberi”. In Salento, invece, si cerca di passare dalle parole ai fatti, anche tramite un crowfunding per finanziare la ricerca, che Coldiretti ha lanciato qualche giorno fa e rispetto al quale il presidente Moncalvo lancia un appello ai turisti: “partecipate se amate questa terra e i suoi ulivi”. Al Parlamento invece si chiede di lavorare perché nel Tacco venga dichiarato lo Stato di calamità e all’Europa di iniziare a valutare se, “oltre ad impedire la fuoriuscita di materiale dai vivai del Salento”, non sia il caso di bloccare anche l’ingresso in Italia di piante provenienti dai Paesi in cui la xylella già esiste. Costarica in primis.

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Chiara Spagnolo, bari.repubblica.it


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Pantaleo Gianfreda