Xylella, l’Unione Europea ha deciso: “Eradicazione radicale ma solo nel nord del Salento”

29 Aprile 2015 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Olivi colpiti da Xylella nelle campagne collepassesi

Olivi colpiti da Xylella nelle campagne collepassesi

Misure più radicali per le zone della Puglia a Nord colpite dai focolai di Xylella, con l’eradicazione non solo degli ulivi malati ma anche di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri, e una tutela del Salento, dove dovranno essere tagliate solo le piante malate ed eseguiti test su quelle circostanti in una fascia di 20 km tra Brindisi e Taranto. E’ quanto ha deciso, dopo una lunga e difficile discussione-maratona durata due giorni, il Comitato Ue per la salute delle piante.
L’obiettivo è evitare la diffusione del batterio killer degli ulivi con azioni drastiche e allo stesso tempo cercare di preservare il patrimonio olivicolo ma anche paesaggistico salentino. Per questo “le nuove misure Ue richiedono agli stati membri di notificare nuovi focolai, di condurre test ufficiali e di demarcare le aree infette” in cui “rigide misure di eradicazione sono messe in piedi, che includono la rimozione e la distruzione delle piante infette e di tutte le piante ospiti in un raggio di 100 metri, a prescindere dal loro stato di salute”.
Per il Salento, invece, l’Italia è riuscita ad ottenere “la possibilità di applicare misure di contenimento nell’intera provincia di Lecce, dove l’eradicazione non è più possibile”. Ad eccezione, però, della fascia settentrionale “di 20 km adiacente alle province di Brindisi e Taranto” in cui “viene mantenuto il requisito di rimuovere sistematicamente tutte le piante infette e di testare le piante circostanti nell’arco di 100 metri”.
Giro di vite, invece, sia sulle importazioni di piante da paesi terzi, in particolare il blocco di quelle di caffè da Honduras e Costa Rica, ma anche sulle esportazioni pugliesi verso i paesi Ue. A meno che non vengano rispettate una serie di misure molto stringenti, dovrebbe infatti essere vietata la movimentazione dalla Puglia delle circa 150 specie ‘a rischio’ della lista dell’Efsa, tra cui la vite che stava particolarmente a cuore alla Francia. Non è comunque ancora chiaro, con cifre non definitive, il reale impatto economico per il settore vivaistico della regione.
In ogni caso la Commissione Ue ha già espresso nei giorni scorsi la disponibilità a valutare le richieste dell’Italia per un sostegno economico ai produttori colpiti dalle nuove misure anti-Xylella.
In particolare, sono previste “rigide misure di eradicazione” nelle aree infette, che “includono la rimozione e la distruzione delle piante infette, e di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri, a prescindere dal loro stato di salute”.
Inoltre “importazione e movimentazione nell’Ue di piante vive note per essere suscettibili alla Xylella nel mondo saranno soggette a strette condizioni”, con un “bando specifico” per le importazioni di piante di caffè provenienti da Honduras e Costa Rica, dato l’elevato rischio di essere infettate dal batterio.
“Non siamo disposti a sacrificare alcun albero sano”. E’ un no secco quello del presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele. “Deve passare il ‘metodo’ di testare le piante circostanti – aggiunge – Non possiamo accettare quanto disposto a livello comunitario ovvero la rimozione e la distruzione delle piante infette e di tutte le piante ospiti nel raggio di 100 metri a prescindere dal loro stato di salute, che oltre ad essere inaccettabile in termini di distruzione del patrimonio olivicolo con esemplari monumentali introvabili al mondo, è improponibile sul fronte dei costi economici e della tensione sociale. Non possiamo accettare nel modo più assoluto che venga violato il nostro territorio e ci aspettiamo che la Commissione Europea verifichi nei prossimi giorni l’applicabilità reale delle misure”.
“E’ un provvedimento che evidentemente non è stato condiviso – dice duro il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – è stato calato d’alto, che non tiene conto dell’impossibilità oggettiva di alcuni provvedimenti e delle ricadute sugli olivicoltori. Prendiamo atto della decisione ‘tardivà di vietare l’importazione di piante di caffè e sottoporre a condizioni rigorose le importazioni all’interno dell’UE di piante specificate note per essere suscettibili di Xylella fastidiosa”.
Danni incalcolabili per l’economia agricola pugliese. Uno studio commissionato un anno fa dalla Coldiretti regionale ha calcolato un danno di 400 euro a pianta. Se si calcola che mediamente un ettaro di terreno può contenere cento alberi, il danno è di 400mila euro da moltiplicare per tutti gli anni post-eradicazione.

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bari.repubblica.it, 28.4.2015


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Pantaleo Gianfreda