Xylella, Vendola a Bruxelles: «L’Unione Europea sostenga la Puglia e punti sulla ricerca»
16 Aprile 2015BRUXELLES – «L’Unione europea deve sostenere gli agricoltori pugliesi ad affrontare l’epidemia di Xylella che colpisce gli ulivi del Salento e puntare sulla ricerca per fermare la diffusione del batterio». Così Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, a margine di un incontro al Parlamento europeo sul tema del batterio fastidioso. «C’è la necessità che la Ue aiuti gli agricoltori ad affrontare questo passaggio così drammatico», ha spiegato. Inoltre la Ue «deve scegliere la strada della ricerca» e «interrogarsi sul fatto che le sue frontiere sono vulnerabili».
Vendola ha sottolineato che l’eradicazione degli ulivi «non è una scelta generalizzata», ma che va attuata «solo a nord dell’area colpita, per creare una barriera contro l’espansione e che dovrebbe riguardare solo le piante già infette. Una decisione della Ue sulle procedure contro la Xylella dovrebbe arrivare entro fine mese». «E nel territorio in cui adesso è contenuta – aggiunge – bisogna imparare a conviverci. Sperimentare tutte le forme utili per impedire i danni». La zona cuscinetto, spiega Vendola, «cade nella zona intorno a Oria, una parte che presenta focolai di infezione». E precisa: «Non si tratta di pulire completamente dalla presenza degli alberi di ulivo. Si tratta di eradicare le piante infette. Speriamo che l’operazione venga fatta nel giro di poche settimane». Quanto all’ipotesi di eradicare anche piante sane, il governatore pugliese risponde: «Si vedrà nella decisione comunitaria che sarà assunta a fine mese. Per quello che ci riguarda, ora è importante colpire le piante che sono focolai di infezione e di propagazione del batterio».
Sull’embargo francese Vendola ha precisato: «Lo stop francese all’import di 102 specie vegetali dalla Puglia per il batterio della Xylella è un atto assolutamente sbagliato, precoce rispetto all’imminenza di una decisione comunitaria, che profuma di strumentalità e di voglia di guerra commerciale. Speriamo che anche in Francia prevalga il buon senso».
L’europarlamentare De Castro: “Il sistema di gestione delle frontiere ha fatto acqua” – Sulla Xylella «mi aspetto che ci sia un gioco di squadra, non solo da parte dei gruppi politici dell’Europarlamento, ma anche da parte della Commissione, perchè non c’è dubbio che il sistema di gestione delle frontiere europee ha fatto acqua, perchè questo batterio da qualche parte è entrato», così il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, a margine dell’incontro col presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
«Di certo – sottolinea De Castro – non è colpa degli agricoltori, che devono essere sostenuti in questo drammatico problema». De Castro ricorda come le prime interrogazioni del Parlamento Ue sulla questione risalgono al 2013 e evidenzia: «il Parlamento fa la sua parte. Ancora una volta il dibattito che porteremo in aula dal 27 al 30 aprile, sulla Xylella fastidiosa e i drammi che stiamo vivendo nella Regione Puglia, è un’iniziativa della commissione agricoltura del Parlamento europeo».
Quanto alle eradicazioni De Castro spiega: «Eradicazioni massicce non le propone nessuno. Il problema è che la Xylella è un batterio da quarantena. La direttiva dice che le fonti di inoculo vanno eradicate, ma non nelle zone infette, nella zona cuscinetto, dove dobbiamo bloccare l’avanzata verso nord. È lì che dobbiamo eradicare le piante infette in modo selettivo, per togliere le fonti di inoculo e garantire che non ci sia rischio che questa batteriosi avanzi verso il nord della Puglia». «Poi – aggiunge – nelle aree infette dobbiamo trovare dei modi convivenza, ecco perchè con una risoluzione vogliamo chiedere all’Europa più impegno sulla ricerca, perchè è indubbiamente un fatto nuovo a cui la ricerca deve dare delle risposte».
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Il ministro Martina – «Grazie a tutti quelli che domani promuovono #buonepraticheday contro la diffusione della Xylella. Avanti insieme per contrastare batterio». Così il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina su Twitter appoggia la giornata di buone pratiche contro la diffusione dell’insetto vettore della Xylella attraverso lavorazioni dei terreni come fresature, erpicature e trinciature nei comuni interessati delle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
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Legambiente: “Riconoscere lo stato di calamità” – «Raccogliamo l’invito del ministro Martina e chiediamo l’inserimento delle emergenze fitosanitarie tra le cause per riconoscere lo stato di calamità, considerata l’influenza dei cambiamenti climatici sull’agricoltura». Così Legambiente al grido di «Prevenire è meglio che eradicare!» promuove il #buonepraticheday, giovedì 16 aprile per contrastare la diffusione della xylella. «In questo momento – dicono Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, e Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – serve un’azione tempestiva e sincronizzata finalizzata a ridurre al massimo la presenza delle larve dell’insetto vettore, la cosiddetta sputacchina».
Il #buonepraticheday è «un’iniziativa finalizzata a rilanciare le buone pratiche agricole, a partire dalla sarchiatura del terreno e dalle potature, per ottenere l’abbattimento della popolazione dell’insetto vettore giovane che in questo periodo si trova sulle erbe spontanee». Gli eventi climatici estremi, come alluvioni e siccità e la modifica degli habitat, spiega Legambiente, «rendono le colture più vulnerabili a parassiti e funghi». Per questo, «condividiamo il messaggio contenuto nella lettera inviataci nei giorni scorsi dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina sull’emergenza Xylella – concludono Cogliati Dezza e Tarantini – e lo invitiamo ad inserire le fitopatie tra le cause per le quali poter dichiarare lo stato di calamità».
Nuovo Quotidiano di Puglia, mercoledì 15 aprile